capitolo uno

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sono alla stazione di kings cross e cerco il binario 9 ¾. varie persone mi guardano male ma preferisco ignorarle, sicuramente saranno..babbani? ho scoperto di essere una maga meno di un anno fa e mi devo ancora abituare all'idea, oltre che ai nuovi termini. comunque, vedo in lontanza una famiglia che prima mi guarda male e poi ride, avvicinandosi a me.
"stai cercando il binario 9¾?" mi chiede il, presumo, padre. porta un paio di occhiali rotondi e ha una cicatrice a forma di fulmine sulla testa.
io annuisco e lui mi spiega che devo attraversare quel muro per portare arrivare al binario 9¾, così io seguo il suo consiglio e wow, sono veramente davanti all'hogwarts express. poco dopo vedo arrivare anche lui insieme a suoi figli: il più grande è poco più alto di me, i capelli sono ricci e porta anche lui un paio di occhiali. l'altro ragazzo invece è bassino, capelli lisci e occhi verdi, sembra timido. poi c'è una bambina, capelli rossi e occhi marroni, che si distingue totalmente dai suoi fratelli, infatti non sale sul treno: forse è ancora troppo piccola.
mi affretto a salire sul treno e decido di sedermi col ragazzo bassino, che mi dice di chiamarsi albus severus, ma preferisce essere chiamato albus.
Albus è seguito da una ragazza con i capelli rossi e occhi verdi che si presenta come rose. Infine nello scompartimento entra un ragazzo dai capelli biondi e occhi grigi, che si siede zitto.
noi lo osserviamo e poi parliamo fra di noi del più e del meno e loro mi spiegano come funziona la vita ad hogwarts. mi parlano anche delle case e penso di finire in corvonero: sono molto saggia e intelligente, o almeno questo è ciò che mi dice mio padre.
arriviamo a Hogwarts in men che non si dica ed entriamo subito nella sala grande e sento gli sguardi dei ragazzi più grandi addosso. a turno ci sediamo e veniamo smistati dal cappello parlante in una delle case: albus finisce in serpeverde, insieme al ragazzo biondo che era in treno con noi. rose invece finisce in Grifondoro e non sembra essere stupita. dopo qualche esitazione, il cappello parlante mi smista in serpeverde; raggiungo subito il tavolo e mi siedo vicino ad albus, che nel frattempo aveva fatto amicizia con il ragazzo biondo.
"ehi robin! lui è scorpius. scorpius, lei è robin" ci stringiamo la mano e poi albus torna a raccontare qualche aneddoto della sua infanzia al povero ragazzo che lo ascolta attentamente. vorrei avere la stessa capacità (e velocità) di albus a fare amicizia. in tutta la mia vita ho avuto solo un'amica: si chiamava vittoria e ci conoscevamo da quando eravamo nate. all'età di 5 anni lei si trasferì in italia, ma non per questo perdemmo i rapporti: attraverso il cellulare babbano ci sentivamo ogni giorno e durante le vacanze ci vedevamo. all'età di 10 anni ho capito di provare un sentimento più forte dell'amicizia, probabilmente amore, ma non glielo dissi mai: nello stesso anno era stata ricoverata in ospedale e non volevo darle questa notizia. dopo 3 mesi di dura lotta contro una malattia più grande di lei, vittoria è morta e io non ero con lei.
senza accorgermene mi scende una lacrima e scorpius, l'unico che se n'era accorto, mi chiede se andasse tutto bene e io annuisco, asciugandomi le lacrime e cercando di non piangere. quando tutti vengono smistati, andiamo nel nostro dormitorio e io scopro di trovarmi in camera con due ragazze: la prima si chiama alexandra e ha origini africane; i suoi capelli sono ricci e corti, mentre i suoi occhi sono neri come la pece e anche per lei è il primo anno, la seconda invece si chiama eva, capelli lunghi e scuri. porta un paio di occhiali che fanno risaltare i suoi occhi verdi e frequenta il terzo anno.

terzo anno

"ROBIIIIIN" qualcuno urla nel mio orecchio e io mi alzo di scatto dal letto, battendo la mia testa contro quella di eva.
"È sveglia" dice e poi si allontana, massaggiandosi con la mano la testa sul punto dove l'ho colpita.
guardo l'orologio sul mio comodino: le 8.
per quale motivo eva mi ha svegliato alle 8 di domenica mattina? guardo la porta e capisco il motivo: albus è lì che mi aspetta e mi avvicino a lui.
"spero che tu abbia un decente motivo per presentarti qui alle 8 di domenica."
lui mi guarda, poi sussurra nel mio orecchio: "ieri sera mi ha chiesto di uscire stamattina alle 10. devi aiutarmi"
io cerco di mantenere la calma ma ero molto euforica: questo sì che è un buon motivo per svegliarmi presto. infilo le prime cose che trovo: un jeans e una felpa qualunque, ma troppo grande per essere mia. poi mi metto le scarpe e vado da albus che nel frattempo stava andando in panico.
"albi ascoltami: non è la prima volta che uscirete da soli" gli dico prendendogli le spalle.
"s-si, ma è la prima volta da soli in quel s-senso"
"e quindi? non cambia nulla. questa volta puoi mettergli la lingua in bocca. io vedo solo un miglioramento"
lui ride e capisco che è più tranquillo. poi lo accompagno nella sua stanza, dove scorpius è in piedi a torso nudo mentre cerca qualcosa da mettersi.
"ehi!" ci saluta e poi torna a scegliere cosa mettersi. prende una camicia e poi chiede ad albus una mano per la cravatta, il quale era a bocca aperta ad osservare il fisico scolpito dell'amico. poi escono dalla stanza e vanno verso la biblioteca, per il loro appuntamento.
io torno in camera mia e noto di essere sola: eva e alex saranno uscite per studiare. metto a posto la stanza quando mi accorgo che una testa mi sta osservando dalla porta.
"non ti mangio mica se entri eh" dico ancora girata di spalle e con la coda dell'occhio lo vedo sussultare, per poi avvicinarsi a me e lasciarmi un bacio sulla guancia.
io alzo gli occhi al cielo e poi la guardo
"non c'è nessuno" le dico e lui mi lascia un bacio veloce sulle labbra. io sorrido e poi ricambio il bacio.
"che ci fai qui?" gli chiedo mentre mi siedo sul letto e lui mi segue
"nulla..mi mancavi"
"non ti facevo cosi romantico" gli rispondo ridendo mentre lui mi tira una cuscinata in faccia e poi mi bacia di nuovo, per farsi perdonare.
"tu hai la mia felpa e poi sarei io quello romantico?" mi dice, facendomi notare la felpa che indossavo. io rido e lo mando a quel paese.
sentiamo alcuni passi e ci alziamo immediatamente, facendo finta di sistemare qualcosa nella stanza.
"oh ciao james! che ci fai qui?" chiede alex, appena entrata in stanza
james mi guarda preoccupato, quindi rispondo io al posto suo
"cercava i suoi appunti, ehm tieni" gli passo dei fogli di carta pieni di disegnini e lui esce velocemente dalla stanza, senza dire nulla.
alexandra lo guarda male e poi gira la testa verso di me
"comunque, ero qui per dirti che la preside ti sta cercando."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 22, 2021 ⏰

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