"Worry, non ti infastidisce vivere dentro di me, in quanto servo della chiesa?" Chiese Elija, guardandosi allo specchio. Era l'unico modo che aveva per parlare con il demone che abitava dentro di lui mentre lo guardava negli occhi, e dopo aver pulito non aveva poi molto da fare.
"Ti ho già detto che è Worren, non Worry. Ma comunque: Infastidirmi?! Scherzi?! Io posso letteralmente agire per conto della mia parrocchia, dall'interno della chiesa. E quale sarebbe la mia parrocchia ti chiedi? Oh, niente di che, molti lo chiamano inferno, demonio, male assoluto... Io lo chiamo divertirsi." Disse il demone, parlando piano, come si stesse beando delle sue stesse parole, o forse, del suono della sua stessa voce.
"Okay, è divertente, e non intendo fermarmi. Sai quanto mi faccia impazzire l'idea di distruggere la vita di qualcuno, io lo faccio per sadismo, divertimento personale, puro intrattenimento, ma tu... Perché lo fai?" Le chiese Elijah curioso. Lei scoppiò a ridere, una risata acuta e non contenuta uscì dalle sue fauci. "I credenti si credono perfetti, sempre nel giusto, con un'integrità morale ferrea, almeno all'esterno. Mio padre era un prete. Un prete del 1600, a Salem. Io, sua figlia, venni condannata per stregoneria, fecero bere le mie urine a un cane, e una volta che le aveva bevute, mi azzannò alle gambe. Mi appesero in mezzo alla piazza per i polsi, e morii di infezione e stenti, davanti agli occhi di tutta la gente di Salem, di mio padre, dei giudici, di tutti. E sai cosa li accomunava? Oltre al sadismo, alla goduria dei loro occhi? Una croce al collo.
In un certo senso, un po' tu me li ricordi, ma cazzo El, tu sei molto meglio.""Sai perché?" Agitò due dita in aria sorridendo "perché, primo" abbassò un dito, continuando a parlare, sporgendosi verso di lui, quasi sembrava che la sua immagine uscisse dallo specchio "tu sei sadico per intrattenimento personale, e punisci tutti equamente. E, secondo, tu sei come me, ti sei spinto oltre la chiusura mentale di... Beh chiunque ti circondasse, e hai cercato qualcosa di superiore, di... Ben più che oltre. I latini dicevano Plus Ultra, e tu, tu sei il non plus ultra, il tetto massimo. Le tue ricerche, il tuo potere mediatico... A servizio del mio potere effettivo. I tuoi miracoli, o meglio, le tue maledizioni, sono ciò che nutre me, la mia causa, la mia vendetta. E inoltre... Fa piacere al signore delle mosche, in fondo al pozzo del male. E avere le attenzioni di quel bel ragazzone laggiù non fa affatto male sai? Elijah, piccolo caro, perché tutte queste domande? Non sei più felice della tua vita da essere praticamente sovrumano? Oserei dire, semidivino... Ops! Colpa mia... Semidemoniaco" disse l'ultima parola rallentando ancora di più, scandendo ogni singola sillaba.
Elijah, con un sorriso sorpreso ma soddisfatto in volto, rispose tranquillamente "affatto, Warren. È solo che... Ero incuriosito di conoscerti meglio, tutto qui. E sono davvero felice che tu abbia risposto alla mia chiamata, devo confessarti che stavo quasi iniziando a perdere le speranze. Ma poi sei arrivata tu! Una strega di Salem, dritta dall'inferno direttamente nel mio corpo. È stato un giorno particolarmente felice, devo ammetterlo." La demone sorrise "lieta di sentirlo. Ora vai, abbiamo un credente alle porte." Il rumore della bussata sul legno delle porte della chiesa fece posare lo specchio ad Elijah, che andò ad aprirgli la porta "ciao figliolo, come posso aiutarti?" Disse.
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Il Mio Demone Interiore
Short Storyuna discussione tra (pg di insta acc.: istarah_xx) Elijah e il suo demone interiore.