Sarò sincero: l'amore non ti salva manco per il cazzo. Anzi, si. L'amore è esattamente come la droga. Ne vuoi ancora, non riesci a farne a meno, ne vuoi sempre di più, sempre di più, e ti fa sempre peggio. Ti svuota. Come quando vuoi fare una ciotola con un pezzo di legno. Io l'ho fatto alle medie. Ho scavato ogni giorno per due mesi. Piano piano, ho scavato, svuotato il pezzo di legno. L'amore ti fa questo. Ti toglie tutto. Fa uscire il peggio di te. Ti rende apatico, distaccato, triste. Però, non appena LA persona torna, torni a sorridere, a ridere. Esattamente come quando ormai è passato l'effetto della droga la volta precedente, torni a sniffarla. Ma è anche ciò che ti tiene in piedi dalla droga stessa. Non ha senso, grammaticalmente e logicamente, vero? Come può qualcosa essere la distruzione e la salvezza di una stessa cosa? Be'...può. Vivi per l'amore, vivi perchè ne sei dipendente, perchè ne hai bisogno, ma ti distrugge, giorno dopo giorno, lentamente. Ti scava come l'acqua scava la roccia. Come se ogni giorno ti tagliassi una parte del corpo. Un pezzo alla volta. Molti di voi diranno "Ma non è vero", "l'amore è bellissimo", "sei solo depresso", "hai incontrato la persona sbagliata", "non puoi saperlo". Invece posso. Perchè? Perchè ho provato sulla mia pelle tutto ciò. Ho amato alla follia. Pazzamente. Ho lasciato che entrasse dentro di me. E mi distruggesse. Si, è vero, all'inizio è bellissimo, finchè qualcosa non rompe il filo di carta che vi teneva uniti. E...capisci...capisci cosa ti stava facendo...capisci che stavi cambiando, per lei. Capisci che LA persona non è chi credevi. Capisci che ti stava raggirando. Capisci che ne sei dipendente. Un attimo. Un attimo che ti fa rendere conto di quanto ti stai distruggendo. Che la tua anima sta sanguinando. Che se ne sta andando da te. Sta svanendo sotto i tuoi occhi. Ma tu...tu...troppo impegnato a guardare LEI...non ti sei ascoltato...ammaliato dal suo sguardo, dalle parole, non hai visto cosa ti stava facendo. Non hai saputo ascoltare il tuo cuore. E adesso lui non c'è più. LEI lo ha portato via. Lentamente, in silenzio, te l'ha strappato e spezzato. Come hai fatto anche tu, spessissimo, con un foglio di carta, quando non ti tornava matematica e ti innervosivi. Solo che il tuo cuore ha implorato di aiutarti. Ha gridato. Ti ha chiesto aiuto. Ma eri sordo. Perchè nella testa LEI urlava. Ora che se ne è andata...solo ora...ti rendi conto che ti manca...che ti manca una parte di te...il tuo cuore...o meglio...hai un cuore...ma è annerito...consumato...distrutto...è cenere...bruciato dal fuoco della SUA passione. E l'anima...l'anima ha provato a salvarlo...vedendo che non ascoltavi...e sta svanendo...e ti ritrovi a chiederti "Ma io, chi sono ora? Cosa sono? Chi...quando...cosa...". Eccolo. Sta arrivando. Un vecchio amico di cui pensavi esserti liberato. Sta tornando. Lo vedi arrivare. Con gli occhi diabolici. In sella alla sua carrozza infuocata di fuoco nero. I cavalli irosi. Viene verso di te, con la lancia tesa. Cerchi lo scudo. Ma quale scudo? Non era lei il tuo scudo? Non era lei che ti proteggeva da lui? Con la sua spada bianca...fiera...Si...si...era lei...e ora che non c'è più...non hai più uno scudo. E che puoi fare...non hai difese...il cuore non risponde alle tue richieste di aiuto...ormai diventato cenere...l'anima non ha più forze...cerca un appiglio, qualsiasi. Ma non c'è. Non ci sono appigli.
E' dentro di te. Senti i cavalli scalciare dentro di te. Lui tira fuori la spada e graffia le pareti al tuo interno. La gola. Le gambe. La testa. La pancia. Gli occhi. Il respiro si fa pesante. Le gambe cedono. La testa comincia ad urlare. Urlare cose che avevi sempre cercato di nascondere, cose che eri riuscito a seppellire, che pensavi di aver superato. La nausea ti fa tremare. Sei a terra? Sei sveglio? Stai fluttuando? Cerchi un appigli. Ma non senti nulla. E' tutto nero. Nero come lui. I cavalli si arrabbiano, e i loro versi di rabbia si mischiano alle urla della tua testa. I ricordi. I pensieri più bui. La tristezza. Le mani sulle orecchie. Vorresti non ascoltare. Non vuoi, non puoi, non devi ascoltare. C'è troppo rumore. Troppo. E tu odi il rumore. Odi quegli spilli che ti spaccano la testa. Che ti pungono senza pietà. Urli. Almeno...almeno senti la tua voce...ma no...non puoi sentire nemmeno quella. Come puoi...con tutte le grida...sei un fallito...sei uno schifo...sei un disastro...un mostro...MOSTRO!...ahahahah...sei un mostro...nessuno ti vuole... ABOMINIO! ahahahahha....abominio...si sei un abominio...sei qualcosa di disumano... INCAPACE! SPAZZATURA! AHAHAHAHAHAH...e le risate...quelle risate che accompagnano ogni insulto...ogni descrizione...le risate urlate nella tua testa che rimbombano ovunque. Risate che si mescolano...una dopo l'altra...non riesci nemmeno più a distinguere cosa dicono...sai solo che urlano...e tu con loro...o almeno è quello che cerchi di fare...lo stai facendo? Stai urlando, no? URLA URLA CHE NESSUNO TI SENTE AHAHAHAHAHHAHA...lui...lui...lui dov'è...per un attimo...non lo senti...e speri se ne sia andato...per un fottuto attimo...meno di un attimo...pensi...sono in pace...se n'è andato...ma no...era solo andato in fondo...e sta portando su con lui qualcosa...quando ti rendi conto di cosa...urli più forte che puoi...ma non ti senti...COSA NASCONDI LI'? AHAHHAHAHAHA....VEDIAMO COSA NASCONDI!...non vuoi...non vuoi...non possono tirare fuori ciò che hai sempre voluto nascondere...non possono...non può... APRIAMOLO! VEDIAMO COSA NASCONDE QUESTO MOSTRO! AHAHAHAH...ed è fuori...in un attimo...invade tutta la tua testa...le urla si chetano...ma appare QUELLO...che sovrasta tutto...va dalla testa alla punta dei piedi...senti tutto il cibo che avevi nello stomaco venire su...ti immobilizzi...ti rendi conto che la tua voce non ha un suono...non hai una voce...
E.
NON.
RIESCI-
A.
RESPIRARE.
STAI LEGGENDO
Panico
RandomNon so che mettere...solo...se avete mai avuto attacchi panico o se volete sapere come si prova, o meglio, cosa provo io, leggete