Love and Fashion

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Il ragazzo si passò una mano nei capelli, mentre osservava la sua immagine nello specchio.
Sorrise. Era molto soddisfatto del suo aspetto fisico, e non c'era alcun motivo per cui si sarebbe dovuto convincere del contrario.
Era alto e slanciato, le braccia muscolose, le spalle larghe ed il busto pronunciato.
Chiunque al posto suo avrebbe amato una figura del genere.
I capelli biondo platino splendevano a causa delle luci incastonate nei contorni dello specchio, in quel momento si trovava nel suo camerino, decine di prodotti semiaperti erano appoggiati sul tavolo alla sua destra e numerosi pezzi di stoffa, lustrini e denim giacevano a casaccio nella stanza, alcuni sul pavimento, altri adagiati sul divanetto in pelle alla sua sinistra.
Non era un tipo disordinato, infatti, guardarsi intorno e vedere tutta quella confusione lo innervosiva, e non poco.
Lui era un perfezionista, uno di quelli che nota ogni minimo dettaglio e che sarebbe capace di mandare tutto all'aria, se non gli fosse andata bene anche la più piccola cosa, che per alcuni sarebbe anche potuta risultare invisibile.
Era sempre stato così, e per certi versi, a lui andava più che bene, non aveva mai sentito l'esigenza di cambiare, soprattutto se ci si trovava a lavorare in un ambiente come il suo, lì se non vai alla ricerca della perfezione non arrivi da nessuna parte.
E lui era perfetto.
Le persone avrebbero pagato oro per avere l'opportunità di lavorare con lui, ma non per il suo carattere amorevole, no, volevano lavorare con Luca, perché era il migliore.
I suoi disegni, i suoi modelli, le sue idee erano da tutti considerate innovative, iconiche, moderne, futuristiche, eccentriche, fantasiose..
Chiunque parlasse di lui usufruiva sempre degli stessi aggettivi, che per carità, andavano più che bene, ma il ragazzo si era trovato più volte a sbadigliare mentre leggeva ciò che i media aveva scritto di lui e delle sue sfilate.
'Patetici' li aveva definiti, per lui era molto semplice diventarlo, soprattutto se non si riesce a formulare un semplice articolo senza utilizzare la parola 'innovativo' più di quanto nominino il suo nome.
Erano poche le persone che stimava davvero, probabilmente solo la sua famiglia ed una piccola parte delle persone con cui lavorava e non si preoccupava minimamente di nasconderlo, se non gli piacevi potevi capirlo subito: non ti guarda in faccia, non si ricorda il tuo nome e giudica il tuo modo di vestire.
Credo sia abbastanza chiaro che tipo di persona sia il biondo, ferreo, intransigente, duro, perfezionista..
Uno di quello con cui non ti piacerebbe andarti a scontrare per strada, e fidatevi, conosco qualcuno a cui è successo e so per certo, che non è stato per nulla piacevole.
Ma torniamo a noi.
- Aka, tra cinque minuti si comincia.- dice Marika, la sua assistente personale, non prima di aver bussato due volte però, Luca odia chi non bussa prima di entrare.
Vi starete chiedendo perché l'ha chiamato 'Aka', ve lo spiego subito:
Luca utilizza un nome d'arte, Aka7even, si fa chiamare così da tutti, nessuno è autorizzato ad utilizzare il suo nome proprio, tutti tranne me ovviamente.
Non si preoccupa di risponderle, non gli piaceva sprecare il fiato.
Si spruzza un po' di profumo, come se non ne avesse già abbastanza, ed apre la porta del suo camerino, la chiude con un tonfo e guarda davanti a sé, cammina per qualche minuto in un corridoio stretto e buio, per poi trovarsi dietro le quinte della sfilata, c'era un andirivieni di modelle, sarte, stagisti, cosa che fece quasi nascere una sorta di benessere nel cuore di Luca, quello era per certo il suo habitat naturale.
Poi si accorse di un particolare che lo fece innervosire, il vestito di una modella presentava una spallina invece di due.
- E questo che cos'è?- domandò verso la modella, che non era italiana, infatti, scrollò le spalle, il ragazzo capì che non aveva capito nulla di ciò che aveva detto.
- Marika!- urlò, la ragazza accorse subito, i parrucchieri ed i truccatori che si stavano occupando delle altre modelle, s'interruppero.
- Chi vi ha ordinato di fermarvi? Mettetevi a lavoro.- asserì verso di loro, che un po' allucinati, fecero ciò che il biondo aveva pronunciato.
- Aka, dimmi.- si rese disponibile la ragazza, i capelli castani legati in una coda di cavallo ed il trucco un po' sbavato dalla stanchezza, Luca si soffermò sul suo outfit, maglione a quadri, camicia bianca, un paio di jeans e scarpe col tacco nere.
Troppo classico per un tipo come lui.
In quel momento indossava alcuni capi della sua collezione Spring Flavors, la seconda che aveva creato.
Da come si evince dal nome, il tema centrale era la primavera, infatti, aveva molto usufruito di colori pastello, fiori, frutta e natura.
La sua maglietta raffigurava un ciliegio, al di sopra portava un giubbotto rosa e fucsia, sulla schiena erano rappresentate ali di farfalla, il tutto stroncato da pantaloni larghi e neri e anfibi anch'essi neri.
Sembrava la tavolozza di un artista, i colori erano così diversi, eppure combaciavano perfettamente, come i pezzi di un puzzle, quella era la sua abilità, abbinare capi apparentemente differenti tra loro, ma che insieme, si sposavano alla perfezione.
Bastò uno sguardo e Marika si accorse del problema.
- Oddio..- commentò, mentre si metteva una mano sulla bocca
- Già, oddio. Dove cavolo è finita l'altra spallina? Questi vestiti li ho cuciti io con le mie stesse mani, erano perfetti, quindi o mi spieghi cosa è successo, oppure diciamo addio alla presentazione di stasera.-
Gettò uno sguardo al vestito rosso e stretto addosso alla modella.
Questa era la sua quarta collezione, si chiamava Passion, il rosso era il colore predominante.
- Non so cosa sia potuto succedere, davvero..- parlò un tantino intimorita la ragazza, Luca battè un piede a terra e si mise una mano sul mento, stava pensando, cosa avrebbe potuto fare? La cosa migliore sarebbe stata quella di togliere anche l'altra spallina, però non gli piaceva l'effetto che faceva, era troppo vuoto, troppo semplice.
Una lampadina gli si accese nella mente, velocemente scucì l'altra spallina e la legò a mo' di collana intorno al collo della modella dalla pelle scura, sul suo corpo quel vestito era bellissimo.
Dopo aver fatto tutte le accortezze necessarie, si allontanò per osservarla meglio, era perfetto!
- Fantastico!- esclamò la sua assistente, Luca annuì
- Già, lo è..- s'interruppe
- Trova il responsabile.- ordinò, alludendo alla questione della spallina
- Come se lo avessi già fatto.- assicurò la ragazza, poi voltò le spalle e fece dietrofront, il rumore dei tacchetti che sbattevano sul pavimento risultò alquanto fastidioso allo stilista.
- Luca!- qualcuno gli mise una mano sulla spalle, il ragazzo si girò di scatto, non gli piacevano gli agguati
- Dennis..- disse, quando si rese conto di chi lo aveva toccato, Luca non riuscì ad evitare di squadrate l'outfit dell'altro, indossava un completo di Armani, pantaloni, giacca e cravatta neri, camicia bianca a collegare il tutto.
A Luca diede l'impressione che l'amico fosse diventato una specie di guardia del corpo da un giorno all'altro, nulla togliere al fatto che a quel ragazzo bellissimo, anche una busta della spazzatura si sarebbe trasformata in un abito da met gala.
- L'unico e solo.- asserì l'altro.
Ho dimenticato di dirvi che Dennis era uno stronzo nel vero senso della parola?
Un vero e proprio Stronzo con la S maiuscola, le persone si facevano trarre in inganno dai suoi occhioni marroni ed il viso angelico.
Era così bastardo che pure Luca alcune volte si meravigliava della sua stronzaggine e, vi assicuro, che ce ne voleva per fargli ammettere che qualcuno si stesse comportando peggio di lui.
Dennis era il suo manager, lo era sempre stato fin dal principio, aveva sempre creduto in lui e nelle sue capacità, non lo aveva mai abbandonato, neanche quando le cose andavano davvero male e non riusciva ad introdursi nel mondo della moda.
Ora era tutto molto diverso, lui era considerato il migliore in quel campo, era rispettato e temuto, non avrebbe potuto chiedere di meglio.
- Cosa c'è? Lo sai che non mi piace essere disturbato prima di una sfilata.- incrociò le braccia al petto e portò il peso su una gamba.
Il suo interlocutore si passò una mano nei capelli e sorrise
- Non ti inalberare, volevo solo avvisarti che ho prenotato un appuntamento con uno studio fotografico per il photoshoot di Passion.-
- Ah, perfetto. Per quando?- domandò il biondo
- La settimana prossima, poi ti inoltro i dettagli.- questa frase bastò a far innervosire lo stilista
- Cosa!?- esclamò quello, si rese conto di aver poco tempo e tantissime cose da fare.
