Cap. 1: Prologo

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Finalmente esco con Hanalia!
Ho aspettato 2 settimane per questo giorno!
Questi i miei pensieri in una soleggiata mattinata di agosto.
Piacere, io sono Talia e ho 16 anni.
Vivo a New Orleans, affianco alla mia migliore amica Hanalia.
Ci conosciamo fin dalla nascita, siamo nate il 7 febbraio del xxxx.
Stavo dicendo, dopo infinite contrattazioni con i nostri genitori, siamo riuscite ad organizzare il pomeriggio perfetto!
Inizia al centro commerciale American Boutiques alle 12, pranzo assieme ad una pizzeria, poi andiamo all'Arcade Planet e ci restiamo un'ora e mezza (minimo), per poi andare nella bellissima piscina interrata Water Passion!
Lì si allena il mio idolo, Jule De Iulan.
So tutto di lui!
Spero di poterlo incontrare un giorno, sarebbe un sogno che diventa realtà!

Lo so, da adolescente ero imbarazzante.
Chi sono?
Sono Talia adulta.
Ho 38 anni, e sono una giornalista.
Quello che state per leggere non è il classico romanzo rosa dove la classica adolescente sfigata si innamora.
Quello che state per leggere è la cronaca di una sparizione, ricostruita dagli stracci di diario di quando avevo 16 anni.
...
...
Eccola! Spero che abbia con sé tutto l'occorrente... Si dimentica spesso di molte cose, ha la memoria molto corta...
Ha tutto, perfetto.
  -Aspetta un attimo solo, Hana. Devo andare in bagno.
  -Certo! Fai con calma. Io intanto prendo il posto. Ci vediamo lì!
  Corro nel primo bagno femminile che trovo e mi blocco dentro.
Perché proprio io dovevo nascere ragazza...
Pensando a questo, finisco di risistemarmi la maglia ed esco.
Wow. Correndo come una folle non mi ero accorta del "design".
Era una zona toilette stranamente grande, con solo un WC.
Tutta di cemento grigio, con un solo lavandino di ceramica davanti alla porta dello scompartimento.
C'era uno specchio appeso poco sopra il lavandino.
Forma rettangolare e MOLTO grande, faceva un po' paura.
Come luce c'era un lampadario  "essenziale"; cavi collegati alla lampadina senza coperture o decorazioni.
La porta era verde oliva acceso, un colore molto particolare.
Vado davanti al lavandino e faccio per lavarmi le mani ma mi blocco, terrorizzata.
So che sembrerò pazza, ma vi assicuro che era tutto vero.
Sopra di me vedo crearsi un cerchio di luce.
Era di un arancione molto particolare, sembrava quasi giallo.
I riflessi della luce sembravano quasi come quelli della lava.
Era molto grande, più o meno 2 metri di diametro.
Sembrava tracciato con il compasso; si disegnava da solo, con una lentezza ansiogena.
Finito l'uno iniziò a formarsi l'altro sul pavimento, con lo stesso procedimento.
Emettevano una luce molto soffusa, però riusciva comunque a farmi vedere chiaramente.
*Prick*
La lampadina si era frantumata,lasciando quei cavi senza motivo di esistere.

Mi affrettai ad uscire da quei disegni infernali, correndo, saltando e schiantandomi contro la porta.
Mi tocco la fronte.
Sangue? No. Bene, è un miglioramento.
Mi giro verso quella "roba", per vedere che dentro era proiettato un simbolo.
Una picca, tipo carte da gioco, chiusa in un cerchio, e sulla circonferenza c'erano 4 tratti diagonali che sembravano tracciare una "x".
Restò immobile per 3 o 4 secondi, poi svanì assieme ai cerchi. Si riaccese la luce (non so come sia possibile) e scappai fuori, correndo come mai prima.
  -Hana! Hana! Non puoi capire!
  -Taly! Cielo, sei pallida! Ti senti bene? Hai vomitato?
  -No no, molto peggio! Hana, devi credermi!
  -Raccontami cos'è successo.
  -Ero in bagno, e a un certo punto c'erano dei cerchi... Ma prima non c'erano... E poi mi sono schiantata contro la porta... E poi c'era una proiezione... E poi è esplosa la lampadina ma c'era luce... E poi sono scappata... Hanalia credimi ti prego!
  -Talia, lo sai che non mi piacciono questi scherzi. Basta.
  -No no no no. Hanalia Shima, non è uno scherzo.
  -Piantala! Talia devi smetterla! Non sopporto queste cose!
  -Hana!
  L'ho... L'ho fatta piangere...

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