CAPITOLO 7(Te l'avevo detto).

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Apro gli occhi e sono senza vestiti, coperta dalle lenzuola bianco panna del letto;Cinque si è appena alzato, si sta infilando i pantaloncini.
Alla fine ieri sera Cinque stava per fare fuori Brian, perché ci aveva visti molto vicini, ma siamo ritornati a casa.

Flashback

Siamo in camera.
C:"CHE DIAVOLO HAI IN QUELLA TESTA?".
B:"Cinque, io.. '.
C:" QUALSIASI COSA TI ABBIA DETTO VOLEVA MANIPOLARTI".
B:"MA SEMBRAVA SINCERO,E POI TU CHE COSA NE SAI?".
C:"NON DIRMI CHE STAI CADENDO DI NUOVO NEL SUO TRANELLO".
B:"NON È UN TRANELLO CINQUE, E POI ERA SINCERO".
Alla fine gli ho spiegato tutto ciò che era successo;abbiamo discusso per un po', dimenticandoci completamente del fatto che doveva dirmi qualcosa.
Abbiamo compensato però, con coccole e baci, che durante la notte si sono trasformati in qualcosa di più focoso.

Fine flashback.

Cinque è vestito;ha un bigliettino in mano.
Vorrei fermarlo per chiedergli che cosa stesse facendo, ma alla fine credo che sia meglio di no.
Cinque si gira, chiudo gli occhi velocemente così che non mi veda sveglia, mi da un bacio sulla fronte e si teletrasporta via.
B:"Vediamo un po'".
Afferro il biglietto che gli è caduto pochi secondi fa.

Locanda pensionante solitario Oshkosh, Wisconsin
(anno 1982).

B:"Locanda pensionan... LOCANDA PENSIONANTE?
Che cosa deve fare in una locanda pensionante?
Sono confusa, però, analizzando bene il foglietto, in basso a destra riesco a notare una firma.

Handler.

B:"Bastardo, vuoi uccidere quei tizi senza di me non è vero?
Mh.. staremo a vedere".
Scendo dal letto e mi vesto in fretta, infilo le scarpe e con fatica, mi teletrasporto nell'anno e nel posto del bigliettino.
Sento un po' di nausea e capogiri, ma è normale, perché ho viaggiato nel tempo.
C'è Cinque che sta entrando.

Punto di vista di Cinque.

Sono dentro. Mi è un po' dispiaciuto lasciare Bea da sola
dopo quella notte irruenta, ma torneró a breve, ucciderò quei tizi e torneró da lei;alla fine, lo sto facendo per noi.
È tutto in stile scozzese, c'è della polka a tutto volume che si sente sin da fuori.
Decido di rivolgermi ad una donna abbastanza in carne, dai capelli ricci e dorati.
C:"Mi scusi".
Le dico.
_Uff!Ah! Mi hai colto di sorpresa, se stai cercando i biscotti non li serviamo prima delle tre_.
C:"Non vedo l'ora di mangiarli.. ehm.. percaso sa dove si trova la società dei semi di soia del West?".
_Certo, è lì.Stai cercando tua madre? È qui per il convegno?_.
Mentre la donna mi indica il posto dove dovrò a breve compiere un omicidio, il mio sguardo cade su un distributore di merendine, e mi ricordo di avere dei soldi.
C:"Potrebbe cambiarmi dei soldi?".
Glieli porgo ed ella li afferra.
_Oh! Certo, controllo nella mia borsa! Ho un centesimo e.. un paio di pezzi da dieci _.
Dice rovistando nel suo marsupio.
_Tu.. sei.. molto fortunato!_.
Dice porgendomi i contanti, io li afferro e le dico.
C:"Sa?Si dice che la miglior fortuna sia morire al momento giusto".
Mi incammino verso il distributore.

Punto di vista di Beatrice.

Perché si sta facendo cambiare dei soldi ora?
Avrei voluto sentire la conversazione tra Cinque e quella donna paffutella, ma questa cavolo di musica copre anche le loro voci.
Cinque si sta avvicinando ad un distributore, non sapevo che le persone si uccidessero così.
Decido di avvicinarmi alla donna.
B:"Buongiorno".
_Ciao!Se sei anche tu qui per i biscotti, non saranno serviti prima delle tre_.
B:"Oh, ehm.. mi farebbe piacere assaggiarli, ma non sono qui per questo".
_Allora dimmi tutto cara!_.
B:"Quel ragazzino che è appena venuto da lei,sa dove sta andando?_.
Guardo Cinque da lontano e noto che ha appena dato un calcio al distributore automatico.
Spalanco gli occhi.
Ma che cazzo ha stamattina?Nemmeno con le mie cose riuscirei a spaccare un distributore. Boh, forse sarà stata la notte irruenta di ieri.
_Signorinaa! Iu-hu!_.
B:"Mi scusi".
_Comunque il ragazzo è lì, alla società dei semi di soia del West_.
Semi.. soia.. non ci capisco niente, decido di seguire Cinque.
Appoggio le mani alla parte destra della porta e aguzzo la vista per vedere ciò che sta facendo Cinque.
Ha un'ascia in mano, ma che diavolo ci fa un'ascia in una locanda pensionante?
Comunque Cinque è entrato in una stanza con l'ascia sulle spalle.
Decido di aspettare qualche minuto prima di entrare, ma sento delle urla.
Prendo la prima cosa che mi capita, strappo dal parquet un pezzo di legno abbastanza affilato e corro verso la stanza.
C'è Cinque in piedi sul tavolo ricoperto di sangue e ai suoi piedi c'è uno strano tizio con un acquario al posto della testa.
C:"OH IO NON FACCIO QUESTO PER SOLDI".
Dice allo strano uomo.
B:"CINQUE!SEI VENUTO AD UCCIDERE QUESTI TIZI SENZA DI ME?".
Cinque si gira di scatto, e la donna che ho incontrato all'ingresso mi butta a terra, precipitandosi verso di lui.
C:"TU NON DOVRESTI ESSERE Q...PORCA PUTTANA".
Cinque è a terra.
_LURIDA PALLA DI PUS LA PAGHERAI PER QUEL DISTRIBUTORE_.
Cinque da un pugno alla donna stendendola al suolo.
Nel mentre, non mi sono accorta che lo strano uomo con la testa a forma di acquario sia scappato.
C:"CAZZO!VA A PRENDERLO".
B:"COSA?CHI?".
Dico agitata.
C:"QUEL TIZIO".
Corro verso di lui e gli conficco il pezzo di legno nella schiena.
_A-ASPETTA, POTREI DARTI QUALSIASI CIFRA DI DENARO_.
Ecco Cinque.
C:"CHE CAZZO STAI FACENDO?".
B:"LO STO UCCIDENDO".
Gli dico con il pezzo di legno sanguinante in mano.
C:"MI SERVE VIVO".
B:"CHI?".
C:"IL PESCE".
B:"IL PESCE?".
Cinque si teletrasporta davanti all'uomo e lo guarda con aria minacciosa.
_Sono sicuro che possiamo trovare un accordo vantaggioso per entrambe le parti..u-un do ut des? Che ne dici?_.
Gli dice spaventato.
Cinque gli risponde.
C:"Perché no?QUESTO È IL TUO DO".
Lo colpisce.
C:"IL TUO UT".
Lo colpisce ancora.
C:"ED ECCO, IL TUO DES"
Conclude con un sorrisetto da maniaco, per poi colpirgli rompendo il vetro e facendoci fuoriuscire l'acqua e il pesce stesso, che fino a poco fa non avevo neanche notato.
Cinque si ferma a guardare il pesce caduto ormai al suolo con sguardo assassino, sembra sorridente.
B:"Cinque".
Non risponde.
B:"CINQUE!".
Non risponde,è troppo impegnato a guardare il suo lavoretto.
Gli do' uno schiaffo,forse troppo pesantemente,e la mia mano si sporca di sangue.
C:"CAZZO BEA, MI HAI FATTO MALE".
Finalmente si è accorto di me.
B:"E menomale, sembri uno psicopatico da come parli alle tue vittime o da come le guardi. Guardati, tu non sei così Cinque,perché hai dato ascolto ad Handler?".
C:"PERCHÈ È LA NOSTRA UNICA SPERANZA, POTREBBE DARCI LA VALIGETTA E POTREMMO TORNARE NEL 2019".
Mi dice avvicinandosi a me facendo oscillare l'ascia tra le mani.
B:"CINQUE FIDATI DI ME, HANDLER TI FREGHERÀ DI NUOVO, NON TI SEMBRA TROPPO SEMPLICE IL SUO ACCORDO?LEI CI GUADAGNERÀ, TU INVECE NON CI GUADAGNERAI NIENTE,UN TRANELLO CI DOVRÀ PUR ESSERE".
Cinque continua a guardarmi negli occhi innervosito, forse non andava d'accordo con la mia idea, o forse è troppo ossessionato dall'apocalisse.
Continua ad avvicinarsi a me lentamente, io indietreggio, non mi sembra più lui, uccidere gli fa male.
B:"Cinque.. tutto bene?".
Ho davvero il timore che possa prendere l'ascia e mozzarmi la testa.
B:"Cinque, torna in te.. tu non sei così".
Arrivo al muro, non posso più indietreggiare, vedo Cinque afferrare meglio la presa dell'ascia.
C:"TU SBAGLI".
Mi dice urlando ed ansimando, per poi afferrare l'ascia e cercare di colpirmi. Me l'aspettavo, mi teletrasporto dietro di lui, afferro l'ascia, e la lancio dall'altra parte del corridoio.
Cinque spalanca gli occhi, credo che si sia appena reso conto di ciò che ha fatto.
C:"I-io..non..scusam..".
Prima che riesca a finire la frase lo abbraccio, e gli dico.
B:"Non fa niente, quello non eri tu Cinque, sta tranquillo, va tutto bene".
Egli si rassicura, e mi abbraccia con più forza.
C:"I-io non ero in me".
Gli do' un bacio sulla fronte.
B:"Lo so.. lo so.. non fa niente".
Mi stacco dal suo abbraccio, Cinque corre verso il pesce e prende un sacchettino di plastica.
B:"Che devi farci con quello?".
C:"Devo portarlo ad Handler".
Lo guardo confusa.
B:"Un pesce?".
C:"Un pesce".
Prende una caraffa d'acqua situata su un mobile vicino a noi, e ci riempe il sacchettino, per poi metterci dentro il pesce rosso.
C:"Ok, adesso torneremo nel 1963,tu entrerai in casa d'accordo? Io resterò fuori a parlare con la Handler".
B:"Devi solo darle il pesciolino, o devi anche farti sentir dire che la valigetta non te la darà mai?".
Cinque sbuffa.
C:"Me la darà fidati, Handler è una stronza lo so, ma è una donna di parola".
B:"Ah si?Allora suppongo che non ti lamenterai quando ti dirò... Cinque!Amore mio!Te l'avevo detto".
Cinque rotea gli occhi.
C:"Hai viaggiato nel tempo da sola?".
B:"E tu hai perso il controllo o volevi veramente uccidermi?".
C:"Non rinfacciarmelo, piantala. Sai che non ti ucciderei mai, anche se un pensierino ogni tanto ce lo farei".
Sbuffo ridendo.
B:"Vuoi un altro schiaffo?".
C:"Smettila!".
Subito dopo ridiamo entrambi, mi avvicino a lui e gli sposto i capelli insanguinati dalla testa.
Ad un certo punto due ragazze vestite scozzesi entrano in corridoio e spalanco gli occhi guardando Cinque.
Le due ragazze impressionate vanno via, e io e Cinque facciamo un respiro di sollievo.
C:"Ok.. credo sia meglio andare".
Gli faccio cenno di approvazione, Cinque si avvicina a me e mi tiene saldamente a sé abbracciandomi con un braccio.

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