Ero stanca di tutto, volevo soltanto essere lasciata da sola ..
Ero scappata dalla triste realtà che vivevo, volevo dimenticare di quel fatidico giorno.
Era stato il peggiore fra tanti, mentre al solo pensiero il volto mi si rigo' di lacrime.
James.
La sua vita si era fermata solo da qualche mese, e io ancora non riuscivo a sopportare la sua assenza, non riuscivo a capacitarmi del fatto che non l'avrei mai più rivisto.
Adesso ero in quel bosco fitto, con la sola luce fioca della Luna ad illuminarlo.
Ero terrorizzata, da ogni ombra e rumore che percepivo.
Spesso era soltanto frutto della mia immaginazione, probabilmente, ma non riuscivo a placare le mie ansie in alcun modo.
Pensieri sparsi, immagini e ricordi mi annebbiavano la mente.
Il mio primo pensiero era sempre lui.
Continuava a persistere nella mia mente una domanda:
"Perché quel maledetto tir non ha investito me? Perché proprio lui?"
James era la mia sola ragione di vita, senza di lui niente aveva più senso.
Lui.
Lui che per me era tutto.
Lui che mi illuminava le giornate, che mi tirava su il morale ogni volta che ne sentivo il bisogno.
Lui non era più con me, e non lo sarebbe mai più stato.
L'avevo perso.
La consapevolezza di un domani senza mi faceva stare ancora peggio.
Mi tornò in mente l'immagine del suo sorriso solare, che il destino aveva voluto strapparmi via, con quei occhi azzurri-verdi, quei tratti sempre dolci e rilassati e quelle fossette a dir poco perfette che rendevano il suo viso più straordinario di quanto già fosse.
Quelle labbra, per cui avrei pagato per riaverle per un altro bacio ancora.
Quei suoi capelli castano chiaro sempre arruffati, quei suoi boccoli che amavo tirare e accarezzare.
Ma di colpo, l'immagine del suo sorriso scomparve e venne sostituita da un'altra, che mi provocò un respiro irregolare e veloce, e le lacrime cominciarono a scorrermi più velocemente.
Vedevo lui.
La sera di quel maledetto incidente sdraiato per terra, tutto insanguinato.
Il suo splendido sorriso era stato rimpiazzato da delle lacrime di dolore, poi ricordai che io ero li con lui, incapace di aiutarlo in qualsiasi modo.
Ero troppo disperata per fare qualsiasi cosa.Questi ricordi si fissarono nella mia testa, non riuscivo a respingerli in alcun modo.
Erano come indelebili nel mio cuore.
La mia parte ragionevole era morta insieme a lui ..
Continuavo a correre e cadere in quel maledetto bosco scuro, senza una precisa meta.
Avevo le gambe immerse da sangue, in quanto ero caduta troppe volte sui tagli che mi ero provocata.
Nell'ultimo periodo avevo affogato tutti i miei dolori nell'autolesionismo, anche se sapevo che era sbagliato.
Gridavo per sfogarmi, ma non mi aiutava.
Stavo impazzendo.
Caddi al suolo, senza sensi.
Vedevo tutto nero.
Non vedevo più la Luna, il bosco, sentivo solamente pezzi di legno e il fango umido sotto di me.
Stavo perdendo troppo sangue.
Non avevo la forza di rialzarmi.
Forse è questo che stava provando James, quella sera.Mi consolai leggermente.
Ora toccava a me pagare per ciò che era capitato a lui.
Probabilmente se quel tir non avesse fatto il suo corso, saremmo entrambi a casa, al sicuro, abbracciati a guardare un film . . .ma invece eccomi qua.
I minuti trascorrevano in agonia.
Mi sentii morire, ma morire per davvero.
Finalmente era stato avverato il mio desiderio, stavo morendo.
Sarei potuta stare per sempre con James, anche da morti, a me andava bene comunque, purché ci fosse lui con me.