UNA DISTRAZIONE PIACEVOLE

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Era una bella mattinata d'estate.
Un ragazzo dai capelli scuri spettinati e occhialuto se ne stava seduto sul muretto del cortile di Hogwarts.
Harry Potter rifletteva, pensava che di lì a qualche giorno sarebbe dovuto tornare a Privet Drive dai suoi perfidi zii e suo cugino.
Pensava a Sirius, il suo padrino, morto solo qualche giorno prima, Harry ebbe una fitta nello stomaco quando ci pensò, la sua unica famiglia...
Cercava di distrarsi, invano, quando una persona ruppe il silenzio: era Ginny Weasley, una ragazza del quarto anno che aveva partecipato con Harry alla Battaglia in cui morì il suo padrino.
-Harry, come stai?- disse Ginny. Harry non rispose: era ovvio che stesse malissimo ma non voleva dirlo a Ginny: in fondo un pò gli piaceva quella ragazza. Ginny si sedette sul muretto accanto ad Harry e gli prese la mano -Mi dispiace- continuò lei -Non devi, tranquilla, non è colpa tua- lee rispose Harry.
Cadde un silenzio imbarazzante e per la seconda volta Ginny lo ruppe.
-Vuoi distrarti un pò?- chiese accenando ad un mezzo sorriso, Harry annuì.
Senza parlare lei lo trascinò per la mano nel castello fino alla Sala d'Ingresso, poi attraversarono la Sala Grande affollata dato che era l'ora della colazione, dopodiché salirono le scale fino al settimo piano quando si fermarono di fronte un muro.
-Cos...- stava per chiedere Harry ma poi capì: Ginny stava pensando qualcosa, in modo da far comparire la Stanza delle Necessità.
Pochi minuti dopo infatti comparve una porta, Ginny la aprì e i ragazzi entrarono in una sala immensa, si sedettero su delle poltrone scarlatte, una di fronte all'altro con un tavolino e degli scacchi.
-Allora? Giochiamo- aggiunse la ragazza. Harry durante la partita a scacchi non pensò più a Sirius ma si divertì soltanto a giocare con Ginny...-Scacco matto- disse lei infine.
I due risero e poi si spostarono in fondo alla stanza dove c'era una tavolata imbandita -Proprio adatta per la colazione eh?- sorrise Harry.
-Ho pensato che forse era meglio mangiare qui-
-Bhè avevi perfettamente ragione- rispose Harry sorridendo.
Mangiarono e poi si rimisero sulle poltrone a chiacchierare un pò: parlarono del Quidditch, della Coppa delle Case,dei G.U.F.O. di Harry e di come pensasse fosse andato e conclusero che, secondo loro, Harry era stato bocciato in Divinazione e Storia della Magia con una "T" in entrambi e che sarebbe arrivato con una "A" in Pozioni, "Meglio di niente" pensarono ridendo.
All'improvviso però,a Ginny venne un'idea.
-Vieni!- e lo trascinò di nuovo giù per le scale, attraverso la Sala Grande, ora con soli pochi studenti di Grifondoro e alcuni di Corvonero e per la Sala D'Ingresso fino ad arrivare al cortile, andarono verso il Campo di Quidditch, presero le scope e si misero le divise (Harry indossò quella di Ron dato che era stato espulso dalla squadra per colpa di quel rospo dell Umbridge e di quell'odioso di Malfoy) poi presero il Boccino d'oro.
-Vuoi davvero giocare?- incalzò Harry stupito.
-Ovvio- rispose Ginny raggiante -Non possiamo reclutare tutta la squadra quindi giocheremo noi: Cercatore contro Cercatrice, il primo che trova e acchiappa il Boccino vince- spiegò lei -VIA!- e liberò il Boccino.
Si diedero la spinta coi piedi da terra e si sollevarono per volare fino a quasi quindici metri d'altezza senza trovare neanche vagamente uno sbrilluccichio dorato.
Passarono venti minuti buoni a perlustrare il Campo quando poi avvistarono il Boccino molto più in basso rispetto a dov'erano in quel momento, si lanciarono in picchiata e si trovarono testa a testa con la mano destra tesa e il Boccino a qualche centimetro dalle loro dita.
Harry decise di alzarsi dalla scopa come aveva fatto nella partita contro Serpeverde al suo primo anno: in quel caso l'aveva preso il Boccino, ma nel farlo Ginny gli andò a sbattere contro per sbaglio e caddero sul prato verde uno sopra l'altra, col Boccino stretto tra le loro mani.
I loro visi si trovavano a pochi centimetri l'uno dall'altro ma si misero a ridere.
-Allora? Chi vince?- chiese Harry rialzandosi e tendendo una mano a Ginny per fare lo stesso.
-Entrambi- rispose lei sorridendo.
Tornarono nella Sala Grande e subito Ron, il fratello di Ginny e migliore amico di Harry, li aggredì chiedendogli dov'erano stati per tutto quel tempo.
Ginny lo ignorò scocciata e si sedette accanto ad Harry su una panca del tavolo di Grifondoro mentre Ron continuava ad incalzarli a raccontargli tutto quello che era successo nell'arco di tempo in cui erano stati assenti...

SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti, sono nuova su Wattpad, spero che questo breve capitolo vi piaccia e che possa tenervi compagnia.
Grazie e arriverci <3

You and me- Hinny- In my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora