.

5 0 0
                                    

Lei sapeva che lui era lì, ma non aveva il coraggio di girarsi a guardarlo.

Si era fatto tutta Londra a piedi pur di trovarla, pur di fermarla nel compiere quello che lui considerava uno stupido gesto.

E in quel momento il tempo era come se si fosse fermato.

Lei era li, in piedi oltre la ringhiera del tetto, il vento le scompigliava i capelli e lui la trovava bella anche in quel momento.

Lui invece era in piedi un po' distante da lei, gli occhi erano rossi e pieni delle lacrime che cadevano copiose dai suoi occhi.

Provo a farla ragionare, a dirle di scendere, ma lei non rispondeva.

Lui ormai aveva la gola secca per aver perlato con lei per cinque minuti, elencandoli tutti i motivi per il quale non doveva farlo.

Fu proprio quando lui si fermo che lei finalmente trovò il coraggio di voltarsi.

Lo guardo dritto negli occhi, quei occhi che lei aveva sempre amato perché pieni di vita, ma che in quel momento erano spenti.

Sorrise perché sapeva cosa stava per fare.

Sorrise perché finalmente sarebbe stata libera.

Sorrise perché era l'unico modo per far capire a lui che tutto sarebbe andato bene dopo quella notte, o almeno così sperava.

Lui nel frattempo la guardava, bella come sempre, ma più incasinata di prima.

Lei li disse di amarlo un ultima volta prima di gettarsi a capofitto nel vuoto che c'era sotto di lei.

Cinque mesi dopo lui è sulla sua tomba.

Un mazzo di fiori in mano e un sorriso malinconico in faccia.

Lascio il mazzo sulla tomba per poi dirle ti amo un ultima volta.

Poi se ne andò per sempre.

Se avessero avuto solo cinque minuti in più, chissà dove sarebbero ora.

Cinque minutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora