Geetha's pov
Era l'ultimo giorno a Jeju, le giornate passate insieme a loro volevo che non finissero più, era arrivata così all'estremo della felicità che volevo scoppiare in lacrime per gioia che provavo. Erano le 6.30 del mattino, oggi non avevo molta voglia di andare presto in spiaggia,Yuri era già uscita mi aveva scritto un messaggio alle 5, quella deve essere fuori di testa, come Jeno possa alzarsi per lei è incredibile che uomo, volevo rimanere lì nel letto fino alle 11 anche se il mattino seguente saremmo dovuti tornare a casa presto. Renjun stava ancora dormendo, che cucciolo che è quando dorme, le guanciotte paffute che solo a guardarli ti verrebbe voglia di tirarle per vedere l'elasticità, non l'ho svegliato dormivamo nello stesso letto, con molta calma mi sono alzata e sono andata in bagno e mi sono lavata e profumata, ho messo il costume da bagno sotto e il pigiama sopra dopo di che sono tornata nel letto con le coperte che coprivano le gambe fino alla vita. Ho acceso il telefono, è ho chiamato i miei genitori e mia sorella, ho raccontato a mia sorella quello che avevamo fatto in questi giorni e lei si è messa a fare film strani su me e Renjun e ho riattaccato. Mi sono messa l'air pods e ho iniziato ad ascoltare della musica tranquilla, quando ascolto la musica chiudo gli occhi sempre per sentire meglio la musica, erano le 7:30 quando chiusi gli occhi e mi sono riaddormentata. Ho sentito il fruscio di una mano che mi ha tolto gli auricolari, ho aperto gli occhi...era Renjun mi è venuto un colpo al cuore che mi sono alzata e ho tirato un grido da rovinare i miei stessi timpani"AHHH" gridó Renjun
"Oh scusa, ma non venissi così vicino quando dormo sarebbe mentalmente più salutare per le tue orecchie" dissi io mentre mi toglievo le coperte del letto
"intendi in questo modo" dissi lui avvicinandosi a due centimetri dalle nostre labbra, avevo il fiato sospeso, alzai gli occhi e lui mi guardò come ha sempre fatto con i suoi occhi lucidi ma pieni di amore è una cosa indescrivibile, magari era un sogno ma non si toglieva dal davanti, ha fatto un sorrisino e ho capito che era la realtà
"Che ore sono?" gli chiesi distogliendo lo sguardo dai suoi occhi e spostandomi dall'altra parte
"Uhmmm...le 9:30" disse lui imbarazzato
Ridacchiai perché non l'ho avevo detto nulla e non mi sono avvicinata alle sue labbra, oramai era un suo punto debole distogliere lo sguardo e farlo imbarazzare per trovare un'altro argomento.
"Credo che sia il caso di recarci in spiaggia con gli altri" gli dissi mentre stavo preparando la borsa per la spiaggia
"D'accordo adesso vado a lavarmi" disse lui
"Potresti rifare il letto prima per piacere" dissi io, non sentì più voci ero girata non sapevo se lo stava facendo, mi girai e non c'era più
"AHHHH NON È IL MOMENTO DI GIOCARE DAII NON È DIVERTENTE" che nervi perché lo sta facendo non gli ho chiesto mica di mettere a posto l'intero albergo, che scansa fatiche, mi misi a cercarlo la stanza era grande ma non avevo voglia di perdere il tempo a cercarlo
"ADESSO ME NE VADO NON È PIÙ DIVERTENTE, QUANDO VUOI ESCI IO NON MI STO DIVERTENDO" dissi, nessuno rispondeva c'era un silenzio di tomba, che strano, rifeci il letto e sistemai la camera che strano ero preoccupata ma allo stesso non mi importava, ho aperto la porta e me lo ritrovato fuori appoggiato come un play boy sull'uscio della camera, chiusi gli occhi e sbuffai quante botte che volevo dargli
"Mi stavi aspettando, che dolce non credi tu abbia impiegato troppo a cercarmi" disse lui con voce provocante e con modo disinvolto, non gli risposi neanche chiusi la porta a chiave e me ne andai,
"Ya, ma dove stai andando, volevo solo scherzare!!" mi disse lui mentre cercava di stare al mio passo, presi l'ascensore e le porte gli si chiusero in faccia, mentre ero in ascensore volevo veramente stragolarlo, si aprirono le porte, presi ed uscì, lui intanto stava scendendo dalle scale, mi sono fermata esattamente al centro della reception e ho aspettato che scendesse non c’è voluto molto,
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HOLIDAY IN JEJU
FanfictionEra l'ultimo giorno a Jeju, le giornate passate insieme a loro volevo che non finissero più, era arrivata così all'estremo della felicità che volevo scoppiare in lacrime..