Capitolo 1

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In una normale sera di luglio, nella non normale casa Ruiz, si udirono i soliti affanni e mormorii della ragazza che cerca di dimenarsi dalle prese del padre. Almeno due volte alla settimana, il signor Ruiz,  ubriaco, invade la camera della figlia e le apre le gambe, iniziando così a rompere ripetutamente l'integrità morale della giovane. 

L'integrità fisica le fu già tolta a soli tredici anni. 

Al momento Alexandra ha diciannove anni ed è fin troppo stanca di subirsi tali violenze, sa che avere il padre che la scopa ogni volta che egli ne abbia voglia è del tutto sbagliato e immorale.

Così da due settimane la giovane ha preso coraggio e si è rivolta alla stazione di polizia del loro piccolo paese di provincia. Il coraggio non le è mai mancato per quanto riguardasse attività fuori dalla propria dimora, nella società affronta tutto a denti stretti e si ribella alle ingiustizie che vive a scuola, ma per la più grande delle ingiustizie che vive è del tutto diverso.

Appena sentì il padre sbattere la porta del salotto, digitò il numero che l'ispettore stamane le diede sotto accordo.

Il padre diede un calcio alla porta della sua cameretta, lei cercò di allontarsi come se volesse scappare, ma ha piena coscienza che il mostro dopo pochi istanti di nascondino la afferra per capelli e la gira per le spalle. Il padre si aprì la patta dei pantaloni e di secco glielo infilò. Lei urlò di smetterla e che faceva male mentre l'ispettore dall'altra parte del telefono era già nella volante a pochi chilometri da casa della vittima.

"Dopo anni che ti scopo, ancora non ti sei abituata al mio cazzo?" La ragazza pianse ugualmente alle altre volte, con la differenza che riuscì a rispondere

"Fortunatamente sarà l'ultima volta" Rispose singhiozzando tra un colpo e l'altro.

"ALEXANDRA CHE CAZZO STAI DICENDO? Taci!" Urlò il signor Ruiz, tirandole ancora di più i capelli e stringendole i polsi come avesse mai fatto. 

Furono attimi infiniti per la povera Alex, ad ogni colpo del padre corrispondevano lacrime e mugolii di dolore soffocati. Lei credeva nella giustizia, lei si fidava dell'ispettore e anche se sembrava una normale serata e normale violenza, il suo cuore sperava che sarebbe stata effettivamente l'ultima. 

Ancora un altro schiaffo e un altro livido, quando d'un tratto si sentirono le così tanto attese frasi. No, non si intendono le frasi del padre che annunciavano la sua venuta, dunque la fine momentanea della violenza, ma le frasi dell'ispettore che arrivarono come manna dal cielo che segnarono la fine definitiva di quelle torture.

"Si fermi! La dichiaro in arresto per abusi sessuali..." Alex rimase imperterrita sul suo letto, sentì il padre uscire dal suo corpo per l'ultima volta e le frasi che dichiaravano il padre in arresto iniziarono farsi solo come sfondo ad un trionfo personale. Non sentì più nulla, vide solo il padre trascinato via dal suo angelo custode, mentre un secondo agente le coprì il corpo con una coperta e il gesto le parve così dolce dopo cotanta violenza.

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Ora Alexandra Ruiz non è più una ragazzina di provincia di diciannove anni. Non è più la vittima. Alexandra dopo anni di studio può esser chiamata Ispettrice Ruiz, ha lottato per raggiungere il suo sogno e far sbocciare la sua vera personalità. Tenace. Coraggiosa. Sensuale. Istintiva. Sono i miglior aggettivi a descrivere un'ispettrice che si occupa dei Crimini di New York.

La sua vita è piena di avventure, da scoprire e vivere!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 06, 2021 ⏰

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