"Sedeva sul suo trono, la prima volta che la vidi. Era bellissima. Lunghi capelli rosso fuoco le scendevano delicatamente sul viso, coprendole delicatamente gli occhi verdi e la bocca rosata. Indossava un vestito rosso, lungo fino alle caviglie, che lasciava intravedere miliardi di efelidi depositate come stelle e costellazioni sul suo corpo. La bocca atteggiata a un sorrisetto di scherno, la testa leggermente inclinata di lato, come si guarda un cane. Le gote leggermente arrossate dal trucco e una linea di matita nera le solcava il contorno degli occhi. Con un cenno delle mani fece andare via coloro che mi avevano portato fino a lì. Vidi le guardie chiudere la porta. Non si fecero scrupoli a lasciarci soli, non avevano paura per la vita della loro regina. Probabilmente sembravo indifeso, non avevo con me un'arma e le privazioni della vita di carcere mi avevano reso debole e malaticcio. Mantenendo il suo sorriso compiaciuto, scese elegantemente le scale per raggiungermi. Una volta arrivata davanti a me mi prese il mento tra le mani. Il mio viso sporco non doveva fare un bell'effetto tra quelle mani adorne di anelli e con le unghie dipinte di nero. Mi tirò un schiaffo. Sentii un leggero sapore di sangue e compresi come mai si fidavano a lasciarmi solo con lei. Parlò: - Buongiorno, capo dei ribelli- La sua voce era molto più acuta di quello che mi aspettavo, probabilmente il trucco e l'abbigliamento nascondevano una giovane età. Non può avere più di diciassette anni, decisi tra me e me. Scoppiò a ridere: - Sei proprio un imbecille. Pensavi che non ti avremmo catturato? Pensavi sarebbe stato facile?- Il suo volto si indurì di colpo- Le pene saranno infinite, lurido bastardo. Hai fatto quasi cadere la mia dinastia. – si leccò le labbra con un movimento fluido. Snocciolò una serie di torture che avrebbe potuto farmi. Sembrava come se le avessi fatto un torto personale. Notai improvvisamente la collana che le adornava il collo color avorio. Boccheggiai: -C-caterina?- Mi tirò un altro schiaffo. –Si- -mugugno tra i denti- ma non hai più il permesso di chiamarmi così, figlio di una cagna.- si asciugo le labbra con un movimento felino della manica, quasi ad abbandonare per un momento la sua regalità, e torno a sorridere ironica- Ricordi quando ero la donna che non volevi? Bene, ora solo la donna che non puoi avere-
Le avevo spezzato il cuore, è vero. Avevo preso la sua virtù in una notte di luna piena e poi ero scappato. Ma non avrei mai pensato- si è fatta incoronare regina solo per trovarmi? Ha compiuto tutte quelle atrocità solo perché voleva vendicarsi? Però, sapete, non lo saprò mai, perché lei vivrà cento e più anni, mentre io sono morto. Quindi, caro Lucifero, è così che sono morto."
"Lo so perfettamente, figlio di Giuda, lo so perfettamente. Non avresti dovuto giocare con una mia protetta."
La risata di Lilith risuonò per tutti gli inferi.
"No stolto umano, non avresti dovuto spezzare il cuore a nostra figlia." Disse ella con lo stesso sorriso di scherno che avevo già visto su sua figlia.Con un cenno della testa Lucifero chiamò qualcosa. E quindi sono qui, costretto a narrare la mia storia, mettendo me come cattivo. Godetevi questo terrore, e benvenuti nella mia misera esistenza.
Spazio autore
Ciao lmao- questa è solo una raccolta casuale di racconti che non so dove inserire altrimenti.
Non so ogni quanto pubblicherò.
Quando avrò ispirazione.
Ciao.
-Cardan
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lettere e pensieri
Short StorySecondo voi gli oggetti pensano? Secondo voi il vento pensa? Pensieri leggeri, volatili come farfalle, o pensieri pesante come scuri... Un libro fatto completamente a caso in un'allegra giornata di metà marzo. E pubblicato altrettanto casualmente un...