Nel villaggio vicino al lago viveva una Strega.
Non era brutta come le streghe delle favole, non aveva verruche sul naso o denti storti e non era nemmeno vecchia. Aveva gli occhi dello stesso caldo marrone del guscio delle nocciole e i capelli rossi come le foglie d'autunno, ma il suo aspetto non ingannava gli abitanti del villaggio, tutti sapevano che era una Strega.La Strega non era sempre stata Strega, era stata Moglie ed anche, per un breve periodo, Madre. Prima ancora era stata Figlia, ma quando era Figlia non viveva in quel villaggio: era andata a viverci solo una volta diventata Moglie.
Un giorno però l'aria malsana del lago su cui il villaggio sorgeva le aveva portato via il marito e il figlio e, nel giro di poco tempo, lei aveva smesso di essere Moglie e Madre. Non diventò però subito Strega, per un po' fu solamente Donna e basta, ma nessuna può rimanere a lungo Donna e basta e quando fu chiaro agli abitanti del villaggio che lei non aveva intenzione di diventare nuovamente Moglie, in quel momento divenne Strega.Da brava Strega aveva imparato molte cose: sapeva distinguere le erbe che facevano del bene da quelle che facevano venire i crampi allo stomaco, sapeva curare i malanni con rimedi a volte disgustosi, ma efficaci e sapeva far nascere i bambini, anche se quello lo aveva imparato a fare da Figlia, perché lei non era stata una semplice Figlia, ma la Figlia Più Grande.
Gli abitanti del villaggio a volte si rivolgevano alla Strega, però nessuno di loro lo avrebbe mai ammesso e nessuno avrebbe mai accusato il suo vicino di averlo fatto, quello era il loro tacito patto.Quando la Strega passava per le strade, tutti abbassavano lo sguardo recitando preghiere a mezza voce, sperando che lei non li guardasse o non rivolgesse loro la parola, perché la Strega sapeva molte cose buone, ma anche molte cose cattive.
Lo sapevano bene le Mogli del villaggio: spesso infatti con sguardi e gesti che a prima vista potevano sembrare innocui ma che, lo sapevano tutti, erano malìe, aveva stregato i loro uomini, portandoli in preda ad una degenerata follia a presentarsi di notte davanti alla sua porta, ululando e battendo i pugni sulle finestre, dicendole di aprire la porta e farli entrare e lei, dopo essersi presa tutto il disturbo di incantarli, neanche usciva, si barricava in casa.Non usciva quasi mai, la Strega, non andava neanche a messa e, dall'ultima volta che un uomo per bene e rispettabilissimo l'aveva scacciata dal mercato in piazza per difendere i presenti dai suoi malefici, non la si vedeva neanche più aggirarsi nel villaggio.
Ogni tanto la si sorprendeva di notte a scappare via da un orto o da un pollaio e allora tutti sapevano che era lì per stregarlo così che l'anno successivo quel terreno non avrebbe dato frutti e tutti gli animali che aveva toccato sarebbero morti.Quando morì il figlio ancora in fasce della Moglie di Arturo, tutti dissero che era stata la Strega e che, con quel gesto, aveva superato il limite. Non si poteva sopportare oltre la sua presenza nel villaggio, andava presa una decisione e la decisione era chiara a tutti.
Non ci fu processo per la Strega e forse questo fu un bene, tanto lo sapevano tutti che era Strega.
Fu semplicemente accatastata la legna e acceso il fuoco, senza tante cerimonie.
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Foglie di carta
Short StoryRaccolta di racconti brevi senza fili logici e senza pretese.