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Ed ero in ritardo, di nuovo. Mi misi velocemente una felpa larga nera e un pantaloncino corto e corsi subito alla fermata del pulman, ma era già passato
-Dannazione!-
Dovevo andare a scuola a piedi. Ed ero pure in ritardo. Quando arrivai in classe però vidi che non ero l'unica in quelle condizioni. Per fortuna Dylan non c'era. Andai a sedermi al mio posto e notai che anche Reb mancava. Poi la vidi arrivare.
- Ehy!- Le dissi sorridendo.
- Ciao!- Mi disse con il fiatone.
- Perchè sei in ritardo?-
- Dovevo accompagnare mia sorella all'asilo, e le sue maestre mi hanno fermata per tre ore a parlare...-
- Già, è noioso parlare con loro...- Disse Dylan.
- E tu da quanto stai ascoltando?- Disse Reb
- Da quando sono arrivato.-
- Ma 5 secondi fa non c'eri...- Dissi
- Magia- Rispose lui.
- Buongiorno ragazzi, dai prendete il materiale, ripartiamo da dove ci siamo fermati ieri.- Disse il professore.
- Anche oggi matematica?- Dissi
- Già- Rispose Dylan.
Lo guardai male.
- Secondo me, in fondo, le sto simpatico.- Disse lui a Reb.
- Probabile.- Gli rispose lei.
- Di no.- Dissi io.
- Okay, allora non ti aiuterò a matematica...- Esclamò Dylan.
- No dai!-
- Ahahah, ok allora riproviamo. Mi vuoi bene?-
- Si, forse un pochino, ma sei comunque troppo assillante.-
- E che ci vuoi fare...?-
- Hey Nick, prima non ci avevo fatto caso, ma che hai fatto?- Disse Reb.
- Non ho fatto niente, perchè?-
- Perchè hai la guancia violastra e dei segni sul collo? Tutto ok?-
Cazzo il fondotinta!
- Si, è tutto okay. Non preoccuparti.-
- Senti, non posso essere la tua migliore amica se non mi racconti le cose.-
- Sono seria, è tutt'apposto.-
- Va bene, non insisto. Dopo scuola ti va di uscire?-
- Si, va bene.-
- Hey Dylan, perchè non vieni anche tu?- chiese Reb.
- Mi piace quest' idea.- Disse Dylan.
- Se vi va, io ho casa libera per qualche settimana e potete restare a dormire da me...Poi oggi arriverà anche un mio amico. Possiamo stare tutti e 4. Vi va?-
- Certo- Disse Reb.
- Ovvio- Rispose Dylan.
In quel momento mi vibró il telefono:
"♡stronzo♡: Ho avuto un piccolo imprevvisto, partirò domani. Scusami tanto Nik, mi farò perdonare."
- Okay scherzavo, il mio amico arrivera domani, sta sera saremo solo noi tre.- Dissi.
- Okay. Nessum problema.- Disse Dylan. Poi ci chiese: -Non è che a pranzo posso sedermi con voi?
- Si!- Disse Reb.
- Okay- Dissi io.
- Bene ragazzi. Per vedere se avete capito gli argomenti di ieri, ho deciso che faremo una gara a coppie che sceglierò io.- Cominciò il prof per poi continuare: -Allora... Garcia con White, Lee con Reyes, Lopez con Smith, Diaz con O'Brien...-
- Wow sono con Evelyn, sembra simpatica, solo che non parla molto, ed io necessito di stare con qualcuno che parla parecchio, sennò mi sento assillante...Fortunati voi due.- Disse Reb
- Si, io sono con Dylan.- Dissi
- E non sei felice?- Chiese Dylan.
- Si. Ma solo perché che sei bravo è per questo c'è una buona possibilità che tu mi faccia alzare la media.-
- Ah.- Mi rispose lui, con un tono deluso.
- Dai scherzo.-
- Okay.-
- dai su non fare l'offeso!-
- Ahah, ci sei cascata, lo sapevo ahah.- Esclamò ridendo, poi si fermò a fissarmi. Era come se stesse studiando tutti i miei lineamenti alla perfezione.
- Niki, finita la lezione posso parlarti in privato?-
- Si, va bene.-
Finita la lezione, Dylan mi prese per il polso e mi portò nel giardino della scuola, che a quell'ora era deserto.
