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Dopo la discussione avuta il giorno precedente,
Beomgyu parve stranamente non intenzionato a spicciare parola con Yeonjun, il ché lo fece preoccupare siccome non si aspettava un atteggiamento così freddo e distaccato da parte dell'altro. Solitamente dopo le loro litigate Beomgyu tornava subito ad avvinghiarsi tra le braccia di Yeonjun, invece quel giorno lo aveva colto in flagrante ed era piuttosto difficile comprendere come agire in una situazione del tutto nuova. Tant'è vero che al "buongiorno" di Yeonjun, Beomgyu nemmeno rispose e né lo guardò in faccia.
Tuttavia, Yeonjun era una persona piuttosto paziente e nonostante quella situazione cominciava man mano a farsi soffocante, poiché non parlare con il suo migliore amico per più di 3 ore era decisamente opprimente, era anche veritiero che conosceva abbastanza Beomgyu da capire come trattarlo in un momento tale ed era consapevole del fatto che quest'ultimo non gradiva quando gli urlavano contro, indipendentemente se fosse stato il suo migliore amico o se fosse stato un completo sconosciuto.
Quando dovettero lasciare casa per raggiungere la "assai temuta" festa, Yeonjun, seduto rispettivamente al posto del conducente, aspettò che Beomgyu arrivasse senza proferir parola.

Il viaggio stesso fu altrettanto silenzioso: mentre Beomgyu si limitò a osservare, attraverso il  vetro trasparente del finestrino, gli edifici  sfuggire velocemente dal suo sguardo solo per essere sostituiti da altri e da diversi ancora, Yeonjun era concentrato sulla strada e sui veicoli dinanzi al proprio. L'unico suono udibile era il ticchettio delle sue dita sul volante.

« Hai intenzione di rivolgermi la parola o...? »

Yeonjun finalmente si fece coraggio e parlò dopo minuti che sembrarono essere interminabili, con la coda dell'occhio guardò la sua figura ancora ferma, la sua bocca serrata e le sue labbra...distolse istantaneamente lo sguardo quando si rese conto di star considerando troppo i dettagli.

« Gyu mi stai tenendo il muso da stamattina, potresti essere un po' più gentile e guardarmi almeno? Non ti chiedo tanto. »

Dopo una manciata di secondi il minore spostò lo sguardo verso il ragazzo alla guida, che lo guardò a sua volta, senza però perdere di vista il tragitto. Tuttavia, con un sospiro Beomgyu rivolse nuovamente la propria attenzione al finestrino.

« D'accordo! Apprezzo lo sforzo, almeno so che mi ascolti- »

« Non ho mai smesso di ascoltarti » stavolta Beomgyu borbottò.

Yeonjun accennò un sorriso, le sopracciglia sollevate e gli occhi un po' più aperti a causa della piccola e piacevole sorpresa.

« Non bere tanto oggi, mh? So come sei con l'alcool, non lo reggi per niente » decise dunque di cambiare discorso, in tal modo avrebbe ricevuto sicuramente una risposta da Beomgyu.

« Tanto guidi tu. »

« Cosa sono? Il tuo maggiordomo? »

La melodia delle loro risate che in breve tempo sostituì l'opprimente tensione rianimò i loro volti, illuminati dalle luci artificiali scaturite dai lampioni lungo i marciapiedi.

« Non sei il mio maggiordomo, sei il mio schiavo! » sembrò essere tornato il Beomgyu di sempre, quello solare e fin troppo loquace.

« E tu sei uno scemo. Ora scendi che siamo arrivati. »
Parcheggiò l'auto e col sorriso ancora stampato in volto, aspettò che Beomgyu aprisse la portiera per uscire per primo, come accadeva ogni volta. Tuttavia, quest'ultimo era ancora seduto, le dita congiunte e il volto timidamente rivolto verso il maggiore.

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