𝐶ℎ𝑎𝑝𝑡𝑒𝑟 𝑂𝑛𝑒

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*6 mesi dopo*
15 febbraio 2006
Sei mesi erano passati da quando Cinque si era tolto la vita, o così sembrava.
*flashback*
Si sentì uno sparo e i fratelli Hargreeves e Reginald, con Pogo, salirono su, andando nella stanza di Cinque, che era l'unico che non scendeva.
Lo trovarono in una chiazza di sangue e Reginald lo prese velocemente e con Pogo scesero giù e lo operarono.
Tutti i fratelli erano sconvolti, avevano avuto davanti il corpo quasi morto del fratello.
*tre ore dopo*
Grace era salita per dare la notizia che Cinque si era salvato ma era finito in coma.
*fine flashback*
Erano sei mesi che i sei fratelli stavano passando il coma di Cinque, avevano perso Otto, non potevano perdere pure lui.
Grace, come da mesi a questa parte andò a chiamare i vari fratelli, questa volta però aveva delle notizie per loro.
-Ragazzi scendete, vostro padre ha una notizia da darvi! - i sei fratelli cominciano a cambiarsi e scendono.
-Ragazzi, oggi vi voglio dire, che finalmente potremo riportare numero Otto indietro, ho lavorato tanto e oggi è arrivato finalmente il giorno! - il padre annuncia e fa scendere i fratelli di sotto, nella stanza vicino a quella di Cinque, che ancora non si era risvegliato.
Ad aspettarli c'era già il cadavere di Otto su un tavolo e accanto a lei c'era una macchina.
Pogo lo infila nella macchina e la avvia.
Passano venti minuti e la porta si apre rivelando la figura di Otto che avanza verso di loro.
-Ragazzi che è succes- - nemmeno il tempo di finire la frase che Otto cade a terra.
I fratelli sono agitatissimi e non sanno come comportarsi, ma Pogo rassicura loro che questo svenimento serve per far recuperare fino ai suoi ultimi ricordi prima della sua morte.
Passano cinque minuti e Otto si alza.
-Ragazzi, quando siamo tornati dalla missione? - dice grattandosi la testa.
-Otto figlia mia mi sei mancata! - ora è Reginald a parlare, che fino a quel momento era stato zitto.
-In che senso padre che vi sono mancata, cosa è successo e dov'è Cinque? - il padre non sa che dire riguardo l'ultima domanda ma nel mentre risponde alle prime due.
-Quando io ti dissi di non andare in missione, tu ci andasti e ti sei presa un proiettile per salvare Cinque e moristi sotto i ferri, e beh per lui... - è la prima volta che Reginald non sa come comportarsi.
-Lui dov'è? È strano che non sia qui, gli volete fare una sorpresa giusto? - Otto comincia a tartassare il padre di domande, ma Klaus risponde per lui.
-Otto, quando tu moristi, quello messo peggio era proprio Cinque e dopo un mese dalla tua morte sentimmo uno sparo provenire dalla sua stanza e...
-N-Non d-ditemi c-che è m-morto... v-vi p-prego d-ditemi c-che è u-uno s-scherzo! DITEMELO! - comincia a piangere e a disperarsi.
-Ci dispiace Otto, siamo riusciti ad intervenire in tempo... ma sono sei mesi che è chiuso nella stanza vicino a questa in coma... - è Luther a parlare e a spiegare la situazione ad Otto.
Un minimo riesce a calmarsi, ma sentirsi dire dopo essersi svegliata dalla morte che il ragazzo che amava era in coma perché aveva tentato il suicidio non era rassicurante.
-P-Padre p-posso v-vederlo? - chiede timidamente, ancora sconvolta dalla notizia, e Reginald annuisce.
Si dirigono nell'altra stanza, dove era tenuto Cinque, e Otto si avvicina a lui. Aveva tutti i fili attaccati per evitare che morisse, grazie a quei fili era ancora in vita, aveva il viso scavato e aveva delle braccia sottili.
A quella vista la ragazza, ma anche gli altri fratelli che prima di allora non avevano avuto coraggio ad entrare, si spaventò.
-Caro Cinque...ritorna! - Otto gli da un bacio a fior di labbra, facendo attenzione a non toccare flebo e tubi.
Risalgono tutti su, e Otto va nella stanza del moro, per terra, pur avendo pulito tante volte, c'era ancora il sangue scrostato, a quel punto la ragazza rabbrividisce al pensiero che quello è il sangue uscito dalla testa del suo amato.
Gironzola per la stanza e trova il diario dove Cinque appuntava tutti i suoi sentimenti e giornate.
Si sdraia sul letto, che ancora profumava di lui, e inizia a leggere pagina per pagina, e in quel momento capì quanto Cinque tenesse a lei.
Arriva nelle pagine dove si parlava del funerale, e gli scesero le lacrime al pensiero del ragazzo che imprecava il suo nome, strillando e piangendo, legge l'ultima pagina... il 15 agosto 2005, giorno in cui Cinque finì per commettere il suicidio e finire in coma.
Finito di leggere, va dai fratelli e va abbracciare Allison e Vanya, e loro ricambiarono l'abbraccio, e va anche ad abbracciare i ragazzi che avevano fatto addirittura una statua in suo onore.
-Mi fate vedere questa statua? - chiede curiosa e i fratelli la portano nel cortile sul retro dove sta appunto la statua.
-Ragazzi non dovevate, lo sapete! - dice la mora scioccata per il pensiero di tutti loro.
-Per te questo e altro sorellina! - dicono tutti all'uniscono e l'abbracciano, anche se in quel momento mancava una parte fondamentale per la ragazza: Cinque.
Il padre li chiama a cena e si mettono tutti a mangiare, l'aria finalmente è meno tesa, non si ride e non si scherza per l'assenza del moro, però comunque si parla.
Finita la cena il padre li congeda, e Otto va a dormire nella stanza di Cinque, si cambia mettendosi la maglia del ragazzo e si mette nel letto, prendendo sonno, determinata ad aiutare il ragazzo a svegliarsi.

Spazio autrice
Ed ecco il tanto atteso sequel, fatemi sapere se vi piace!

𝐷𝑒𝑎𝑟 𝐹𝑖𝑣𝑒... - 𝐶𝑖𝑛𝑞𝑢𝑒 𝐻𝑎𝑟𝑔𝑟𝑒𝑒𝑣𝑒𝑠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora