Reid e Gideon

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Rating: verde 

Note: non si tratta di una vera e propria coppia ma invece si tratta della loro amicizia e del loro rapporto che a me ricorda molto quello tra un padre e un figlio. 

Note: angst, spoiler 

PADRE E FIGLIO

Reid non aveva mai avuto una famiglia, almeno non nel senso classico determina. Sua madre era schizofrenica e suo padre lo aveva lasciato da solo quando era molto piccolo a occuparsi di lei, forse perché non sapeva come comportarsi con un figlio che era a tutti gli effetti un genio.

Forse per questo si era attaccato fin da subito a Jason Gideon, un Profiler dell'FBI che aveva conosciuto all'accademia.  

Gideon era stato il padre che non aveva mai avuto, non lo giudicava mai quando iniziava a fare dei discorsi che erano difficilmente capiti dagli altri. 

La cosa che Reid preferiva fare dopo un caso difficile era andare da Gideon e giocare con lui a scacchi, a volte parlavano molto, a volte poco. Sapeva che difficilmente sarebbe stato capace di battere il Profiler più anziano, ma sapeva anche che era l'unico che poteva tenergli testa e che avrebbe potuto imparare molto dal suo mentore. 

Reid era certo che le partite con Gideon lo avevano salvato dalla sua dipendenza da dilaudid dopo il caso con Hankel. Era stato  Gideon infatti a convincerlo che non aveva bisogno di iniettarsi la droga nel corpo e che se davvero voleva smettere  andare alle riunioni con i poliziotti che erano riuscita a uscire dalle dipendenze di cui soffrivano era una cosa utile. Gli era stato accanto mentre si disintossicava e al contempo cercava di non far capire alla B.A.U. che era dipendente dalla droga. 

Quando aveva deciso di andarsene Gideon aveva pensato a lungo a chi avrebbe dovuto indirizzare la sua ultima lettere, per un attimo aveva pensato a Hotch, poi alla Strauss, alla fine però aveva deciso di in drizzarla all'unica persona alla quale teneva davvero nella squadra, non che non tenesse agli altri, ma il legame più stretto che aveva era con Spencer. 

Avrebbe voluto spiegargli meglio cosa stava succedendo, ma sapeva perfettamente che se avesse visto lo sguardo che avrebbe avuto il più giovane alla fine non avrebbe mai avuto il coraggio di andarsene veramente. Purtroppo non poteva permetterselo, sapeva perfettamente che se non se ne fosse andato sarebbe stato ancora peggio e alla fine sarebbe impazzito completamente, no, doveva andarsene a tutti i costi, anche se avrebbe significato far soffrire Spencer. 

Quando Spencer vide che Gideon non rispondeva ne alle chiamate ne ai messaggi capì che qualcosa non andava con il Profiler più anziano. Appena la squadre ebbe terminato il caso decisero di tornare a Quantico e Spencer andò nello chalet di Gideon per controllare che stesse bene. 

Non si sorprese molto quando vide che le luci non erano accese, in un certo senso si era aspettato di non trovarlo li perché pensava che avesse bisogno di stare in un posto isolato dove nessuno della squadra avrebbe potuto trovarlo. 

Decise di entrare comunque, con la speranza che invece stesse dormendo, lo chiamò più volte, ma quando vide che non rispondeva capì che era vero, Gideon non era allo chalet. 

Quando vide la lettera lasciata sul tavolo con il suo nome scritto su di essa ebbe un tuffo al cuore, non poteva essere vero, non poteva essersene andato via. Spencer aveva visto più volte le lettere d'addio delle persone che si suicidavano e pensava che potesse trattarsi di quello, una lettera d'addio prima di suicidarsi. 

La prese con le mani tremanti, quando iniziò a leggerla tirò un sospiro di sollievo capendo che non era la lettera di una persona che stava per suicidarsi, ma rimase comunque stupito di quello che stava leggendo, sperava che fosse tutto uno scherzo, che Gideon avrebbe terminato la letami scrivendo qualcosa simile a "tranquillo Spencer, è tutto uno scherzo, ci vediamo in ufficio lunedì" sapeva che era una speranza vana e un po' da bambino. 

Alla fine lasciò cadere le sue lacrime sulla busta mentre pensava che ancora una volta era stato abbandonato senza problemi e senza neanche il coraggio di dire faccia a faccia quello che stava succedendo da un uomo che considerava come un padre. 

Si lasciò cadere a terra e diede sfogo alla sua tristezza lasciando che le lacrime cadessero incessantemente. Non sapeva dire quanto tempo era passato da quando aveva iniziato a piangere, ma ad un certo punto capì che non poteva rimanere seduto su quel pavimento come un bambino piccolo. Doveva rialzarsi, asciugarsi le lacrime e avvisare il resto della squadra di quello che aveva scoperto. 

Mentre usciva dalla porta rivolse lo sguardo al cielo "spero che tu sia felice dove sei ora Gideon, ma spero comunque di rivederti presto, spero che cambierai idea e tornerai dalla squadra, da me"  sapeva che era un pensiero egoista, ma non poteva farci nulla, alla fine si sentiva come se avesse perso suo padre per la seconda volta. 

Gideon, lontano da casa guardò il cielo stellato e rivolse un pensiero a Spencer "spero che mi perdonerai per aver abbandonato te e la squadra, non l'ho mai detto ad alta voce ma sei come un figlio per me e ti voglio bene. Mi auguro che capirai le mie motivazioni e mi perdonerai un giorno" .



NOTA DELL'AUTRICE 

Buongiorno! Questa è la prima one-shot che scriverò per questa raccolta, spero che vi piaccia e spero di ricevere delle critiche costruttive, perché so perfettamente che questa storia non è perfetta, ma spero di riuscire a migliorare grazie ai vostri consigli.

Ho deciso di Iniziare con Reid e Gideon perché francamente adoro la loro relazione, Gideon mi sembra il padre che Spencer non ha mai avuto e comunque è un punto di riferimento. 

Spero che continuerete a seguire la mia storia, 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 21, 2021 ⏰

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