'Ha qualcosa da dire in sua discolpa signor Moskowitz?' lo osservò il giudice con aria dispregiativa dalla testa ai piedi
Lui inizialmente non rispose poi prese coraggio e raccontò i fatto secondo il suo punto di vista
Lei si guardò intorno, nella sala del tribunale c'era un silenzio tombale
Lanciò un'occhiata al suo avvocato e decise di intervenire
'Signor giudice se non le dispiace vorrei prendere le difese dell'individuo qui presente, sono un testimone oculare e ho con me gli avvocati' disse tutto d'un fiato
Spostò lo sguardo sulla ragazza e le fece cenno di continuare
'Come può vedere, il ragazzo ha effettivamente colpito il signore qui presente e il tutto è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza' introdusse la chiavetta nel proiettore della sala 'E se qui notate bene potete vedere che gli è stato urlato qualcosa di offensivo altrimenti non avrebbe reagito, n'è vero?' alzò lo sguardo
'Lei mi sta dicendo che la sua è stata pura difesa?' chiese il giudice titubante
'Se così si può definire si, ad ogni modo, vorrei sentire la testimonianza del signor Landen'
Il vecchio la guardò male e sbuffò, evidentemente avrebbe voluto dire la sua ma non poteva a meno che non gli fosse concesso
La ragazza chiese cortesemente al giudice di lasciarlo parlare e quest'ultimo acconsentì
'Io posso solo dire che questo ragazzino mi ha colpito al naso e rotto gli occhiali da come si può vedere' indicò i suoi graffi
'E mi dica, cosa vi siete detti prima dell'aggressione?' insistette lei
Il signor Landen ne aveva abbastanza, era furioso e questa cosa a lei piaceva, sapeva che avrebbe confessato
Sapeva che Falco avesse problemi di rabbia ma non reagiva mai senza provocazione, o per lo meno così è stato negli ultimi anni
'Voglio essere sincero davanti a questo tribunale e confesso che ho urtato il ragazzo ma questo non giustifica il fatto che mi abbia colpito!' sbottò
'Le voglio solo ricordare che il sottoscritto qui ha problemi a gestire la rabbia e non reagisce mai senza provocazione verbale quindi non è chiaramente possibile' intervenne il suo avvocato
'Calma calma' parlò il giudice sbattendo con il martelletto sul tavolo
'Siamo a conoscenza dei problemi del signor Eli Moskowitz e dei danni causati al signor Landen perciò, prenderemo provvedimenti all'istante"
Si girò e parlando con i suoi colleghi presero tutti insieme una decisione
Jade era più nervosa che mai, sperava con tutto il cuore che provassero pietà
'Mhmh' si schiarì la voce
'Date le circostanze, Moskowitz dovrà pagare la cauzione al signor Landen per i danni subiti altrimenti andrà agli arresti domiciliari e per tanto sarà il libertà vigilata e non potrà avvicinarsi meno di 10 metri da lui. Il
caso è chiuso"
Tirò un respiro di sollievo, anche stavolta era finita bene, sta di fatto che era furiosa con suo fratello
Lui scese dai posti sugli spalti e gli agenti gli tolsero le manette
Sorrise e raggiunse sua sorella ancora turbata a braccia conserte
Fece per abbracciarla, quasi per ringraziarla ma lei si scostò
Un espressione al quanto confusa si rivelò sul suo volto ma lei fece cenno di uscire
'Che ti prende J?' chiese con fare calmo
'Vuoi sapere che mi prende Eli? È la 4 denuncia in due mesi per aggressione fisica, pensi di andare avanti per molto?' sbottò
Lui abbassò lo sguardo come faceva sempre quando lei lo rimproverava a toni di bacchette
'Non mi hanno sbattuto dentro J, io sono qui' cercò di giustificarsi invano
'È da quasi un anno che provi a giustificarti per tutto questo, tu forse non ti rendi conto che la prossima denuncia che prendi, io non potrò fare niente, ne io ne tu e ne 200 mila avvocati.'
