Entriamo nella nostra camera e tu rimani estasiata davanti alla finestra per almeno dieci minuti ad ammirare il fuoco e i petali di rosa che si inseguono nel cielo che volge al sonno.
Lentamente mi avvicino a te che sobbalzi per lo spavento, quasi non ti aspettassi il mio arrivo.
Appoggio le mie mani sulle tue spalle e inizio a stringere i tuoi nervi massaggiandoli delicatamente.
Forse tu non te lo ricordi, tu non sei particolarmente legato ai ricordi, ma io sì.
Questo gesto è stato il nostro primo contatto ravvicinato.
Io avevo appena iniziato la specializzazione, eravamo in laboratorio ed era tardi, molto tardi.
Mi avevi convocato d'urgenza per parlare con Calligaris anche se io ho sempre creduto fosse una scusa per vedermi.
Stavamo discutendo sul mio poco distacco emotivo e io ti dicevo che non avrei mai potuto essere come te.
E poi è vero anche, che i momenti per lasciarsi andare completamente e farsi coinvolgere e travolgere dai sensi sono altri.
E in quel momento mi sentivo morire ma allo stesso tempo mi sentivo viva.
So solo che avrei voluto rimanere lì, con le tue grandi mani sulle mie spalle, a massaggiarmi e sciogliere la tensione che avevo in me in quel momento.
Lo so quanto ti piace questo gesto e questo nostro momento. Che sia nella nostra camera da letto, che sia nel mio ufficio, che sia in mezzo a tanta altra gente.
So quanto ti rilassi, soprattutto dopo giornate intense di lavoro o giornate come questa appena trascorsa, ricche di emozioni contrastanti.
Lasci andare il tuo capo poggiandolo nell'incavo tra il collo e la spalla sinistra, perché sai che ci sono io a sostenerlo e non cadrà nel vuoto.
Sento il tuo fiato caldo e suadente sul lobo del mio orecchio e mi abbandono al tuo massaggio.
Vorrei questo momento non finisse mai, vorrei che noi potessimo rimanere per sempre in questa nostra bolla d'amore.
Sento la tua barba che pizzica leggermente sulla pelle e mi lascio sfuggire un accenno di un sorriso.
Tu sai che mi piace e sebbene tu continui a sostenere il contrario, io so che la tieni più corta di una volta per me.
Inizio a lasciare qualche piccolo bacio casto sulla tua mandibola, continuando a massaggiare le tue spalle.
Sento che anche il tuo respiro si fa sempre più profondo, quasi a volersi fondere con il mio.
E ti lasci trasportare dalle mie tenerezze, dalle mie braccia che nel frattempo hanno raggiunto le tue mani e con esse circondato il tuo ventre piatto.
La mia bocca si sposta sul tuo collo e lì mi nascondo perchè nessuno deve vedere quello che mi provochi, nessuno.
Il modo in cui mi fai sentire quando ti senti amata da me. Solo tu e io possiamo saperlo, nessun'altro.
Sento quanto forte stia pulsando il tuo cuore, sento i tuoi battiti sulla carotide.
Mi rilassa sempre molto ascoltare il tuo cuore perché significa che nonostante tutte le tue pazzie investigative non autorizzate, sei ancora qui con me e posso stringerti al petto.