- Mi dici come faccio ad organizzare un photoshoot in meno di due settimane?-
- Lascia fare a me.- lo assicurò l'amico
- Tu occupati solamente di far andare questa sfilata per il meglio.- disse, mentre si metteva le mani in tasca, il completo stava a pennello sul suo fisico muscoloso, Luca ci aveva più volte provato a convincere Dennis a diventare un modello e sfilare per una delle sue collezioni, ma lui aveva sempre rifiutato.
'Io uno di quei manichini? Ma manco morto.' Questa era la solita frase che usciva dalla bocca del castano ogni volta che glielo chiedeva, come se i modelli fossero solo degli bacchettoni senza cervello.
- Va bene..- pronunciò, poi la figura di un modello attirò la sua attenzione
- Ehi, tu!- urlò verso di lui, il ragazzo, che stava camminando da una parte all'altra della stanza, si voltò
- Mi ha chiamato?- disse verso di lui, i capelli ricci gli andavano sugli occhi, Luca si concentrò su come cadeva il completo sul suo corpo.
Il dolcevita rosso scuro aperto sulla schiena era aderente al punto giusto, mentre i pantaloni a palazzo dello stesso colore cadevano egregiamente.
L'unica cosa che non andava erano i capelli.
- Si, ti ho chiamato. Qual è il tuo nome?- domandò, non era davvero curioso di saperlo
- Giovanni.- rispose lui, Luca si voltò verso Dennis, che sembrava davvero concentrato sul ragazzo dinnanzi a loro, non gli toglieva gli occhi di dosso.
- Giovanni, spiegami per quale assurdo motivo i tuoi capelli sembrano appena stati asciugati col phon.-
- Forse perché lo sono.- rispose l'altro come se non stesse parlando alla persona più perfezionista del mondo.
Dennis trattenne un risolino, mentre si preparava mentalmente ad una sfuriata del biondo.
- Cosa!?- urlò, chiunque nell'arco di un kilometro avrebbe potuto sentirlo
- È vero. Hanno finito di asciugarli cinque minuti fa.- continuò quello, peggiorando solo la situazione.
- Oddio, ma lo fai apposta a farmi arrabbiare di più?- disse quell'altro rosso in viso
- Luca, calmati.- lo intimò il castano
- Ma mi dici come faccio a calmarmi se il modello che presenta uno dei capi principali della mia collezione, ha i capelli che sembrano quelli di uno spaventapasseri?!-
Dennis guardò verso Giovanni, fino a quel momento non si era soffermato molto sul suo outfit, ma rimase folgorato da ciò che vide, quei capi sembravano fatti apposta per lui e si rese conto che l'amico aveva ragione, quei capelli non stavano per niente bene su quella meraviglia.
Luca si era appoggiato vicino al muro, aveva una mano sulla fronte, non sapeva nulla di capigliature ed acconciature, quindi si scoraggiò, qualcuno gli aveva forse lanciato una maledizione? Stavano cercando di sabotarlo a tutti i costi.
Il castano afferrò il mento del modello, che sbarrò gli occhi ed indietreggiò, la presa ferrea del manager, non si staccò minimamente
- Ma ti vuoi stare fermo?- Giovanni s'immobilizzò, era un po' intimorito da quel tipo, però fece ciò che gli era stato ordinato.
Dennis osservò attentamente i suoi capelli, in quel momento, Luca gli si avvicinò
- Mi dici perché pago un team di parrucchieri se non fanno neanche il loro lavoro?- si lamentò, l'amico annuì
- Di quello ce ne occuperemo dopo. Ora fammi pensare a come posso acconciare Riccioli d'oro.- proferì, mentre toglieva la mano dal suo mento.
Dennis prima di diventare il suo manager era un barbiere, quindi era l'unico in grado di poter fare qualcosa che non rendesse la situazione peggiore di quella che già era.
Si avvicinò ad una sedia e la indicò
- Siediti qui.- ordinò al modello, che eseguì all'istante.
Luca era esterrefatto, l'amico non sistemava i capelli di qualcuno da due anni ormai, non che il tipo rifiutasse le sue origini, infatti indossava una collana con un paio di forbici appese, però per lui quello era il passato, quindi vederlo mentre acconciava i capelli di qualcun altro che non fosse lui stesso lo aveva scombussolato.
