Underground As A Seed

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"Etciù!" Starnutisce sonoramente Harry, facendo traballare pericolosamente la tazza di caffè che regge in mano. "Fanculo. Perchè deve fare così freddo?" Si lamenta, stringendo le mani infreddolite intorno alla tazza nel tentativo di riscaldare le dita intirizzite. "Perché siamo a metà Gennaio?" Ironizza Louis, addentando una ciambella mentre apre la porta della caffetteria. "Grazie Sherlock"
Sbuffa il riccio, roteando gli occhi. "Tutto questo freddo improvviso è comunque insolito. Gli inverni non sono mai stati così rigidi qui."
Fa notare, strofinando via piccoli fiocchi di neve dal pesante giaccone che sta indossando.

Quello che dice non è del tutto falso. Tralasciando la sua naturale predisposizione al sospettare un qualche motivo soprannaturale dietro ogni avvenimento nelle loro vite, Doncaster non affronta un inverno così rigido da più di un secolo. Nevicava ormai da due settimane consecutive e, seppur fosse stato divertente festeggiare l'inizio del nuovo anno ritrovando i cortili delle case sommersi dalla neve, ben presto si erano venuti a creare veri e propri disagi a causa del maltempo. Le strade erano completamente ghiacciate e impraticabili da giorni, chi non possedeva un mezzo con quattro ruote motrici era praticamente costretto in casa e l'inizio delle lezioni era stato rimandato di una settimana, per la gioia di tutti i bambini e ragazzi ma meno per quella dei loro genitori che erano costretti a tenerseli a casa.

"È solo un po' di neve" Ribadisce stoicamente il lupo mannaro, non sembrando minimamente infastidito dalle gelide temperature, l'unica differenza nel suo usuale vestiario dovuta a una sciarpa grigia avvolta attorno al collo. "Un metro di neve non è un po' di neve, Louis" Ribatte Harry, controllando il cellulare per rispondere ad un messaggio di Liam. "Liam dice che ci raggiungerà tra poco. Sta andando a lasciare il pranzo a Karen" Louis annuisce, finendo in un boccone la sua colazione. "Digli di passare a prendere Zayn""Già fatto." Informa Harry, rimettendo il cellulare in tasca con un sorriso soddisfatto al sopracciglio sorpreso che l'alpha gli rivolge. Prevedere gli pseudo ordini di Louis stava diventando una sua specialità. "Quindi, posso sapere il motivo per cui ci hai tutti buttati giù dal letto di primo mattino durante le vacanze?" "Ho visto qualcosa di strano nel bosco e mi serve aiuto per controllare." Accenna il lupo mannaro senza specificare nient'altro. "Woah, non credo di aver sentito bene." Dichiara il riccio, fingendo di pulirsi un orecchio con il mignolo. "Louis William Tomlinson ha appena ammesso di aver bisogno di aiuto?" Aggiunge irriverente. 

Louis ringhia, strappandogli di mano la tazza di caffè per berne avidamente un sorso come ripicca contro il suo fastidioso sarcasmo. Harry mette il broncio ma si astiene dal tentare di riavere la bevanda calda per paura di perdere una mano. Sapeva quali battaglie valeva la pena combattere e questa non era una di quelle. "Quello che non capisco è perché devo venire anche io. Non so quanto potrei essere d'aiuto là fuori. Riesco a malapena a non inciampare in una buona giornata, figuriamoci con un metro di neve a complicarmi la vita." Ammette Harry con un pizzico di vergogna. "La tua macchina è più comoda per spostarsi con questo tempo rispetto alla mia" Proclama con sufficienza Louis, scrollando le spalle. Harry è un po' offeso da quel commento. Sa di non essere molto utile al branco se non per la ricerca, essendo un debole essere umano munito solo di lingua arguta e un acuto intelletto, ma essere usato come taxi lo fa sentire mortalmente sminuito. Sta per girarsi a protestare di non essere il personale servizio uber del branco, quando uno strano sibilo spezza l'aria. Quando si volta, un lungo stantuffo piumato contenente liquido violaceo sporge dalla spalla di Louis. Il più grande lascia cadere la tazza di caffè, il liquido caldo si sparge ai loro piedi seguito da una piccola nube di vapore e il lupo mannaro collassa a terra con un tonfo, privo di sensi.

Harry si getta sul cemento ghiacciato al suo fianco, ma non fa in tempo ad urlare il suo nome che qualcosa di duro gli raggiunge la nuca con violenza, catapultandolo in un abisso di oscurità.

Quando finalmente riesce a recuperare conoscenza, cerca di razionalizzare quello che doveva essere successo.Qualcuno - cacciatori probabilmente - doveva aver teso un agguato a lui e Louis nel parcheggio della caffetteria, catturandoli facilmente mentre erano distratti a parlare. Si costringe ad aprire gli occhi, cercando di capire dove si trovi, ignorando il pulsante dolore alla nuca e il calore liquido del sangue che gli sta bagnando il retro del collo. Il panico lo assale quando si rende conto di non riuscire a vedere nulla, se non il buio totale. "Harry" Chiama una voce molto vicina, facendolo sobbalzare di sorpresa. "Harry, respira." Ordina sempre la voce, con tono fermo. Louis, realizza il ragazzo, riconoscendo il familiare tono di comando del lupo mannaro.

Underground As A Seed {Larry Stylinson} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora