Ogni giorno cerco di viaggiare attraverso i miei pensieri.
E’ come trovarsi in un parco giochi, ricco di potenzialità, colori, disegni, ipotetica allegria rovinata dall’assenza di bambini pronti a ridere.
Alla mia età i ragazzi cominciano a diventare famosi, altri provano a realizzare i loro sogni, e quelli come me, si perdono in un oceano di scelte.
Sono costretta ad ammettere che la paura corre, scalando la mia spina dorsale.
Desidero un’intelligenza sviluppata a tal punto da non essere più in grado di riflettere.
Ti prego, salvami da quest’oblio.
Ore a pensare all’effetto che mi fa il respiro della morte sul collo e le labbra del terrore che sfiorano le mie nel momento in cui ascolto le sue dure parole:
“Dove sei? Sperduta in un campo di rose che confondono il colore della tua sofferenza.
Ti soffierò in bocca finchè non tornerai a respirare.”
Ogni giorno cerco una via di fuga tra i miei pensieri.
Un fitto buio avvolge il mio freddo corpo e la mia mente vaga.
Mi guardo nuda allo specchio e scopro quanto può essere dolorosa una freccia.
Ti ho forse perduta? Amore mio, ti prego, dimostrami di essere ancora viva, non nasconderti dietro ad un’immagine. Amore mio.
L’immediato intorno diventa una trappola.
La morte mi cattura con un violento bacio. Le sue mani sono calde, mi prendono come se fossi sua.
Amore mio, non ti nascondere.
Mi lega stretta e non mi lascia spazio per respirare. Le mie gambe tremano.
ILa differenza tra il gioco erotico della paura e la sofferenza è estremamente sottile, come la mia vita, del resto, sempre appesa ad un filo di seta.

Bastano poche righe per rendere la giornata di qualcuno un inferno, bastano poche righe per esprimere milioni di parole.
Basta un respiro per farmi crollare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 06, 2021 ⏰

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