MI HANNO SPEZZATO

296 14 6
                                    


sento i passi pesanti farsi sempre più forti, sempre più vicini alla mia porta, sempre più difficili da ignorare. Spero con tutto me stesso che tornino indietro o che continuino lungo il corridoio facendo finta di niente. Trovo curioso che si possa capire chi è in giro per l' hotel solo grazie al suono dei passi: quelli di Vaggie sono sempre studiati, attenti. Quelli di Nifty quasi non si sentono. Quelli di Alastor sono eleganti e leggeri. Quelli di Husk al contrario, molto pesanti, alle volte trascinati. Quelli di Charlie invece sono allegri, sempre molto allegri. So per certo che un altro paio di passi, molto frettolosi non appartengono a nessuno tra questi quattro gatti.

I rumori si fanno più pacati all' improvviso. Quel filo di luce che si infiltra da sotto la porta viene oscurato da tre ombre. Le pesanti tende tirate e le finestre chiuse rendono l' aria soffocante. Sento che mi sta squagliando e vorrei che si sbrigasse quando sento la maniglia girare con un cigolio insopportabile. I miei polmoni si riempiono di aria all' improvviso, troppa aria. Da un remoto angolo della mia testa l' eco di una voce mi dice di scappare, lontano, veloce; mi ricordo che sono nella mia stanza. mi rendo conto di che effetto farebbe vedere scappare qualcuno dalla propria stanza, quando sei venuto per offrirgli aiuto. L' angoscia mi riveste come una crisalide.

Le teste di Cherri, Veggie e Charlie fanno capolino dalla fessura della porta. Non voglio guardarle. Non voglio vedere le rughe di preoccupazione e gli occhi pieni di delusione che mi rivolgeranno. Perché cavolo eri lì? Pensavo di poter contare su di te. Pensavo fossi intelligente !

Serro le palpebre e appesantisco il respiro. " Angel .... Sei sveglio? " la voce di Charlie è insopportabilmente dolce. Mi chiedo se sappia che sto fingendo. Se sia solo un' illusione che abbia il controllo della situazione. Anche in quel momento credevo di avere il controllo della situazione. " Cherri è venuta a trovarti. " la tesa voce di Veggie mi raggiunge da lontano. Alzati da lì, non fare il pigro buono a nulla come al solito. E guardami in faccia quando ti parlo ! vorrebbe dirmi, ma si trattiene. Charlie le avrà fatto promettere di essere gentile. Guardale. mi dico. Apri gli occhi e guardale. Mi ricordo i loro sguardi dopo aver visto quelle foto. Dopo avermi visto in quel modo. La principessa mi è corsa incontro abbracciandomi. Io non ho ricambiato. Non volevo che nessuno mi toccasse. Si scansò rapidamente, come se avvertisse il mio disagio. Aspettai che Veggie mi urlasse contro, accusandomi di non essere altro che un' inutile troia, dicendomi che le facevo schifo, che mi chiedesse senza sosta perché fossi lì, perché fossi stato un' idiota, che se l' avessi ascoltata e fossi rimasto all' hotel non sarebbe successo ed ora la reputazione di quel posto era rovinata per colpa mia. Aspettai che Charlie mi dicesse che era stato un' errore fidarsi di me, che pur troppo ero irrecuperabile, che mi mandasse a prendere le mie cose per buttarmi fuori augurandomi buona fortuna. Ma invece calò solo un silenzio insopportabile. " mi manderete via, vero? " chiesi. La voce mi tremò e mi odiai per questo. Entrambe sgranarono gli occhi e si affrettarono a dirmi di non pensarci nemmeno. Un respiro che non sapevo di aver trattenuto si liberò. Delle mani pallide mi strinsero le dita guantate. Non volevo essere toccato. " Angel .... In quelle foto .... " esitò. La pregai in silenzio di non parlarne. " ti ricordi se hai preso qual cosa? " non me lo ricordavo. I suoi occhi mi chiedevano la verità, non ricordavo. " è ovvio ! ma non lo hai visto? Cosa pensavi?! " la voce di Veggie era troppo alta, mi faceva male la testa. Charlie la ammonì con lo sguardo e mi serbò di vedere il riflesso del rimorso nel suo occhio. " Angel .... " ci riprovò la principessa. Sentii di essere sull' orlo delle lacrime e mi sgridai. Non potevo piangere. Io sono Angel Dust. Aprirono la bocca per dire qual cosa. Mi scrollai via quelle mani bianche e andai di sopra per soffocarmi con il cuscino. Ignorai la voce di Veggie che mi urlava: torna immediatamente qui, non abbiamo finito !

Cherri sussurra una cosa tipo: " ci penso io, voi andate." I sussurri sono i miei nemici, sono sempre intorno a me. troia, disgustoso, ti piace vero?! Bugiardo, bugiardo ! non posso fare a meno di chiedermi cosa intenda fare o dire; e averne paura. Chiudendosi la porta alle spalle, si avvina. mi sento in trappola. Spero non si accorga del casino che c' è: il vestito che avevo, buttato in un angolo ( un vestito scollato, corto. Cosa si aspettava? Non voglio vederlo mai più. ) gli odori troppo dolci di profumi e lozioni mescolati tra loro sul pavimento. Quando ero tornato dopo quella sera avevo vomitato, barcollando verso la scrivania non mi accorsi di averci urtato contro. Una mela di due giorni fa sul comodino. Charlie me l' aveva data chiedendomi di mangiare qual cosa, dicendo che mi stavo indebolendo. Io le dissi che l' avrei fatto. Una delle tante bugie che le dico.

MI HANNO SPEZZATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora