Capitolo quattro
↠Crystal↞Non pensavo che Lucas si sarebbe fatto vivo nuovamente. Questo posto è molto al di sotto dei suoi standard e non capisco per quale assurdo motivo sia di nuovo qui. Le sue scuse, per quanto mi abbiano lasciata perplessa, avevano un nonsoché di sensato; ma tornare dopo aver concluso il nostro incontro offendendomi non ha nulla di sensato. Non sono stupida, è palese che sia attratto da me, si capisce dal modo in cui mi guarda. Del resto, per quanto possa starmi antipatico, anch'io sono attratta da lui. Come potrei non esserlo? Non c'è un dettaglio del suo aspetto che sia fuori posto. Tuttavia, dubito fortemente che sia qui perché vuole vedermi. Non mi sembra affatto il tipo che usa giochi di parole, sono sicura che sia pieno di ragazze con cui potersi divertire e se volesse fare lo stesso con me non avrebbe problemi ad esplicitarlo. Credo piuttosto che battibeccare con me lo diverta. Li inquadro subito i tipi come lui: abituati ad avere tutto ciò che vogliono, ad un certo punto si annoiano e cercano qualcosa con cui giocare. In un altro contesto potrei anche dargli corda, perché i giochetti non mi infastidiscono, anzi, ma c'è qualcosa nel suo modo altezzoso di camminare, nella sua palese presunzione e nella sua ostentata ricchezza che mi infastidisce profondamente.
«Il ritorno della principessa sul pisello» annuncia mio fratello con tono divertito.
Mi dispiace che Thomas e Dakota abbiano il turno di sera proprio in questi giorni, perché stanno per perdersi l'ennesimo battibecco tra me e Lucas, che stavolta è nuovamente accompagnato dai suoi due amici. Non si siedono sugli sgabelli davanti al bancone, ma avanzano verso un tavolo. Tuttavia, per raggiungerlo sono costretti a passarmi davanti, e il biondo non si trattiene dal prendermi in giro.
«Meglio di ieri, ma ancora non ci siamo. Mi deludi, tesoro» esordisce, indicando il semplice crop top rosso che indosso. Il suo tono non è acido, e questo basta a farmi capire che il suo unico scopo è quello di stuzzicarmi, non pensa davvero ciò che ha appena detto. Eppure riesce lo stesso a farmi irritare e non riesco proprio a capirne il motivo.
Potrei dirgli che io posso pur sempre cambiarmi, mentre lui non può fare nulla per cambiare la faccia di culo che si ritrova, ma non usavo insulti del genere neanche a quindici anni. Il fatto che sia oggettivamente bello, poi, mi farebbe sembrare ancor più ridicola.
La soluzione migliore sarebbe ignorarlo. Se ciò che vuole è giocare, gli toglierò la possibilità di farlo. Il mio atteggiamento potrebbe anche scoraggiarlo e dissuaderlo dalla voglia di parlarmi ancora. Se usasse quella bocca arrogante per fare altro, di sicuro la sua compagnia sarebbe più piacevole. Decido di non guardarlo neanche in faccia, mi limito a continuare a lavorare.
Mentre mio fratello e Colton ridono sotto i baffi, Lucas si allontana senza aggiungere altro, ed io lo ringrazio mentalmente per aver scelto di non infastidirmi ulteriormente.«Ti ha zittita» constata Colton, con il suo solito bicchiere di succo di frutta stretto tra le mani. «Assurdo.»
«Non mi ha zittita, mi ha irritata e spero che non dargli corda lo spinga a smettere di parlarmi» rispondo, mentre con la coda dell'occhio osservo Wendy prendere le ordinazioni di Lucas e i suoi amici, guardandoli come io guarderei un hamburger.
«Ah sì?» nel volto di mio fratello si accende un'espressione che purtroppo conosco fin troppo bene. «Allora ho una sfida per te.»
«Oh no, ti prego, no. Smettetela con queste stronzate» il rosso si lamenta, alzando gli occhi al cielo.
Non avendo avuto una vita semplice, io e mio fratello abbiamo vissuto nella costante ricerca di qualcosa che potesse aiutarci a sopprimere la sofferenza, di una qualsiasi distrazione afficace. Le più grandi distrazioni che siamo riusciti a trovare sono l'adrenalina e le sfide. Ci piace provare a superare i nostri limiti, ci piace il rischio e ci piace il caos, perché non solo ci diverte, ma anche perché in qualche modo ci appartiene. Nonostante la qualità della nostra vita sia nettamente migliorata, tanto che al momento posso addirittura definirmi serena, l'abitudine di proporci continuamente delle sfide non è passata. Quando Jacob mi sfida non voglio e non posso sottrarmi, anche perché non potrebbe mai proporre qualcosa che possa nuocermi in qualche modo. È un accordo silenzioso che abbiamo da anni: quando ci sfidiamo, la sfida dev'essere portata a termine.
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Gold Rush
ChickLit«È da un po' che non succede qualcosa di interessante. Avvicinati a lui, Crystal. Usalo. Fatti portare il giro sul suo jet privato, facci invitare ai suoi party esclusivi, fatti regalare una collana di diamanti. Fai ciò che vuoi, basta la sua fortun...