Lay by your side

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"𝘊𝘢𝘯 𝘐 𝘭𝘢𝘺 𝘣𝘺 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘴𝘪𝘥𝘦?
𝘕𝘦𝘹𝘵 𝘵𝘰 𝘺𝘰𝘶, 𝘵𝘰 𝘺𝘰𝘶
𝘈𝘯𝘥 𝘮𝘢𝘬𝘦 𝘴𝘶𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶'𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘳𝘪𝘨𝘩𝘵
𝘐'𝘭𝘭 𝘵𝘢𝘬𝘦 𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘰𝘧 𝘺𝘰𝘶
𝘈𝘯𝘥 𝘐 𝘥𝘰𝘯'𝘵 𝘸𝘢𝘯𝘵 𝘵𝘰 𝘣𝘦 𝘩𝘦𝘳𝘦
𝘪𝘧 𝘐 𝘤𝘢𝘯'𝘵 𝘣𝘦 𝘸𝘪𝘵𝘩 𝘺𝘰𝘶 𝘵𝘰𝘯𝘪𝘨𝘩𝘵"
(𝘓𝘢𝘺 𝘮𝘦 𝘥𝘰𝘸𝘯-𝘚𝘢𝘮 𝘚𝘮𝘪𝘵𝘩)

(DRACO's POV)

Sono al Malfoy Manor, ho ricevuto una lettera via un gufo dal Professor Piton che mi avvisa di raggiungerlo subito, senza indugi.
Col cuore che mi martella nel petto, penso subito si tratti di Harry.
Non lo sento da molto, non ha risposto alla mia ultima lettera e ho molta paura che stavolta gli sia successo qualcosa di grave, ma fino ad ora nessuno ha voluto dirmi nulla.
Dal ritorno di Voldemort al Torneo Tre Maghi, con la morte di Cedric Diggory sento di non poter stare più tranquillo, soprattutto dopo essermi allontanato da mio padre. Mio padre...un mangiamorte. Colui che ha contribuito alla morte di un ragazzo come suo figlio.
E nonostante la paura che mi pietrifica ogni secondo della mia esistenza, è stato allora che ho deciso che non ero, che non sono e non sarò mai come lui ha sempre voluto forgiarmi sin da bambino nè tantomeno come lui stesso e mi sono ribellato al suo volere, ho chiesto aiuto al Professor Piton ed è solo grazie a lui che sto sopravvivendo.

Ogni tanto scrivo alla mamma, ha appoggiato la mia scelta dicendo che ho fatto la cosa giusta per me stesso, lei è l'unica che mi abbia mai davvero amato, mi sento fortunato per la sua presenza, anche se adesso non riuscirò più a vederla come prima a causa di mio padre o forse dovrei riferirmi a lui come "Lucius Malfoy". Sembra strano, adesso guardando al passato, ma non mi sento più un Malfoy, se esserlo vuol dire accettare, appoggiare e seguire i suoi ideali e, quindi di riflesso, quelli di un pazzo omicida, allora preferisco essere un senzanome.
Solo Draco andrà benissimo.
Mi meraviglio di come non mi abbia tolto ancora il cognome di cui tanto è orgogliosi di far rispettare quando io stesso l'ho disonorato. Probabilmente non l'ha fatto perché gli servo ancora a qualcosa, ma se così crede si sbaglia, da me non riceverà nient'altro che disprezzo.
Non importa, finché la mamma è orgogliosa di me, va tutto bene.

Ed è stato anche così, con questo cambio di prospettiva, che mi sono avvicinato ad Harry Potter. Forse sarà stato il suo sfrontato "complesso dell'eroe" (come mi piace chiamarlo) che sente l'esigenza salvare coloro che sono in difficoltà, oppure sarà stato lo spirito grifondoro, ma alla fine ho capito che è stato solo il suo cuore d'oro. E maledetto me, che ho sempre avuto un'ossessione fin da bambino per Harry Potter, (si, lo stesso che ha rifiutato la mia amicizia al primo anno) mi ci è voluto poco a piegarmi per esso. E lo rifarei.

Da lì in poi tra me e lui è stato facile, tutto in discesa: abbiamo iniziato a parlare civilmente, ma senza smettere di punzecchiarci, credo che questa sia una cosa che non potremmo mai smettere di fare, rende viva la nostra relazione...ancora a pensare di chiamarla "relazione" sento la pelle d'oca. Il ricordo del nostro primo bacio mi passa per la mente in un lampo, e poi anche di tutti (e molti) i seguenti.

L'unica cosa che non è stata facile da affrontare e che, ancora ora, è difficile è l'appoggio delle persone intorno a noi, per non parlare dei giornali, ma finché io ho Harry al mio fianco va tutto bene, è per lui che mi preoccupo, perché non è stato facile per alcuni dei suoi amici Grifondoro accettare la cosa né tantomeno è stato facile per il suo migliore amico, Weasley, solo la Granger sembra aver capito subito la situazione, forse anche prima di Harry e me...tutto questo non mi meraviglia perché ha sempre avuto una marcia in più e io ho capito solo col tempo quanto conta e quanto sia essenziale per Harry l'appoggio dei suoi amici.
Alla fine, le cose sembrano essersi chiarite, il tempo ha fatto si che quanto meno ci fosse abitudine e quindi poi, inevitabilmente, accettazione.

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