Calò un silenzio quasi imbarazzante e nessuno dei due osò parlare
'Ma tanto a te che importa, hai sempre la scema di turno che ti salva il culo.' sbottò infine
Fece per girarsi ed andarsene in macchina quando fu tirata per un braccio
'Ti prego, ti prometto che la smetterò' la supplicò
'Ne abbiamo già parlato, hai problemi a gestire la rabbia e ti ho iscritto a dei centri e addirittura trovato degli psicologi privati ma hai sempre rifiutato le mie proposte, sei tu che non vuoi farti aiutare''FERMATELI, A TUTTE LE UNITÀ, FERMATELI!' fu il comando del capo degli agenti a dare il via agli inseguimenti
Erano circondati, di nuovo cazzo
I ragazzi si rifugiarono dietro alle casse della banca e cominciarono a sparare dei colpi di pistola all'aria per non farli avvicinare
Se non fossero usciti al più presto dal retro sarebbero stati spacciati
'Mitch!' urlò la ragazza 'Prendi i borsoni e scappa, noi ti copriremo le spalle'
Il ragazzo ubbidì, sì caricò in spalla tutti e tre i sacchi pieni di soldi e corse all'impazzata fino alla porta d'uscita dei magazzini privati
I tre che lo circondavano stavano sparando più colpi possibili per distrarre gli sbirri ma senza risultati
Si buttarono indietro con le spalle al muro
Erano esausti ma ancora sull'attenti
'Andate' disse lei ferma
'No KJ non ti lasciamo qui, ti prenderanno!' disse uno di loro
'Ho detto andate!' urlò prima di ributtarsi nel mezzo della sparatoria tirando colpi da sdraiata
'Io vi troverò!'Furono le ultime parole che i ragazzi udirono prima di vederla stesa a terra con una siringa su una gamba, forse contenete del sedativo
Le si offuscò la vista in pochi secondi, riusciva ancora a sentire le urla dei suoi compagni chiamare il suo nome per poi cadere in una completa sonnolenza.
Si svegliò ammanettata e legata su una sedia, dentro ad una stanza completamente vuota e bianca priva di qualsiasi oggetto all'infuori di una specie di mini televisore in alto a sinistra su un angolo
Davanti a lei c'era un tavolo di ferro e poi nient'altro
Si sentiva strana e piena di dolori, stare in quella posizione per chissà quanto tempo non le avrebbe fatto sicuramente benissimo
Sgranò gli occhi e guardò per terra, non aveva ancora la divisa da detenuta
'È un buon segno' pensò quasi ridendoUdì successivamente una voce proveniente da un'alto parlante
'Si è svegliata, si è svegliata!'
Era quasi esaltante come affermazione
Uno scricchiolio di una porta che si stava aprendo invase la stanza a suono d'eco
Sarebbe stato sicuramente un agente pronto a farle domande
'Buongiorno signorina KJ' la voce sembrava familiare 'Ora lei dovrà rispondere a delle semplici domande se non vuole che la sbatta dentro subito' e forse un po' scontrosa
Lei rise e ancora a sguardo basso borbottò a voce alta 'Bene, vediamo quale stronzo mi avete mandato oggi'
Alzò il capo e lèsse la targhetta della guardia ancora intenta a guardare sulla sua agenda
'Agente Moskowitz' disse
Lui la guardò e calò un silenzio tombale
'Eli?' sorrise con gli occhi lucidi
'Jade?' chiese mentre si alzava avvicinandosi
Le tolse subito le manette e la abbracciò
Si, la abbracciò
Un abbraccio lungo 10 minuti se non di più
Si staccarono per poi guardarsi negli occhi
'Chi l'avrebbe mai detto' sorrise la ragazza continuandolo a guardare dall'alto in basso
'Non ho mai smesso di pensarti J' disse lui
'Mi sei mancato così tanto'