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Sam's pov

New York o Texas
o il Minnesota

cavoli.

"ma vai a New York capra" viv mi rimproverava
"lo so ma avrei voluto visitarla come turista, amo New York"
"appunto vacci a vivere"
"scusate ma poi gli exchange students non sono turisti?" ferdix dice
"appunto" viv risponde
"intanto scrivo la lettera, dovrò pur vedere che famiglia mi sceglie, se quella di New York, Texas o Minnesota ed ecc"

Quando decidi di essere un exchange student, se scegli di stare nella casa famiglia, anziché nel campus, devi scrivere una lettera, in modo tale che così la famiglia ti possa scegliere. Non è una cosa semplice, dovrei parlare di me ed io non sono capace.

Respira Sam.

Ciao, Hey, sono Sam : )
Sono qui a scrivere questa lettera con lo scopo che qualcuno possa pensare qualcosa di positivo su  di me e così scegliermi. Sono una persona abbastanza timida, ma allo stesso tempo, se mi trovo nella mia comfort zone, potrei passare ore ed ore a parlare di tutto. La mia vita in Italia mi piace, così come la mia vita, scuola, amici, lavoretti, sport, cibo, c'è di tutto. Una mia tipica giornata è svegliarsi presto, all'alba perchè amo ammirarla, studio, mi preparo per scuola e ci vado ed una volta terminate le cinque o sei ore scolastiche, mi dirigo a casa. Capita che torno a casa ad un'ora in cui è presente anche la mia famiglia, dunque pranzo con loro, altrimenti con la compagnia del mio cucciolo. Faccio da babysitter ad una bambina per qualche ora e poi quando torno a casa aiuto in casa mia madre. Esco anche fuori da alcuni miei amici, nonché miei vicini di casa, ma ciò varia in base all'orario e a ciò che ho da studiare. I miei orari per studiare sono particolari, di notte, o a qualsiasi altro orario, l'importante è che non ci sia la luce del sole, oppure di mattina all'alba quando mi sveglio. Le mie giornate sono spesso monotone. Amo tante cose, cucinare, studiare, si è strano sentirselo dire da un adolescente, di solito è il contrario, ma a me piace tanto, mi piace l'idea di acculturarmi, proprio come leggere, amo i libri. Amo viaggiare, nonostante io l'abbia fatto poco. L'America, così come ogni parte del mondo e dell'universo. Tutto ciò che ho attorno mi appassiona. L'idea di passare un anno in uno stato, in un posto che non sia casa mia, addirittura a più di 7000km da casa, un po' mi spaventa, ma allo stesso tempo mi eccita tantissimo, sono sicura che sarà stupendo e che mi cambierà totalmente la vita. Stare in un banco diverso dal mio qui in Italia, camminare e passeggiare per prati che mai ho visto, a differenza di quelli in cui vado da quando sono bambina, stare accanto persone che neanche conosco, ma con cui spero di legare, dormire in un letto che non sia il mio solito, chiamare qualcun altro mamma, perché si, sarà anche una host mum, una mamma ospitante, ma sarà lo stesso, mamma, papà, sorella, fratello, parenti. Parti della mia famiglia, spero io di sentirmi parte della loro famiglia, come loro ne rappresenterebbero una per me. Nonostante la mia timidezza, spero di trovare il coraggio per poter parlare con le persone. Non ho paura per la lingua, certe volte dei miei amici ed anche i miei genitori mi dicono che a quanto pare sono nata nel posto sbagliato e nell'epoca sbagliata. Sono italiana, abito in un piccolo paesino in provincia di Napoli, ma cuore e mente sono nell'America degli anni 60-70-80-90. Parlo l'inglese come se fosse la mia lingua madre. Capita che mentre sto parlando con qualcuno mi escano parole inglesi e che non faccia dunque capire nulla a nessuno. Non so bene cosa dire su di me, non sono tanto brava nel parlare di me, ma spero di aver detto abbastanza. Questa sono io dunque, una ragazza di quindici anni che spera nel realizzare il suo sogno di vivere un anno da persona indipendente dall'altra parte del mondo. Spero che io vi piaccia. Sam<3

(nella realtà l'avrei scritta più lunga, but ho paura di annoiarvi :$)

"ti scelgono ne sono sicura" -mi rassicura viv
"devo farla leggere a *nome di mio padre*"

(anche nella realtà lo chiama per nome si)

"portatemi fortuna"
"fortunaaa" urlano loro

Così arrivo a casa ed a cena, dopo aver finito di mangiare, inizio a leggere, traducendola visto che la lingua in cui l'ho scritta è l'inglese.

Finito di leggere c'è un silenzio che un po' mi spaventa.

"cosa ne pensate?"
ho più ansia ora che di quanta ne avevo alle analisi del sangue per vedere se avevo o meno il ferro basso

"mi piace" mio padre dice
"ti prendono" mi dice di nuovo
"bella" mia mamma

"boh a me non piace tanto" mia sorella
"cosa non ti piace?" le chiedo
"tutto" mia sorella
"come dovrei sistemarla?" le chiedo

"non andandoci" mi risponde
io mi butto in un suo abbraccio

"non voglio accettare il fatto che non riuscirò a vederli per un anno"
"e per quanto riguarda il tuo erasmus?"
"si ma"
"si ma mi mancherai anche tu ora e quando lo farai"
"non so se lo farò"
"fai l'università lo devi fare per forza"
(non è vero ma fate finta di si, l'erasmus si fa se si vuole)

Così io e mia sorella abbiamo passato la serata abbracciate.

From Dylan

Una sua foto a scuola.
con su scritto "mi manchi"

gli mando una mia foto
"anche tu<3"

—ho scritto la lettera
-appena torno a casa ti chiamo me la leggi
—d'accordo loml

mi manda uno snap con la sua mano che compone mezzo cuore
con scritto "ti voglio bene luv<3"

ricambio lo snap, mandandogli lo stesso con la mia foto e stessa posa e su scritto "anch'io cutie"

"ma quindi Dylan è di New York?" chiede mia sorella
"yup"
"eh ma allora scegli New York" chiede lei
"se mi scelgono penso proprio di sì" rispondo
"ti sceglieranno"

le vedo gli occhi, sono rossi.

"ti sceglierà la famiglia più bella di New York"

corro ad abbracciarla
"ci guardiamo un film?" chiede
"si"

Iniziamo una maratona di film in realtà.

Lei si addormenta.

Dylan is typing...
-facetiming you now
(ti sto chiamando adesso)

"hey"
"com'era scuola?" chiedo
"interessante, sei un genio in economy"
"grazie lo so"
"leone in luna"
mi fa scoppiare in una risata assurda
"felice che siano andati bene"

"com'è andata a te?"
"bene e"

"la lettera, me la leggi?"
"si ma te la mando anche"

"ma leggimela tu, voglio sentire la tua voce"

"mi sei mancato oggi"
"tu tutti i giorni"

abbraccio il telefono e lui fa lo stesso

Gliela leggo.
"Sa ti scelgono" mi dice
"tu dici?"
"SI, NEW YORK TI ASPETTA RAGAZZA" si mette ad urlare

"calmo non sappiamo ancora se mi scelgono e cosa sceglierò io"
"allora numero uno ti scelgono e numero due ho scelto io per te, mi dispiace"
"AAAAA"
"niente AAA, non lamentarti scorpione"
"damn it"

Le nostre videochiamate. Le amo.

Sam: hellooo

it's just you and I | Noah SchnappDove le storie prendono vita. Scoprilo ora