Cap. 1: L'inizio di un avventura

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"Attenzione cari passeggeri, il treno sta per arrivare al capolinea, la fermata Città Arcobaleno Nord. Siete pregati di non lasciare bagagli e oggetti personali sul vagone treno."
Finalmente cavolo, non ce la facevo più. Ora devo solo stare attenta a non perdere nulla e uscire dalla parte giusta della stazione. Scendo dal treno nel caldo afoso dell'estate, si sa che a Città Arcobaleno le temperature possono diventare particolarmente alte. Mi dirigo verso l'uscita a nord, lì dovrei incontrare chi mi sta aspettando.
"Angela! Angela!" sento una voce che grida il mio nome. Eccola. Mi giro appena in tempo per vedere una ragazza radiosa venire verso di me. È alta, magrolina, con i capelli color miele corti e sbarazzini.
"Ah ciao, tu devi essere Amanda! La compagnia mi aveva avvisato che saresti venuta a prendermi" le dico mentre si avvicina.
"Sì ciao... ehm, scusa tanto se ho gridato, ma con tutta questa folla non si sente nulla! Comunque sì, sono Amanda, piacere di conoscerti! Se mi segui possiamo continuare a parlare durante il viaggio, siamo già in ritardo!" mi spiega stringendomi la mano.
Saliamo su un auto e ci dirigiamo verso Colle Bianco, più precisamente verso l'Angela. Ironico il fatto che l'agenzia che mi ha appena accettata come studente si chiami come me.
"Beh, ma quindi devi essere proprio brava a ballare per essere stata scelta da Anna in persona! Cavoli, io lo studio lo vedo veramente poche volte lavorando in negozio, ma tu addirittura ci abiterai dentro" mi dice Amanda sorridendo.
"Ma no ahahah, in verità credo che mi abbiano presa per disperazione! Sono tre anni che faccio i provini e mi hanno sempre scartata! Comunque cosa intendi per abitarci dentro? Avevo letto sul regolamento che gli studenti non hanno diritto al soggiorno nello studio"
"Oh ma infatti tu non sarai una studentessa. Non ti hanno detto nulla?" dice Amanda accostando e facendomi scendere dalla macchina.
Cosa? In che senso? Sto per controbattere quando vedo l'imponente edificio ergersi davanti a me e mi zittisco in meraviglia. È letteralmente un edificio sferico composto quasi unicamente da vetrate, con delle strutture ad ala sui lati e una sorta di struttura simile a un'aureola in cima. Wow. Entriamo nella lobby e ci dirigiamo verso la receptionist.
"Buongiorno, come posso aiuta... oh Amanda ma sei tu! Meno male che sei arrivata, Anna deve partire fra poco! Ah e tu devi essere Angela!" dice la ragazza al bancone.
"Perfetto allora saliamo subito! Grazie mille!"
Ci dirigiamo verso l'ascensore e saliamo fino al quarto piano, che dovrebbe essere l'ultimo. Arriviamo direttamente in una stanza circolare con finestre giganti al posto delle pareti. Da qui si vede tutta Città Arcobaleno. Noto subito una chioma folta e ricciolosa, con la pelle scura e abbronzata. Si gira e finalmente la vedo in tutto il suo splendore: Anna.
"ECCOTI FINALMENTE! Ti ho aspettata con ansia tutta la mattina, non vedevo l'ora tu arrivassi!" urla la riccia guardandomi con i suoi occhi verdi.
Ma chi, io? Mi guardo intorno pensando ci sia qualcuno dietro di me. "Ma stai parlando con me?" chiedo stupita.
"Eh certo! Se no con chi stupidina?" mi dice Anna ridendo.
"Ma... ma io sono solo una ballerina come le altre..." balbetto confusa.
"Ah sì, immaginavo che saresti stata confusa, adesso ti spiego. Come ben saprai, ho deciso di lasciare Città Arcobaleno per andare in giro per il mondo e imparare nuovi stili di danza. Siccome sono la direttrice dell'Angela, nonché la ballerina più votata di Città Arcobaleno, non posso certo lasciare la città senza una persona che mi sostituisca. Solitamente lascerei il posto a due stagiste, ma sono rimasta impressionata dalla tua perseveranza. Per tre anni hai continuato a presentarti ai provini senza mai essere accettata, e non ti sei mai persa d'animo. Certo fra le mie stagiste sei quella che balla peggio, ma hai una caratteristica che ormai è rara nel mondo della danza: la tenacia. In questo mondo frenetico che continua ad andare avanti senza fermarsi per nessuno, vi è bisogno invece di persone che sappiano quanto valga l'impegno e "l'averci provato". Conosco solo un'altra persona testarda e tenace come te, la conoscerai a breve" mi spiega Anna.
"Oh beh... ehm... grazie... ma sei sicura che le stagiste non si arrabbieranno ad essere surclassate da me che sicuramente non sono granché? E poi non mi sembra vero, sta succedendo tutto così in fretta" dico confusa.
"Non ti preoccupare delle altre ragazze, confidano in te e sono assolutamente d'accordo con me! Beh, in effetti l'unica che non era molto contenta di ciò è..."
"E quindi? Sarebbe questa la ballerina prodigio? Non vedo granché" sento una voce pungente entrare nella stanza.
"Beh, parli del diavolo e spuntano le corna!" dice Anna ridacchiando.
Proverbio azzeccatissimo, perché mi giro e vedo una ragazza alta che indossa uno zainetto con ali da diavoletto, un crop top stretto e dei pantaloni kaki a vita bassa. Ha dei lineamenti del viso duri e la mascella ben definita, e due occhi neri che sembrano scrutare ogni minimo difetto della mia persona. Il viso è incorniciato da ciocche di capelli rosso tendente al fucsia raccolte dietro la testa in modo affrettato. Le labbra sono sottili e formano un broncio che mi lascia immaginare che non sia per nulla felice della mia presenza. È piuttosto attraente.
"Questa è Elvira, la stagista con cui lavorerai insieme. Angela, Elvira; Elvira, Angela. Forza presentatevi!" dice Anna cercando di spingere Elvira verso di me.
"Ehm... ciao io sono Angela, sono felice di poter lavorare con te" le tendo la mano per stringerla ma lei la rifiuta rimanendo immobile. Che caratterino.
"Elvira. Non posso dire la stessa cosa per quanto riguarda il lavorare con te" mi risponde scrutandomi dall'alto in basso. Cavoli quanto mi mette in soggezione.
"Su Elvira, non fare la rognosa. Ormai ho deciso, voi due lavorerete insieme all'Angela finché non tornerò. Elvira voglio che ti comporti bene con Angela e che tu le faccia imparare lo stile di Colle Bianco siccome sei la mia ballerina migliore. Per gli altri stili della città, ci penseranno le leader di ogni quartiere. Per il resto ci penserà Amanda ad informarti sulla struttura dei quartieri. Bene, io vado che sono già in ritardo per il mio volo. Mi raccomando fate le brave e non litigate!" e dicendo questo Anna corre via dalla stanza lasciandoci sole.
"Non pensare neanche solo un momento che ci andrò piano con te. Non meriti di stare qui" e dicendo questo Elvira si gira e se ne va. Mi giro verso Amanda, che mi fa un sorriso un po' preoccupato e poi procede a mostrarmi la via per i dormitori. Mentre scendiamo con l'ascensore mi spiega che il piano terra presenta la reception e la lobby, il primo piano è riservato ai dormitori, il secondo e terzo piano sono occupati dalle classi di ballo, e il quarto piano è lo studio di Anna, dove avviene la parte prettamente burocratica e di organizzazione. Poi c'è un terrazzo sul retro dell'edificio, a cui si accede dal secondo piano, che è riservato alla pista da ballo per eventi e sfide fra ballerine.
"Bene, siamo arrivate alla tua stanza. Ora ti lascio riposare, e ricordati che ogni quartiere  ha un negozio di abbigliamento tipico e uno spazio panorama in cui è possibile scattare delle foto ricordo. Il negozio di Colle Bianco lo gestisco io, quindi se hai bisogno passa pure senza farti problemi!" mi dice Amanda.
"Ok, grazie mille per tutto! Ci vediamo domani!" le dico mentre si allontana.
Dopo averla salutata con la mano per un po' di secondi, mi giro e mi ritrovo davanti Elvira, appoggiata allo stipite della porta di fronte alla mia. Perfetto, immagino che ci abbiano messe con le camere una di fronte all'altra, proprio perfetto.
"Non montarti troppo la testa angioletto, ho visto i tuoi video per il provino, non sei tutta questa gran roba. Hai un bel faccino però, magari riesci a fare un po' di soldi con quello" dice Elvira chiudendosi la porta dietro mentre rientra nella sua stanza.
Io rimango lì come un baccalà, arrossendo per il complimento che tanto complimento non era. Sarà una lunga convivenza.

Ciao raga, ho ripreso a scrivere perché sono ormonata e avevo bisogno di una fan fiction saffica. Questa storia è basata sul gioco Nintendo Kira Kira Pop Princess, a cui giocavo sempre da piccola e nel quale la baby me gay aveva una crush paura per Elvira. Chi voglio prendere in giro, ci gioco ancora e sono ancora innamorata di Elvira, ma questi sono dettagli. Nessuno dei personaggi o dei luoghi è inventato da me, a parte Angela, di cui vi ho messo un mio disegno sopra. Bene, ho detto tutto. Ciao e scusate per la grammatica sbagliata *^*

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