Da mesi sentivo le voci parlare, erano nella mia testa e parlavano.
Erano tante, troppe, stavano strette li dentro, spesso litigavano.
Litigavano per lo spazio, per avere la meglio sui miei pensieri.
Spesso una di loro prendeva il sopravvento, era una voce forte, prepotente. Quando iniziava a urlare le altre stavano zitte.
Era stata quella voce a dirmi di rinunciare al mio bambino, di fargli del male prima che, una volta nato, il mondo gliene facesse di più. Quella volta aveva preso il sopravvento
Anche quel sei Giugno prese il sopravvento.
Alex stava facendo la valigia.
"Non sei più la stessa Holly, non sei più la stessa da molto tempo. Io voglio vivere con la donna che amo, con la donna che ho sposato. Ma credo che non ci sia più."
Era vero, e lo sapevo.
Non provai a fermarlo.
Scendendo le scale si girò verso di me, "Mi dispiace, è finita."
Solo in quel momento la voce si fece sentire. "Non lasciarlo andare, troverà un'altra donna, faranno dei figli, insieme balleranno sul cadavere del vostro matrimonio."
Cercai di non ascoltarla.
"Lui è tuo, lui è solo tuo, se non puoi averlo tu non lo avrà nessuno, lui è tuo TUO TUO TUO"
Resistere a quella voce cantilenante diventava sempre più difficile, "TUO TUO TUO LUI E' SOLO TUO TUO TUO TUO FERMALO PERCHE' LUI E' TUO TUO TUO"
Persi il controllo.