PROLOGO

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Un anno prima...

ALEX POV

La professoressa di matematica spiegava senza sosta gli integrali. Alex non stava ascoltando una parola,  era intento a giocherellare con la penna: la faceva muovere senza sosta tra le dita. Ad un certo punto il suo sguardo si spostò sulla schiena di Emma Stevenson seduta due file davanti a lui.

Era vestita con una larga felpa nera, un paio di Jeans larghi e delle converse nere. I lunghi capelli marroni erano raccolti in modo disordinato con un elastico. Stava seguendo la lezione attentamente, prendendo appunti quando serviva.

Lei era bella, nonostante non si impegnasse affatto di esserlo, peccato che Alex non la poteva vedere. Tra lui e lei non scorreva buon sangue, fin da bambini non si erano mai sopportati.

Lei era una di quelle persone che diceva tutto ciò che le passava per la testa, con il rischio di rimanere sulle palle a tutti. Aveva poche amiche fidate e non sopportava Alex e i suoi amici: li considerava un gruppo di scimmioni a cui importava solo della popolarità.

Alex era uno dei ragazzi più popolari della scuola: un po grazie al suo aspetto, un po perché era il quarterback della squadra di football. Tutti i ragazzi volevano essere come lui e tutte le ragazze se lo volevano fare.

Emma invece era tutto il contrario: sempre nel suo mondo, e non le importava molto di ciò che pensava la gente di lei.

Alex non si spiegava come mai si ritrovasse spesso a pensare a lei.

"Solo perché è una bomba" si giustificava nella sua testa.

Spesso aveva pensato di farsela solo per togliersi lo sfizio, peccato che Emma oltre ad essere antipatica come uno spillo negli occhi, era anche una santarellina del cazzo: non lo avrebbe mai fatto con lui o con uno dei suoi amici. Tutto ciò rendeva la cosa ancora più intrigante per lui.

I suoi pensieri su Emma furono interrotti da qualcuno che bussò alla porta della classe. Subito dopo entrò il vicepreside della scuola. Un omone un po' tarchiato con un cespuglio di capelli bianchi.

-buongiorno ragazzi- disse il vicepreside guardando attentamente la classe.

-buongiorno vicepreside Holmes di cosa ha bisogno?- domandò la professoressa Sprite.

-sono venuto qui solo per comunicare alla signorina Emma Stevenson che è stata accettata per l'anno all'estero in Spagna- disse lui frettolosamente cercando Emma con lo sguardo.

-veramente?- disse Emma con una voce un po' incredula. Guardava il vicepreside con i suoi grandi occhi marroni da cerbiatta.

-si! Congratulazioni, frequenterai il penultimo anno a Madrid-

-non ci posso credere- disse lei portandosi una mano sulla bocca e alzandosi dalla sedia.

-professoressa le dispiace se la signorina Stevenson abbandoni prima la lezione?- disse il vicepreside -ho bisogno di discutere con lei il piano di studio-

-nessun problema! Emma va pure e ancora congratulazioni- disse la professoressa con un grande sorriso e con aria fiera. La professoressa di matematica adorava Emma in quanto era la migliore della classe.

-Grazie mille professoressa- e così dicendo Emma raccolse le sue cose, e le mise all'interno del suo zaino nero. Se lo caricò su una spalla e si alzò dalla sedia incamminandosi verso la porta.

Lo sguardo di Alex finì dritto sul fondoschiena di lei. Quei Jeans fasciavano alla perfezione il suo culo perfetto.

"controllati Alex.. sei in classe!"

La professoressa riprese la lezione ma Alex ormai aveva la mente altrove.

"e così quella rompiscatole se ne va per un anno!"

"finalmente un anno in santa pace"

🐧🐧🐧🐧🐧🐧🐧

La campanella suonò segnando la fine di quella tortura. Alex si avviò verso la mensa dove lo aspettavano i suoi amici.

Raggiunse il suo solito tavolo dove i suoi amici si stavano radunando.

-hai sentito Alex? Mis rompiscatole parte per un anno- disse Jace, il suo migliore amico.

"Mis rompiscatole" era il nomignolo che lui e i suoi amici utilizzavano per chiamare Emma. Aveva iniziato a chiamarla in quel modo ai tempi delle medie e con il passare degli anni quel nomignolo aveva preso piede per tutta la scuola.

-si ho sentito.. finalmente che liberazione- disse Emily.

Emily era il capo cheerleading. Aveva un'enorme cotta per Alex e più di una volta aveva provato a convincerlo a stare ufficialmente insieme, ma lui non ne voleva sapere di una storia seria. Preferiva farsi chi voleva, senza avere qualcuno di cui tener conto. Però ogni tanto se la faceva molto volentieri: lei era sempre disponibile, anche per alcune sveltine nell'orario scolastico.

-speriamo ci rimanga all'estero bada.. staremmo tutti meglio senza quella in giro per la scuola- aggiunse Emily mentre con una forchetta prendeva un po' della sua insalata.

-si hai ragione Emily! Ma poi hai visto come viene conciata a scuola? Sembra una barbona- disse Lizzi.

-parliamo del diavolo e spuntano le corna- disse Emily guardando verso l'entrata della mensa.

Alex si girò nella direzione in cui stava guardando Emily. Emma stava avanzando fra i tavoli, passando davanti al tavolo dove erano seduti Alex ed i suoi amici.

-Ehi! Mis rompiscatole ho saputo che te ne vai- gridò Emily ad Emma.

Emma si girò di scatto. I suoi occhi color cioccolato fissarono in malo modo Emily.

-Si! Ti mancherò?- disse Emma con un tono sarcastico.

-si certo! Nei tuoi sogni-

-tranquilla.. me ne vado solo per un anno, non disperarti!- così dicendo tirò un bacio con la mano ad Emily e se ne andò a sedersi al suo solito tavolo dando le spalle a tutti loro.

Emily si rimise a sedere tutta scocciata.

-quanto la odio!- disse Emily infilzando con rabbia un pò di insalata.

Alex trattenne una risata. Per quanto non sopportasse Emma, adorava il suo modo di avere sempre la risposta pronta. Questo suo lato gli sarebbe mancato. La scuola finiva fra pochi giorni e lei sarebbe partita presto.

"cosa mi prende? Sono dispiaciuto per la partenza di Mis Rompiscatole?" non ci doveva pensare. Tornò a mangiare il suo pranzo cercando di pensare ad altro.

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