AZZURRA

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Napoli, Ponticelli 80147
Ore. 6:38 a.m.

Un cielo limpido, con un leggero venticello mattutino, dai rami degli alberi si sentono gli uccellini che cinguettano una melodia leggiadra, quasi piacevole.

Ci troviamo in un campo container tra amianto e sporcizia a Ponticelli, una provincia di Napoli, in quel terreno  ci abitavano circa centoventi famiglie, non era facile viverci lo ammetto, e tra quelle tante "case" vi abitava Azzurra, non era la classica ragazza che ti lasciava a bocca aperta, ma aveva comunque qualcosa di interessante che ti spingeva a conoscerla meglio. Non era una tipa da discoteca, preferiva piuttosto sdraiarsi sul divano con un libro e una tazza di tè.

I suoi capelli castani arrivavano fino alle spalle e la sua pelle bianca candida era ricoperta di lentiggini. Aveva un sorriso di quelli che ti fanno sognare, uno di quelli che ti può rallegrare la giornata, uno di quei sorrisi che faresti di tutto per non spegnere. Molti la ammiravano per i suoi occhi verde speranza, dentro quei occhi ci si perdeva.

Era una ragazza calma e tranquilla, si arrabbiava molto raramente. Amava i suoi pochi  amici, li amava davvero con tutto il cuore, erano gli unici per cui avrebbe dato la vita, dopo la sorellina Lucrezia. La sua passione era sempre stata il cinema, le sarebbe piaciuto tantissimo un giorno poter varcare anche lei un set, ma per ora sembrava un sogno molto lontano...

All'età di dodici anni, Azzurra perse la madre in una sparatoria, vi chiederete chi c'era di mezzo, beh,  c’era il padre, un importante boss mafioso della città...

Era un lunedì pomeriggio, il giorno prima del tredicesimo compleanno di Azzurra, la madre stava andando a prendere Lucrezia all'asilo, era sul marciapiede quando due ragazzi in motorino incappucciati le spararono, le rubarono tutto ciò che aveva con se e poi fuggirono, penso  era gente che aveva litigato con il padre di lei la mattina stessa, e invece di prendersela con lui hanno ucciso la mamma.

Questo episodio per Azzurra é stato tremendo,  ancora non se ne fa una ragione.

Dalla perdita della madre, per Azzurra sarà tutto in discesa, dovrà occuparsi della famiglia, della sorellina Lucrezia che ha solo 6 anni, delle tasse da pagare, di cucinare, lavare, studiare e portare qualche soldo a casa.

Passarono gli anni...

Azzurra decise di smettere di andare a scuola, iniziò ad andare casa per casa per sbrigare le faccende e badare ai bambini di alcune famiglie, ogni giorno portava a casa 10/15€ euro, pochi per aver lavorato 10 ore, quel poco che portava a casa lo utilizzava il padre per andare al casinò.

Dopo qualche mese, il padre tornò a casa sempre più tardi, arrabbiato e furioso, se la rifaceva sempre con le due figlie, ma Azzurra, per proteggere la sorella, se le prendeva tutte lei le botte finché arrivò finalmente quel 23 gennaio: quando arrivarono i carabinieri, che vennero  perché la famiglia che abitava sotto di loro si era infastidita delle continue urla, i carabinieri si accorsero delle disgustose condizioni della loro casa, di tutte le birre sul tavolo e dei loro volti devastati, e così il boss più importante della città venne rinchiuso in gattabuia isolato dal resto dei carcerati.

A soli 16 anni Azzurra si ritrovò per strada con una sorella da crescere e senza un euro in tasca, non sapeva dove poter passare la notte, doveva anche trovare un luogo in cui stare per qualche giorno. Dopo aver camminato per ore si ricordò che c'era una zia che non vedeva da circa 5 anni, ma era sicura che se sarebbero andate a trovarla, la zia non si sarebbe arrabbiata.

Azzurra si caricò sulle spalle la sorellina Lucrezia, zaino e via, direzione Ponticelli, non era una zona molto sicura soprattutto per una ragazzina come lei a quell'ora, era molto stanca, quando finalmente riuscì a vedere le luci di quei container che chiamava case.

“Nostra zia abita da quanto ricordo al numero 38”
C’era un odore tremendo di spazzatura, pneumatici bruciati, e sporco in terra c’erano bambini trasandati che giocavano con le biglie sul terreno.

“In una situazione come quella mi bastava dormire anche su un materasso sotto un ponte, non mi importava più nulla volevo solo riposarmi.”

Azzurra e Lucrezia arrivarono davanti alla casa della zia, Azzurra bussò alla porta e da dentro si sentì una voce che diceva: “Chi è a quest'ora? Ma le sembra il caso di venire ora?” Con una voce lieve Azzurra rispose: “zii...zia...sono A...Azzurra”, si sentirono migliaia di lucchetti della porta aprirsi e: “Azzurra, da quanto tempo, entra! Ho saputo di papà, non ti ho chiamato perché non volevo crearti problemi, sai io e lui non eravamo in buoni rapporti dopo quello che aveva fatto a mamma. Sono così felice di vedervi, lei é Lucrezia vero? Com’è bella! Vieni, mettila a letto.”

La zia aprì una stanza con due lettini a castello, Azzurra mise Lucrezia a letto e le mise un plaid sopra, spense la luce e chiuse la porta.
"Zia come stai?" Disse Azzurra con una voce contenta. "Amore ora che ti ho qui con me va molto meglio; ho sempre sperato ogni giorno dopo la morte di mamma che bussavate a quella porta, sai. Quei graffi cosa sono? È stato papà?”
Azzurra annuì con la testa, le scese prima una lacrima poi un’altra ancora, la zia la prese e la abbracciò forte a se.

“Zia, mi manca mamma, la rivoglio con me, per favore” disse Azzurra mentre le sue lacrime le scorrevano sul viso. "Devi essere Forte Azzurrina mia, mamma è sempre là con te, adesso ti sta guardando, è fiera di te.”

Azzurra si alzò e si affacciò alla finestra, guardò il cielo e disse queste parole: “Mi tengo stretto addosso i tuoi consigli, perché lo sai che qua non è mai facile per chi fa muso contro, ogni volta che vorrò sentirti chiuderò gli occhi su questa realtà, mamma mi hai lasciato dentro ad un mondo a pile.”

Poi si voltò verso la zia e la abbracciò “Buonanotte zia, ti voglio bene.”
“Buonanotte principessa mia” rispose la zia dolcemente baciandole la fronte.

Tra una cosa e l'altra si era fatta l’una e mezza, Azzurra si mise sotto le coperte, guardò in alto e diede la buonanotte alla madre e poi si addormentò abbracciata alla sorellina, era arrivato il momento anche per lei...

La mattina seguente...

AZZURRA COME IL MARE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora