❥𝗖𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝟭•

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|Messaggio da: Shoyo
Oggetto: YAY!!
È vero che ti trasferirai alla Karasuno?!
Che bello! Devo farti conoscere tutti i miei amici! Sempre che a te faccia piacere Kenma.|

Kenma lesse il messaggio e una lacrima gli attraversò la guancia. Però non rispose, non sapeva cosa dire a quel mandarino ambulante.
Si lasciò cadere sul letto e si mise un braccio sopra gli occhi. Alcune lacrime cominciarono a sgorgare velocemente.
La stanza era piena di scatoloni e oggetti impacchettati per il trasloco.
«Kenma vieni! È arrivato il camion!».

Con malincuore, kenma si alzò da quel letto, prese due scatoloni e lasciò quella stanza. Nella quale non avrebbe messo più piede, nella quale non ci sarebbero state più notti passate a pensare a Kuroo e notti passate con quel gattaccio di cui si era perdutamente innamorato.

In mano aveva la scatola dove vi erano contenuti i videogiochi. La posò in macchina e si girò verso una delle cause del trasferimento.
«Mamma, Kuroo non può venirmi a salutare almeno per la partenza?» la supplicò Kozume con gli occhi rossi per il pianto.

«Ho detto che non devi più vederlo Kenma, lo capisci!? Dimenticati di lui! Appena arriveremo a Miyagi, andrai alla Karasuno. Magari lì troverai una ragazza carina!» lo guardò la mamma mentre stava firmando un documento.

«Mamma! Ma io sono Gay!» protestò il mezzo biondino. «No! Non lo sei! Tu pensi di esserlo, ma non lo sei!» si arrabbiò la mamma.

Kenma sentì gli occhi pizzicare. Scappò via ignorando le grida della mamma. Bussò a casa di Kuroo, doveva vederlo. Voleva un abbraccio voleva.. un bacio.

Venne aperto dalla mamma di Kuroo. «Kenma tesoro, che succede!?» esclamò la donna vedendo il ragazzo in lacrime. «Z-Zia, K-Kuroo è in casa?!» chiese in preda alle lacrime.

Visto che si conoscevano da tanti anni, Kuroo e Kenma vedevano i genitori dell'altro come "parenti" anche se era evidente che non vi era nessun legame di sangue.

«È in camera sua, non è sceso neanche per fare colazione, è molto triste, Kenma..» disse mogia mogia la mamma. Kenma entrò e la donna si chiuse la porta alle spalle. «Posso portargli io la colazione?» disse con un piccolo sorriso che fece sciogliere il cuore alla zia.

«Certo che puoi tesoro.. però voglio dirti una cosa, sappi che io non era minimamente contraria alla vostra relazione, mi dispiace..» continuò con tono dolce la mamma di Testuro.

Kenma la fissò per svariati secondi e sorrise leggermente. Andarono in cucina e presero quello che a Kuroo piaceva mangiare la mattina.

Kozume prese tra le braccia il vassoio, leggermente pesante per i suoi gusti e si affrettò a raggiungere le scale.

Salì le scale con la piccola tavola di legno piena di leccornie ed entrò nella stanza di Kuroo.

Lo vide steso sul letto a faccia in giù. Kenma sentì un peso al petto che gli diceva di piangere ma mise un piccolo sorriso e disse «Kuroo, ti ho portato la colazione..».

Il ragazzo dai capelli neri, sentendo quella voce si girò. Vide Kenma con il vassoio in mano. Kozume poggiò il tutto sul comodino di Testuro e riprese a fissarlo.

Occhiaie e occhi lucidi.

Gli venne da piangere, ma provò a resistere.

«K-Kenma..-disse l'altro ragazzo con voce soffocata da un possibile pianto-s-sei ancor-!?» stava per dire qualcosa ma delle labbra di impedirono di continuare la frase.

Il mezzo biondino si era lanciato su Kuroo, voleva assaporare le sue labbra, anche se per un ultima volta. Voleva essere desiderato da lui.. anche se un ultima volta.

Kuroo dopo un po' di confusione ricambio il bacio. Lo strinse forte a se. «G-Gattino.. perchè?..» disse tra il bacio.

Kenma non trovava la forza di parlare. Gli bastava quel piccolo gesto, per dirsi un arrivederci, perché non sarebbe stato un addio. «Con-continuerai a-ad amarmi v-vero?» disse alla fine Kenma. La sua voce era completamente rotta da singhiozzi.

«Certo che si micetto, e tu? Vorrai sempre stare con il tuo gattaccio preferito?» chiese con tono dolce Kuroo. Kenma per rispondere si strinse di più a lui.

«Saranno due anni- Testuro si riferiva alla fine delle superiori dove entrambi sarebbero stati maggiorenni-due anni, e poi ti verrò a prendere, andremo a vivere insieme e adotteremo un sacco di gattini, ok micetto?» tentò di farlo sorridere, riuscendoci, o almeno parzialmente.

Il gatto nero si avvicinò al gattino più piccolo e sfiorò il naso di quest'ultimo con il suo, provocando a Kozume un leggero solletichino.

Sentirono a malincuore, bussare il clacson delle camion, e Kenma ritornò triste. «Hey.. -Kuroo gli alzò il mento con due dita e gli diede un ultimo bacetto- sta tranquillo.. non ti libererai di me così facilmente..» insistette nel far crescere un mini sorriso sulle guance del mezzo biondo.

Adorava andò Kenma sorrideva, lo faceva sentire bene. Un ultimo abbraccio, un ultimo bacio e Kenma lasciò quella stanza.

Appena tornò dalla mamma, quest'ultima lo squadrò furibonda. «Ti avevo detto che con lui non ci devi più parlare! Capisci quello che ti dico?!» lo tirò per un braccio in macchina sotto le lamentele di dolore, per la forte stretta, da parte del figlio.

Ormai in macchina, Kenma guardò un'ultima volta la casa di Kuroo, e lo notò alla finestra. Lo salutò con la mano e partì verso la sua nuova vita.

Una vita senza Kuroo.

Quando arrivò a Miyagi era sera, e aveva davanti la sua nuova casa. Leggermente più piccola di quella normale, ma era un cambiamento insignificante per uno come Kenma.

Scese dalla macchina e fissò la casa per un bel po' e poi si decise ad entrare. Scelse quella che sarebbe stata la sua futura camera e vi si chiuse dentro a chiave.

Il camion con il letto e i mobili sarebbe arrivato il giorno seguente, quindi per il momento, aprì il futon e vi si accoccolò dentro.

Prese il telefono trovando un messaggio di Shoyo che non aveva notato.

|Messaggio da: Shoyo
Oggetto: Hey!
Mi raccomando! Scrivimi quando sei arrivato! E dammi il tuo nuovo indirizzo così domani ti passo a prendere e ti accompagno a scuola!|

Il fatto che Hinata fosse così felice del suo trasferimento lo amareggiava un po', ma non lo colpevolizzò oltre, dopotutto lui non sapeva il perché.

-𝐾𝑖𝑡𝑡𝑒𝑛- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora