Partenza

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Sono le 9 in punto quando sento il telefono squillare; è il presidente mi ha mandato un messaggio che dice: "Si prepari manca poco più di mezz'ora alla partenza." Ovviamente io ero ero già pronta da un'oretta circa come tutti gli anni;mi sono messa un abito di cachemire verde lungo fino al ginocchio, una giacchetta rosa antico con gli ultimi due bottoni sbottonati, delle scarpe col tacco non troppo alto , mi sono tinta i capelli del colore della giacca e infine mi sono truccata con cipria, rossetto rosa e ombretto verde. Quindi mi sono messa a ripassare il discorso per essere sicura di non sbagliare nulla davanti alle telecamere. (Tutti gli anni il discorso è lo stesso ma io preferisco rileggerlo sempre.)

Dopo aver riletto un paio di volte il discorso, mi siedo sul mio letto morbido e cerco di abituarmi all'idea di avere di nuovo accanto per tutta la durata dei giochi Haymitch Abernathy, l'unico vincitore del distretto 12, dopo la morte dell'altra vincitrice. Haymitch è sempre ubriaco e questo lo rende per me totalmente insopportabile ma dovrò resistere se non voglio perdere il lavoro e se voglio che i tributi del distretto 12 abbiano ancora un mentore....

Alle 9.20 sento bussare alla porta e un pacificatore mi dice - Signora Trinket è ora di scendere- (un attimo,signora! Ma scherziamo! Io sono una signorina!). Così esco dall'appartamento, prendo l'ascensore, con quella musichetta che non sopporto e che non sopporteró mai,e scendo al piano terra, dove trovo un gruppo di pacificatori che, come una criminale (cosa che mi dà piuttosto fastidio), mi porta alla macchina.

Dopo circa cinque minuti di viaggio scendo dalla macchina, raggiungo il treno e, sorprendentemente, trovo un altro pacificatore in piedi sulla soglia degli sportelli del treno che tendendomi una mano dolcemente, mi dice - Vuole un aiuto a salire signorina Trinket?- e io rispondo - Oh... Sí grazie - anche se non ne ho bisogno, ma non volevo negargli questo onore.

Durante il viaggio rifletto un po' sul motivo per il quale quel pacificatore sia stato così gentile con me e poi all'improvviso capisco: è l'uomo che l'anno scorso mi ha consolata dopo la morte dell'ultimo tributo del mio distretto e quindi non avevo più la possibilità di vincere (volevo dire non avevano). Mi sembra che si chiami Michael . L'ho appena capito quando vedo che mi sta fissando. Così decido di avvicinarmi e gli dico - Perché mi fissi così, so che sono bellissima, però così sei davvero inquietante!- . Poi lui mi risponde - È dall'anno scorso che la guardo... lei è così bella, inoltre è diversa dagli altri capitolini, non so come dire... più dolce o più emotiva, insomma... diversa. Credo di essermi innamorato di lei.-. Rimango un attimo a bocca aperta, senza dire una parola. Poi mi decido a parlare e dico - guarda, davvero io non so cosa dire... sono molto lusingata ma.... credo che tu stia esagerando, e poi per ora io di te so soltanto il nome: Michael. Magari tra qualche anno potrei pensarci...- Michael annuisce deluso e se ne va tenendo la testa bassa. Di colpo il treno si ferma, si aprono le porte e vedo la cittadina povera,malandata e un po' puzzolente che è il distretto 12.

Gli hunger games visti da effie trinketDove le storie prendono vita. Scoprilo ora