Come primo giorno di scuola, ovviamente ha deciso di mettersi dei vestiti un po' più adeguati per un ambiente scolastico, in realtà non sembra il tipo di ragazzo che potrebbe mettersi un certo abbigliamento, e infatti non lo è. Stavolta, sì è svegliato un po' con la testa montata, e per questo ha pensato che, iniziando il primo giorno di liceo, con dei compagni nuovi, professori nuovi e conoscenze nuove sapeva che la prima impressione è una cosa fondamentale. Ma non nel suo caso. Giovanni, è un tipo più vivace, anche più di quello che può sembrare, infatti i professori anche alle medie lo sgridavano sempre perchè rompeva i coglioni durante le lezioni. Lui è comunque andato a scuola ben vestito e ben preparato. Ha fatto colazione al bar e si è comprato del cibo da mangiare per le pause pranzo. All'ingresso del liceo davanti a lui c'era un sacco di gente, più di quanta ne potesse immaginare. Gente di tutti i tipi. Lui in realtà sì è vestito "elegantemente" solo per fare buona impressione sugli insegnanti, anche se questa impressione sarebbe svanita subito, e lui lo sapeva meglio di tutti. Davanti all'ingresso del liceo scentifico alla destra del portone accostava un gruppo di ragazze e ragazzi, per un attimo era un po' confuso, sapeva che quelle persone le aveva già viste prima. Poi si illumina e si ricorda imrpovvisamente che erano compagni della sua vecchia scuola. Quanta gente che già conosceva avrebbe potuto frequentare il suo stesso liceo? All'improvviso uno di quel gruppo lo saluta e gli fa cenno di avvicinarsi: Era un ragazzo alto, faceva chiaramente sport competitivi tipo basket e roba del genere, vestito con i tipici vestiti che solitamente usava anche Giovanni, aveva la carnagione un po' scura, ma non troppo, tipo quella di Giovanni appunto. lui si avvicina al gruppetto, ancora ignoto di come avessero potuto riconoscerlo prima che lui riconoscesse loro in mezzo a quella folla di paparazzi degli ultimi anni delle superiori a bisticciare "OdDio StO pOsTo È PieNo Di PriMiNi" e merda del genere. Lui arrivò al gruppetto e ben presto riuscì a riconoscere quasi tutti quelli che erano lì. Quello che lo aveva salutato si chiama Riccardo, passavano abbastanza tempo assieme fuori scuola con la gang a spaccare bottiglie di vetro di coca cola per strada sotto i portici di Bologna. Poi ha riconosciuto anche altre compagne: Una era bassa (un po' come lui) ed insomma, si vede che non era cresciuta molto in altezza quell'estate. Comunque quella ragazza si chiamava Sajrin. Portava un velo ed era di origini Mussulmane ma la trovava lo stesso attraente, un po' perchè aveva buon gusto nei vestiti e un po' per la sua corporatura. Sajrin stava a bisticciare con una Ragazza più alta, capelli lisci, marroni con le punte bionde e voce da tipica Chika Mala del quartiere, quella ragazza urlava manco le prof.esse di musica quando si arrabiano. poi arriva un ragazzo biondo che gli appoggia il braccio sulla spalla e gli dice:
"Ah! Non avrei mai detto che avessi certi vestiti in casa. Ma come ti sei vestito? Mica vuoi fare il cocco dei professori quest'anno" mi dice ridacchiando.
"Cosa?! Noo" gli rispondo io.
Riccardo si gira dall'altra parte e ridacchia poi si rigira e dice:
"Giovanni studente modello? suona già strano, non ci riuscirebbe neanche se ci provasse" disse convinto.
"Insomma" afferma Ludovico, il ragazzo biondo.
Suona la campana.
Giovanni sapeva già come orientarsi in quella scuola, quindi pensava sarebbe stato facile trovare la sua classe. E invece no. Si è perso ed è entrato con 15 minuti di ritardo. Arriva in classe e nota i suoi compagni di classe: Sono gli stessi del gruppetto che aveva incontrato fuori scuola, almeno alcuni gli conosceva già. Tuttavia non si concentrò troppo sui compagni di classe, ma invece era un po' basito perchè aveva iniziato il primo giorno con una sgridata del prof. e un ora di detenzione dopo scuola, ed oltrettutto era al primo banco, perchè quelli in ultima fila erano già stati tutti occupati. Si poteva essere così sfigati? Forse, nel suo caso, un po' sì. Dall'ultimo banco riusciva comunque a sentire le risatine dei suoi compagni Riccardo e Ludovico, lui si era girato per guardarli male, come per dire "smettetela, non è divertente" ma non smisero: Anzi, cominciarono a ridere ancora di più, tanto che anche Riccardo si prese un ora di detenzione. Allora sì che aveva smesso di ridere. Ludovico, invece, in un modo o nell'altro, non è stato scoperto dai professori rompere durante l'ora di matematica. Ebbene sì, quella era l'ora di matematica. Giovanni era un po' giù perchè faceva un po' schifo in matematica e si chiedeva di continuo perchè avesse scelto lo scientifico . Quindi sperava almeno di avere buone relazioni con il prof. di matematica così che potesse mantere dei voti almeno sufficienti. Ma aveva fallito. Ed anche se avesse passato il primo giorno di scuola senza essere ripreso dai professori prima o poi si sarebbe venuto a sapere che lui era il tipico rompicazzo della classe. Ma almeno era simpatico. Quindi solo ai tipici secchioni dava fastidio avere un compagno come lui in classe.
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𝑷𝒊𝒖 𝒄𝒉𝒆 𝑨𝒎𝒊𝒄𝒊
RomanceUna storia d'amore tra tre compagni gay che hanno scoperto di essere gay un po' troppo tardi. Tratto da una storia vera narra di 3 compagni di classe che si sono innamorati uno dell'altro. Ogni riferimento a luoghi e persone esistenti sono puramente...