- Che devi dirmi?- dissi
- Ricordi ieri sera quando ti ho chiamato?- Cominciò lui.  -Ho sentito tuo padre entrare in camera tua, e poi te che subito dopo hai detto che dovevi andare...-
- Ok...?-
- Poi però ti sei scordata di riattaccare. Nik, ho sentito tutto. Mi dispiace tantissimo...se posso fare qualcosa per aiutarti...qualsiasi cosa!-
- Hey, Non scusarti. Non è colpa tua... L'errore l'ho fatto io.-
- Vuoi raccontarmi quello che è successo?-
- Mio padre ha problemi con l'acool. Tutto qui.-
-So che c'è dell'altro Nik. Parlamene, può aiutarti...-
Decido di andarmi a sedere sul muretto che segna il confine del giardino e Dylan mi segue. Per alcuni minuti, il silenzio è colmato solo dal rumore dei nostri respiri. Poi comincio a parlare: -Torna sempre a casa ubriaco e mi picchia, dice che è tutta colpa mia. Dice che è colpa mia se mamma vuole divorziare. Dice che è colpa mia se ha iniziato a bere e- un singhiozzo interrompe la mia parlantina frenetica.
- Hey,  non piangere dai... Vieni qui.- Disse Dylan portandomi a se e abbracciandomi.
-Va tutto bene, tranquilla- Continuò lui, questa volta, accarezzandomi i capelli
- No Dylan, non va tutto bene. Guardami. Guarda la mia faccia. Guarda il mio collo. Ti sembra che va tutto bene?-
- Io ti starò vicino e ti aiuterò. Io e Reb ti staremo vicini e ti aiuteremo. Sappi che non sei sola. Hai degli amici che saranno sempre al tuo fianco.-
- Grazie Dyl. Grazie di tutto. Grazie di esserci. Ti voglio bene...-
Wow. Mi ero appena aperta con una persona. E il bello è che io volevo farlo. Dylan mi aveva cambiato. Aveva fatto tornare la vecchia me. La Nichol fragile, insicura, debole. Suonò la campanella dell'ultima ora. Quella che indicava ai ragazzi che erano finalmente liberi e potevano tornare a casa.  E così facemmo noi tre. Per tutto il tragitto parlammo di me. Più nello specifico di mio padre e delle cose che successero la sera precedente. Finalmente avevo qualcuno con cui parlare dei miei problemi. Qualcuno che mi ascoltava e mi dava dei consigli. Dopo 15 minuti arrivammo a casa mia. Presi le chiavi dalla tasca e aprì la porta.
- Okay. Questa è casa mia...-
- Wow, ma è grandissima questa casa!- Disse Reb
- Non è poi così grande, dai.- ribattei io.
- Non è che mi porteresti in cucina?- Chiese Reb, evidentemente affamata.
- ahaha, ti ci porto subito, seguitemi. Dyl, perchè non parli?-
- No, niente, stavo solo pensando.- Rispose lui.
- A che pensavi- Chiese Reb.
- Mi sono appena ricordato che sta sera un mio amico farà una festa, non posso restare. Però se volete potete venire con me...?-
- Una festa? Ci sto!- Disse Reb.
- si, vengo anch'io!- Dissi.
- Fantastico! Allora...non vi dispiace se vado a casa mia a prepararmi e a prendere i vestiti visto che starò qua una settimana?- Domandò lui.
- No, no, va pure.- Acconsentimmo io e Reb.
- Va bene ragazze, allora passo a prendervi per le 8, lascio la roba e poi andiamo.-
- Va benissimo!- disse Reb.
- D'accordo ragazze, allora a dopo!-
- A dopo!- Rispondemmo in coro.
Dopo esserci messi d'accordo per l'orario Dylan se ne andò lasciando sole me e Reb. Erano le 4, ancora avevamo 4 ore per prepararci. Prima di prepararci per la festa decidemmo di guardarci un film. Scegliemmo "Pirati dei Caraibi" perchè Reb non lo aveva mai visto, doveva farsi una cultura
- "Ruberemo una nave? Quella nave!?
Requisiremo, siamo qui per requisire, quella nave, termine nautico."-
- Dai Nick sta zitta!- Disse ridendo. - Lo so che sai le battute a memoria, non c'è bisogno che tu le ripeta tutte però!-
- "Dimmi un pò.. quella ragazza.. quanto ti spingeresti oltre per salvarla?
Morirei per lei. Oh bene... tutto apposto allora."-
A quel punto Reb mi guardò male.
- D'accordo, va bene, la smetto!- Dissi io ridendo.

YOU ARE MINE // DYLAN O'BRIENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora