Quell'uomo, quando si trattava di casate differenti da Serpeverde, di certo non si tratteneva dal togliere gran quantità di punti o di assegnare punizioni. Piuttosto pareva cercasse la minima scusa per farlo.
La ragazza tenne appoggiata la testa sulla mano chiusa a pugno incurante del fatto che in quel momento, Piton, la stava osservando con brevi occhiate.A fine lezione la piccola folla di studenti si accalcò sulla soglia della porta, pronta a far fuga prima possibile. Hermione ripose nella borsa le proprie cose con un'esasperata lentezza.
Harry le si avvicinó, cercando di dirle che, se avesse avuto bisogno, lui e Ron l'avrebbero aspettata fuori dalla porta, ma Piton fu più veloce.
-Potter, veda di andarsene o saró costretto a metterla in punizione!- disse con un ringhio da leone, misto ad un sibilo di serpente.
Harry cercó di consolare l'amica con uno sguardo, ma invano.
Non appena il moro e il rosso uscirono dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle, Hermione lasció la propria tracolla sul suo banco, avanzando verso la cattedra, in attesa che il professore parlasse.
Piton, dal canto suo, stava seduto sulla sedia dietro la cattedra, a fissare l'alunna intimidita.
Quest'ultima raggiunse la scrivania del professore, fermandosi e cercando di guardare un punto qualsiasi di quell'aula.
Piton la osservó attentamente, rimanendo in religioso silenzio per alcuni minuti.
Sempre silenziosamente poi, si alzó dalla sedia, girando la cattedra, sfiorandone il pianale di legno massiccio con le dita e ponendosi infine davanti alla ragazza.
Hermione abbassó il capo. Volgendo lo sguardo alla propria destra.
-Guardami-
La riccia scosse la testa in segno di diniego.
Piton sospiró, cercando di non perdere il controllo.
-Hermione, guardami-
Sentire il proprio nome, dalla sua bocca, era talmente strano che sussultó sul posto. Con sforzo immane alzó la testa, trovandosi di fronte a se un paio d'occhi d'ossidiana che, in quel momento, non trasmettevano alcun sentimento. Talmente scuri che ci si poteva perdere dentro, ma a che prezzo? Il cuore della ragazza fu preso da una stretta.
-Ció che è successo la scorsa notte...-
Ma Hermione lo bloccó -è da dimenticare, lo so, credo si sia capito, mi scusi ma io devo andare-
Aver detto quelle parole, le aveva procurato un ulteriore dolore al petto. Stava per scoppiare in un pianto furioso, lo percepiva dalla gola. Ecco perché si era girata verso il suo banco...era determinata ad uscire da quell'aula così opprimente in quel momento.
Era la peggior punizione che avesse mai ricevuto, le sembrava di stare sopra a delle montagne russe: piccoli momenti di felicità, misti a lunghi periodi di agonia. Era questo ció che le sarebbe aspettato? Non poteva permetterselo, ne avrebbe di certo risentito mentalmente.
Fece un solo passo, diretta verso il proprio banco, ma il potion master la bloccó dal polso, facendola girare. Fu proprio in quel momento che, Hermione, abbassò completamente le proprie difese, scoppiando a piangere di fronte a lui. Una piccola parte di se ripeteva come un mantra "ti prego, abbracciami".
E, come se a Piton fosse arrivato quel pensiero, la prese e la avvolse nel suo mantello, mentre la ragazza ancora piangeva. Hermione aveva appoggiato la testa sul suo petto, percependo debolmente il battito cardiaco del professore.
Severus non disse nulla, rimanendo immobile. L'unica cosa che si permise di fare, fu appoggiare le proprie labbra sulla folta chioma della ragazza. Attese fino agli ultimi e deboli singhiozzi di Hermione, per poi staccare le proprie labbra dalla sua testa e chiederle solamente -meglio?-
La riccia annuì con la testa, senza proferir parola. Il potion master capì che, a quel punto, poteva cominciare a parlarle in tutta tranquillità. Certo era che, quell'episodio della notte precedente, aveva sconvolto entrambi. Solo che Severus aveva un'innata capacità di mascherare i propri sentimenti, al contrario di Hermione.
Il mago fece per parlare, ma un bussare alla porta ridestó immediatamente entrambi da quell'abbraccio, staccandosi con una velocità lampo e mettendosi ad una distanza sociale accettabile.
Hermione abbassó la testa, mentre Severus ritornó ad indossare la sua maschera arcigna.
-Avanti- disse solamente con tono lapidario.
La porta si aprì, rivelando la figura anziana di Silente.
-Buongiorno, Severus!-
Spostó lo sguardo poco distante da lui, vedendo la studentessa guardarlo.
-Ah! Signorina Granger, buongiorno!-
-Buongiorno Professor Silente- proferì quelle parole con un certo imbarazzo. Cercó di districarsi da quella situazione che le metteva non poco disagio. Così, mentre prendeva la piccola tracolla dal suo banco, disse solamente -scusatemi, tolgo il disturbo-
Guardó il preside in modo sfuggente, sorridendogli appena. Chiuse la porta alle proprie spalle e tiró un sospiro di sollievo.

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Quando arriva l'inverno (SeverusXHermione)
FanfictionLa stagione più fredda rappresenta da sempre un periodo duro per il Professor Piton, costretto a fare i conti con il compleanno di Lily e di conseguenza con i suoi ricordi. Ma se qualcuno cominciasse a capirlo? Qualcuno all'apparenza insospettabile...