CAPITOLO 1

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Dopo dieci minuti che ascolto la playlist dei Pinguini Tattici Nucleari sento improvvisamente

“imbarco volo 186392 per Boston, recarsi al gate numero 8”

entusiata mi alzo e mi dirigo verso il gate.

Mezz'ora dopo sono seduta al mio posto nell'aereo accanto a mia sorella Sole, spengo il telefono pensando “Boston arrivooooo”.

“Irene, Irene svegliati” sento improvvisamente

“che vuoi?” rispondo seccata a mia sorella

“siamo arrivate, alzati” risponde lei euforica, improvvisamente il sonno mi passa, scatto in piedi e scendiamo dall'aereo.

Appena scendo dall'aereo sento già la differenza, fa molto più caldo che a Firenze e l'aria è più umida, mentre mi guardo intorno lo vedo

“papà” urlo come una bambina di cinque anni e corro verso di lui, non lo vedevo da due mesi, perchè lui era già qui per affari, lo abbraccio e salgo in auto.

Nel tragitto verso la nuova casa ammiro entusiasta il panorama, è tutto completamente diverso dall'Italia, le strade, le piante, I palazzi...

“Scendi cretina” dice Sole colpendomi con la sua borsa e riportandomi alla realtà

“arrivo cogliona” rispondo un po' irritata.

“Wow” è l'unica cosa che riesco a dire guardando la nuova casa

“Joseph è stupenda” dice mia madre emozionata abbracciando mio padre;

E' una casa che gioca sul contrasto del bianco e del nero, è più piccola rispetto alle case vicine, ma è comunque molto più grande del nostro appartamento a Firenze, dentro è in stile rustico, con mattoni e travi in vista, proprio come piace a me e mia madre; mentre mio padre scarica I bagagli salgo le scale e noto una porta con scritto il mio nome, deduco che quella sia camera mia  ed entro, è una stanze abbastanza grande, tutta bianca con il muro grigio

“questo è per te” mi volto e vedo mio padre che appoggia le valigie sul mio letto e mi da una scatola

“cos'è papà? Non dovevi”

“aprilo e vedrai”

apro il pacco e dentro trovo pennelli e vernici

“Così portai decorarla a modo tuo, come piace a te” mi dice lui mentre corro ad abbracciarlo

“ora vado, finisci di sistemare le tue cose e scendi alle 20:00” mi dice uscendo da camera mia.

Mentre sistemo le mie cose ascoltando un po' di sano Achille Lauro sento delle urla provenire da fuori, allora decido di affacciarmi

“Hey tu, affacciati cazzo, hey”

 è una voce che non conosco, mi affaccio alla finestra e vedo un ragazzo nel giardino della casa dall'altra parte della strada

“parli con me?” chiedo disorientata

“si cazzo, abbassa quella musica di merda che sto cercando di studiare” sbraita in modo maleducato

“ zitto Leonard” sento improvvisamente, mi volto e nella finestra di fronte alla mia vedo una ragazza affacciata alla finestra, rivolta verso il ragazzo

“non ci crede nessuno che tu stai studiando, vai a drogarti e non rompere alla figlia di Joseph”

“ vaffanculo Genevra” conclude il ragazzo rientrando in casa.

“Mi dispiace per lo stronzo, ma purtroppo ti di dovrai abituare” dice la ragazza 

“sono Gen comunque”

“Ire” rispondo imbarazzata;

Parliamo per un po', scopro che Gen viene alla mia nuova scuola, quando improvvisamente sento un gran trambusto e il rumore di un clacson provenire dalla strada

“Gennnnnn” dicono in coro un gruppo di ragazze affacciate ai finestrini dell'auto

“andiamo che facciamo tardi per il cinema” urla poi la ragazza alla guida

“sono le mie amiche, devo andare” dice Gen rientrando in camera sua e salutandomi;

rimango affacciata alla finestra mentre osservo Gen che sale in auto e se ne va con le sue amiche.

Dopo una mezz'ora finalmente finisco di sistemare l'armadio, manca ancora un'ora alle 20:00, così decido di farmi una doccia per provare il mio nuovo bagno.

Mentre stiamo cenando il campanello suona improvvisamente e mio padre fa entrare una coppia 

“ questi sono I nostri vicini, Michael e Cassidy, hanno una figlia della tua età” dice rivolgendosi a me

“si chiama Genevra e frequenta la tua scuola”, ora capisco sono I genitori di Gen

“si lo so, l'ho conosciuta oggi mentre sistemavo le mie cose”

“oh cara, mi fa molto piacere, spero che diventerete amiche” dice sua madre, non faccio in tempo a rispondere che mi arriva una chiamata da 'Quelle di Chernobyl' il mio gruppo di amiche del cuore a Firenze

“scusate” dico andando in camera mia.

“Hey Ireeee”

“ciao straniera”

“ciao ragazze” rispondo dopo tutti I saluti 

“come va a Boston?”

“è bella la casa?”

“com'è stato il volo?”

“ ragazze con calma, sono qui solo da quattro ore”,

“ la casa mi piace molto, il volo è andato bene credo, ho dormito tutto il tempo” rispondo divertita

Parliamo per un po' e loro mi raccontato cosa hanno fatto durante la giornata, guardo l'orologio e vedo che sono già le 01:00

“ragazze io vado a letto qua sono già le 01:00, mi mancate, vi voglio bene, buonanotte”

“anche noi, notte” rispondono tutte in coro; stacco la chiamata e mi metto giù.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 16, 2021 ⏰

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