A volte penso alla morte. Non che io voglia morire, ma in parte credo la morte sia la fantasia di tutti. E' una di quelle cose che non puoi dire perché poi tua madre ti guarda male e gli amici si preoccupano e tu stesso, da solo, ti preoccupi.
Inizi a guardare le rotaie della metropolitana prima che il vagone arrivi, mentre le luci si avvicinano mescolando l'aria che le circonda, e pensi: sarebbe facile buttarsi.
Poi pensi: farebbe male.
E poi anocora: non lo sentirei.
Ed è qui che guardi più intensamente le rotaie, riportando la mente ai soliti pensieri che ti vorticano in testa, ai sensi di colpa della giornata, alle responsabilità, a quelle due persone che ti odiano o almeno così credi.
Non è un pensiero febbrile però, lo sai che non lo faresti mai: non è altro che una fantasia, un'immagine.
E perché? Perché poi guardi l'aria vicino ai fari della metro e scorgi la polvere danzare in controluce, avvolta nella penobra del binario. C'è una persona accanto a te che parla e ti piace il suono della sua voce. Ti ricorda la voce di quella persona lì di cui ami anche gli occhi. La banchina è sporca e piove dal soffitto ma vorresti farle una foto.
Tira un po' di vento e ti smuove i capelli.
La morte è una fantasia, la vita è reale.
La morte non fa male ma non è bella come la vita.