UN SOGNO SPECIALE

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UN SOGNO SPECIALE

Stamattina mi sono alzata tutta felice perché avevo sognato questo: ero con la mia famiglia e ho saputo che quella sera doveva venire mia zia a mangiare a casa mia; io allora dissi a mio papà:

-papà cosa facciamo entro stasera?- Lui mi rispose: -andiamo a fare una passeggiata in montagna- e noi, io Anna, mia mamma e mio fratello rispondemmo: - okay è una bella idea.- ci

Vestimmo pesanti e ci incamminammo verso la cima della montagna e lì abbiamo visto degli orsi bianchi, cane lupo, cani e tori: animali pericolosi. Allora con il cuore a mille e con il fiato sospeso siamo corsi via come dei pazzi, prima che gli animali non facessero il giro della montagna e ci raggiungessero. Per Fortuna c'è l'abbiamo fatta, abbiamo preso la macchina e siamo andati verso l'ospedale, perché mio fratello si era storto una caviglia scappando dai lupi. In ospedale passammo dall'ambulatorio bambini adottivi. All'ospedale c'era una donna che stava piangendo; allora io mi preoccupai, andai lì e molto gentilmente le chiesi: -Scusi è successo qualcosa? Vuole che l'aiuti?-

Lei mi rispose:

-sì io ho cinque figli, eccoli qua- io li guardai: due erano maschi e le altre tre femmine.- io gli accarezzerai e gli chiesi alla madre: - ma perché i suoi bambini hanno l'apparecchio per l'udito?- Lei mi rispose:

- Perché sono sordi.- io annuì nel senso che avevo capito cosa stava dicendo. Poi mi disse:

- in verità il primo era sordo allora gli ho messo l'apparecchio, anche il secondo quando nacque era sordo, al'ora da quel momento capii che se né fossero nati altri avevo perso le speranze: dovevano essere anche quelli sordi. Nacque l'ultimo che l'ho chiamato Samuel me lo indicò e riprese il discorso:

- e allora anche a Samuel misi l'apparecchio.-

Dopo che mi finì il discorso le dissi:

-ma lei perché non ha provato a vedere se tutti erano sordi invece che mettergli l'apparecchio e basta? Lei mi rispose:

-perché sapevo che se il primo era sordo avevo perso le speranze, e poi come mamma ho perso le forze per crescere i miei bambini. Ormai hanno il cancro. Mi disse con una lacrima che gli scese sulla guancia destra. Io la abbracciai e le dissi tutta gentile e con voce dolce:

-anche se muoiono sono sempre e saranno i tuoi bambini.- lei rispose sorridendo:

-grazie per le tue parole gentili-. Ma poi quel sorriso divenne oscuro, si stava sciogliendo. Il suo sorriso divenne triste perché ad un tratto i sui bambini di colpo tossirono e caddero per terra, allora lei si mise le mani sulla bocca e dai suoi occhi scese una fontana di lacrime. Io non riuscii a trattenermi allora piansi anchio e lei mi strinse la mano e pian piano chinò la sua testa sulla mia spalla sempre con le lacrime sulla guancia. Io chiamai i medici e loro portarono tutti e cinque i bambini su dei lettini; li fecero respirare con una mascherina, ma niente successe, non si muovevano. Ma... poi il medico vide che Samuel stava aprendo gli occhi. Allora si incamminò verso la sala d'aspetto, dove c'eravamo noi. E ci disse che c'era una brutta notizia e una bella: iniziò il discorso e disse:

-allora i bambini non hanno il cuore che batte, ma Samuel sì, ed è vivo. Allora la mamma pianse e pianse per i quattro bambini ma quando vide Samuel lo abbracciò sorridendo ma sempre con le lacrime sul quel viso pallido e dolce. E poi disse:

Samuel perfortuna sei qua con me, e poi rise e mi disse: anche se non mi capisce perché non mi sente...ad un tratto Samuel aprì la bocca e disse:

-mamma anchio sono contento di essere qui con te! Io e la madre fummo sorprese e lo abbracciammo. Poi la mamma si senti male e mi disse:

-non riesco, ho poche forze per tenere Samuel-

Allora io risposi:

-tranquilla ce la puoi fare- dissi io.

E lei disse di no. Allora io le chiesi:

- cosa vuoi fare?- e lei rispose:

-voglio darli una famiglia-

Io dissi:

-okay ma è difficile devi cercare una famiglia che se né preoccupi-

Lei mi sorrise e disse:

-no sei tu la sua famiglia con te,tua mamma,tuo fratello,tuo papà.-

Il mio cuore era contento ma anche triste perché stavo chiedendo ai medici perché continuava a tossire e a stare male, la madre. I medici mi risposero che aveva il cancro e doveva stare lì per un po'. La mamma di Samuel mi disse:

-lo terrai tu vero?-

Io risposi:

-certo! Faremo il meglio possibile per accoglierlo nella nostra famiglia-

Lei ad un tratto chiuse gli occhi, perché i medici l'avevano fatta riposare. Io me né andai da Samuel e gli chiesi:

-ciao Samuel quanti anni hai?-

Lui mi ripose molto timido:

-ciao ho otto anni, e tu come ti chiami?-

io dissi:

-io mi chiamo Anna e sarò tua sorella.-

Lui mi guardò contento. E mi disse tristemente:

-ma che fine farà mia mamma?-

Io risposi:

-emm...sta male e dovrà stare qua, e mia mamma adesso diventerà tua mamma e mio papà tuo papà, mio fratello tuo fratello.-

E lui mi fermò e mi disse:

-quindi saremo una famiglia?-

Io risposi:

-esatto! Vuoi vero?-

Lui tutto contento annuì con la testa e disse:

-certamente!- e mi abbracciò!-

Presi Samuel per mano e andai da mia mamma,mio padre e mio fratello, e gli raccontai

tutto l'accaduto. Loro né furono molto felici di avere una persona nuova in famiglia, ma né furono molto tristi per sua mamma. E poi dissero era guarito e che aveva una fascia. Andammo a casa e io tolsi l'apparecchio a Samuel e poi li feci vedere la casa.

Lui era tutto contento, e quella sera a cena nella tavola si notava una nuova stella cioè Samuel.

Poi dissi a mio papà:

-papà, hai avvisato la zia che non ci siamo?

Lui rispose:

-si si tranquilla-

Io ero felice di avere una persona nuova a cena ma non solo a cena, anche in famiglia.

CIAO RAGAZZI, SPERO VI SIA PIACIUTO, SE NOTATE DEGLI ERRORI, HO 12 ANNI QUINDI NON SONO TANTO BRAVA A SCRIVERE CIAO CIAO!!


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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 30, 2015 ⏰

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