'Spense la sigaretta, assaporando il gusto della bevanda scura ed amara, tabacco e caffè mischiati sulle sue labbra, mentre osservava il sole calare sugli edifici della città. Era tempo di chiudere Shinsou Hitoshi nell'armadio, e lasciare libero Mindjack.'
[cit. - Coffee and Cigarettes]
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Hitoshi non ricordava esattamente quando avesse iniziato a fumare. Ok, quella era una mezza bugia; sapeva perfettamente di aver iniziato a fumare dopo il diploma, dopo aver lasciato la casa dei propri genitori per trasferirsi in un piccolo appartamento, sempre a Saitama, sì, ma per la prima volta effettivamente da solo. Era anche sicuro di aver iniziato a fumare dopo aver iniziato ad introdursi effettivamente nel mondo vero, nel mondo vero degli eroi, dopo aver iniziato le proprie ronde notturne in solitaria, da bravo underground hero quale voleva essere, a seguire ancora una volta le orme del proprio mentore, Eraserhead.
Era anche sicuro di aver iniziato a fumare dopo l'aver deciso di comprare una grossa quantità di libri di psicologia ed essersi iscritto ad un corso online, poiché si era reso conto che sapere un paio di cose in più sulla mente umana avrebbe decisamente reso l'utilizzo del proprio quirk più semplice -no, non avrebbe avuto il tempo e la forza di iscriversi all'Università; si sarebbe ritrovato troppo pressato dalle sessioni e, per qualcuno che voleva rimanere nell'ombra, l'Università l'avrebbe esposto decisamente troppo-.
Ah, sì, era stato anche dopo aver iniziato a chiedersi saltuariamente se rimanere nell'area underground fosse stata una scelta saggia; dopotutto, lui non era Aizawa Shouta, non lo era e non lo sarebbe mai stato, e forse affidarsi ad un'agenzia gli avrebbe reso la carriera estremamente più semplice, nonché la vita sociale. Ma, no, aveva deciso di continuare comunque, dopo aver visto un paio di servizi televisivi riguardanti Mindjack e dopo aver controllato sul web, ed aver trovato una discreta fanbase. Certo, non era come essere Deku, ovviamente già a scalare i gradini verso il podio, ma era abbastanza da fargli credere che, sì, quella era la strada giusta. Dopotutto, non era sicuro sarebbe riuscito a sopportare di stare così tanto sotto i riflettori.
Dove era rimasto...? Ah, già. Le sigarette. Si ritrovava sempre più spesso a perdersi nei pensieri, specialmente mentre era solo, nel proprio appartamento, inalando tabacco affacciato al piccolo balcone. Quando aveva iniziato a fumare, esattamente...?Oh. Oh, certo. Era stato dopo quella ronda. Quindi, facendo un paio di calcoli...Non poté trattenere una risatina amara, nel rendersi conto che era passato ormai un anno da quando aveva acceso la propria prima sigaretta. Ricordava anche l'espressione contrariata di Aizawa, quando era andato a trovarlo un po' di mesi prima, asserendo che a diciannove anni non avrebbe dovuto fumare già così tanto. Questo sorseggiando un lungo caffè, cosa che non aveva reso la ramanzina particolarmente efficace.
E a proposito di caffè...
Be', quel vizio lo aveva fin dai tempi del liceo, si diceva mentre infilava una cialda nella macchinetta per l'espresso. Sì, sapeva perfettamente che avrebbe dovuto decisamente tagliare sia sulla nicotina che sulla caffeina, ma sapeva anche perfettamente che non voleva effettivamente farlo. Non quando la nicotina lo aiutava a rilassarlo, e la caffeina a tenerlo sveglio durante le ronde. Spense la sigaretta, assaporando il gusto della bevanda scura ed amara, tabacco e caffè mischiati sulle sue labbra, mentre osservava il sole calare sugli edifici della città. Era tempo di chiudere Shinsou Hitoshi nell'armadio, e lasciare libero Mindjack.
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And at last I see the light - Shinkami
FanfictionUna volta approdati nel mondo degli adulti, sembra solo di star cadendo, di sprofondare in un oblio impietoso, di buttarsi da un aereo senza paracadute. Shinsou Hitoshi e Kaminari Denki lo sapevano bene. Erano preparati a cosa avrebbero affrontato...