Ormai il ricordo di quel vecchio tormentava Alfred da giorni, molte notti le aveva passate in bianco ripensando a quelle fredde mani tremolanti sulle sue spalle ma, la cosa a cui pensava maggiormente era quel numero, l'unica cosa che era riuscito a capire, 4, alla fin fine non gli importava neanche più di tanto anche perché aveva cose molto più importanti a cui pensare come per esempio il suo 18esimo compleanno a cui mancavano ormai pochi giorni e gli mancava solo di dimenticarlo come d'altronde gli succedeva tutti gli anni.
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La mattina prima del giorno del suo compleanno, una come tante, scese a fare colazione, nonostante la voglia di alsarsi ed andare a scuola fosse poca, ma il pensiero che il giorno dopo sarebbe stato il suo compleanno e per di più iniziava il weekend gli dava una mano.
Si preparò, fece colazione e dopo aver salutato sua madre andò a scuola.
Quella mattina decise di andare a piedi, per fare una passeggiata, anche se, pensandoci bene, solitamente arrivava tardi prendendo l'autobus quindi andando a piedi non sarebbe mai entrato a scuola.
Come volevasi dimostrare entro in seconda ora, sivpenti amaramente di cio anche perché il professore che lo accolse era il suo professore di matematica, il più S*****O di tutto il consiglio di classe.
Lo salutò con il suo solito sorriso da maniaco, era vestitito tutto di nero dalla testa ai piedi. Aveva due occhi sgranati 24 ore su 24 anche nel sonno tanto che Alfred ed i suoi compagni ne avevano avuto la prova durante il camposcuola dello scorso anno quando avevano tentato di fargli uno scherzo notturno ma non ci eraro riusciti, non si sa come, ma il professore si accorse della loro presenza nonostante le loro "celebri" abilità da guerrieri Ninja.
La giornata passò in fretta e Alfred tornò finalmente a casa, fece un semplice pranzo con sua madre e fu costretto ad andare a fare subito i compiti.
Non passò neanche un'ora da quando aveva messo la testa sui libri che sentì il campanello suonare.
Scese al piano di sotto e aprì la porta, non credeva ai suoi occhi, la persona che si trovava davanti era la stessa che lo aveva spaventato a morte qualche giorno prima per strada l'unica cosa che lo differenziava dal loro primo incontro era il modo in cui era vestito, tanto che ad Alfred gli ci volle qualche minuto prima di riconoscerlo del tutto, indossava giacca e cravatta e dopo alcuni minuti di recupero intenso silenzio che i 2 passarono ad osservarsi negli occhi il vecchio vece la sua mossa:
<<Piacere -disse allungando la mano per stringerla al ragazzo- abbiamo avuto un incontro alquanto strano e direi totalmente imprevisto l'altro giorno e vorrei chiederle sinceramente scusa. Le dispiace se entro?
Alfred li per li non rispose, poi dopo aver metabolizzato del tutto disse:
<<Si scusi, entri pure- anche se una parte di se non era pienamente convinta di ciò che aveva appena fatto.

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I Quattro Elementi
FantasyÈ nel giorno del suo 18 compleanno che Alfred scoprirà di possedere il potere dei 4 elementi e che spettera a lui decidere il destino del mondo...