Armeggiò con alcuni strumenti, mentre Giovanni guardava la sua immagine riflessa nello specchio, non osava fiatare ed anche se avesse voluto farlo, non sapeva cosa avrebbe potuto dire, non con un tipo come Dennis almeno, ed era strano, perché era sempre stato un tipo molto estroverso, non si faceva problemi a parlare con la gente, non gli era mai capitato di sentirsi a disagio con qualcuno, però quello lì lo metteva in soggezione, nessuno dei parrucchieri con cui aveva lavorato lo aveva mai fatto sentire in quel modo, e fidatevi, ne ha incontrati molti.
Qualche minuto dopo, Dennis spruzzò un po' di lacca e si allontanò
- Ecco qua!- esclamò per attirare l'attenzione di Luca, che si voltò a guardare il modello.
- È perfetto..- commentò, il ragazzo gonfiò il petto orgoglioso.
Aveva portato i capelli da un lato ed aveva creato una specie di ciuffo alla John Travolta, tenuto su da enormi quantità di fissatore per capelli.
- Ora mettiti in posizione tu.- ordinò Luca a Giovanni, che senza dire nulla si allontanò.
- Grazie amico, mi hai salvato il culo, davvero.- disse lo stilista, mettendo una mano sulla spalla dell'amico, il tessuto della giacca era morbido al contatto
- Ha fatto più piacere a me che a te, te lo posso assicurare.- parlò, mentre teneva lo sguardo fisso sul ragazzo che si allontanava, la schiena scoperta ed i pantaloni svolazzanti
- Ah, ecco qual era il tuo obbiettivo.- trasse conclusioni il biondo platino
- Lo sai che non faccio mai niente per niente.- confermò il castano, poi diede uno sguardo al suo orologio
- Luca, tra poco si comincia. Controlla gli ultimi dettagli.-
Il biondo alzò le sopracciglia
- Cosa credi abbia fatto, mentre tu ti divertivi a conciare i capelli di quel modello?-
- Touchè.- disse l'amico.
In un attimo si trovarono dietro le quinte, tutti i modelli erano in fila ed un televisore mostrava ciò che succedeva sul palco, che in quel momento era vuoto, in quanto nessuno era ancora uscito, un po' di musica faceva compagnia agli ospiti, ai primi posti erano già posizionati alcuni membri di spicco della moda, mentre gli ultimi erano occupati dai giornalisti.
Le luci, che fino a quel momento erano spente, si accesero di colpo, la musica cessò, chiunque interruppe ciò che stava facendo e si concentrò sul palco.
Quando Luca uscì da dietro le quinte, tutti in sala iniziarono ad applaudire
- Buonasera!- cominciò
- Grazie a tutti per essere venuti qui a vedere per la prima volta i capi della mia quarta collezione, Passion!- il plauso si era ormai interrotto e tutti i presenti ascoltavano attentamente ciò che Luca aveva da dire.
- Questo progetto aveva come primo obiettivo, la trasmissione del mio amore per la moda, attraverso dei capi sbarazzini, allegri e fuori dal comune..- spiegò, aveva portato le mani dietro la schiena
- Il colore predominante è ovviamente, il rosso, da me considerato il colore della passione per eccellenza.-
si fermò per qualche istante, giusto per dare enfasi a quel piccolo discorso, non gli era mai piaciuto parlare in pubblico, quindi meno durava meglio era
- Ed ora non voglio dilungarmi troppo, lascerò ai posteri l'ardua sentenza!- disse, mentre indietreggiava e tornava dietro le quinte.
A turno, i modelli sfilarono e mostravano i capi realizzati dal biondo, tutto era filato liscio, anche la ragazza con la spallina legata al collo aveva camminato ed aveva fatto spalancare le bocche di tutti i presenti.
Arrivò il turno di Giovanni, Dennis si concentrò ancor di più sullo schermo del televisore, i capelli erano perfetti, uguali a come il castano li aveva rimasti.
Il ragazzo si muoveva sinuoso sulla passerella, nonostante le scarpe col tacco rosse che lo stilista aveva abbinato ad ogni capo della collezione, quel ragazzo sembrava nato per sfilare.
Il manager sorrise, Luca accanto a lui, si accigliò
- Che hai da ridere?- domandò, lo sguardo fisso sull'immagine nello schermo
- Vuoi saperlo davvero?- chiese, l'altro annuì
- Mi piace questo qui, sembra così ingenuo..-
Luca alzò le sopracciglia e si mise le mani in tasca
- Non credevo ti piacessero quelli ingenui.-
- Non mi piacciono gli ingenui, solo lui.- asserì, facendo ammutolire l'amico, la conversazione cadde, mentre la figura di Giovanni spariva dal televisore.

Love And Fashion {One - Shot}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora