Storia di una storia

Nasci, cresci e muori

Quante volte sarà capitato di sentirsi dire ''dopo le superiori andrai all'università, prenderai la laurea e troverai un bel lavoro, metterai su famiglia e invecchierai in tranquillità''.  E se provavamo storcere il muso davanti ad un'affermazione del genere ci veniva detto ''è inutile che fai quella faccia, questa è la vita''.  Personalmente, quando mi fu detta questa cosa, risposi con un no secco. Questa non è vita,  magari per qualcuno lo sarà ma la regola del nasci, cresci e muori non funziona con tutti. Ciò non toglie che prendere una buona qualifica, trovare un lavoro che ci gratifichi e crearsi una famiglia siano idee sbagliate, assolutamente no. E' l'imposizione della società la cosa sbagliata, ma perché? La vecchia generazione è cresciuta in questa ottica: o si ci sposa subito o si studia 30 anni per poi sposarsi. Non ci sono state altre alternative perché hanno anche sempre imposto che per ogni cosa c'è un età stabilita. Esempio: muoviti a fare figli, dopo i 30 anni sei troppo vecchia; che uomo sei se a 25 anni non hai un lavoro?

Ovviamente sono tantissimi i casi e sarà capitato a tutti nella vita di sentire frasi del genere. La difficoltà sta proprio nel provare all'uscire dal guscio, abbattere le barriere della società e trovare il coraggio di fare ciò che qualcuno prima di noi non è riuscito a fare. Ognuno di noi ha sogni diversi, fin dall'infanzia. Si parte con il ''voglio fare il calciatore o la principessa'' fino ad arrivare a ''voglio diventare medico o avvocato''. Bene, prendi in mano la tua vita e diventa ciò che vuoi essere. L'ambiente familiare, la società, il paese in cui cresciamo sono aspetti che influenzano molto il nostro futuro e alcune volte fanno sembrare i nostri sogni banali e irrealizzabili. Non è così. Io posso scegliere di diventare chi voglio perché è la mia vita e io ne sono padrone. Il mio scopo allora sarà fare di tutto, nonostante le difficoltà, inseguire i miei sogni e concretizzarli nella realtà. Sarà qui che farò la differenza perché sarò una di quelli che ce l'ha fatta, che non si è arreso.