Il lockdown in fiaba, per grandi e piccoli

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Presto, presto! Chiudiamo la porta
Tutti in casa!
Fuori è pericoloso ora... La Grande Regina è furiosa, Sua Maestà Natura è furibonda! Tutti al riparo, veloci!
Cosa succede? chiedono i più piccoli...
Come faremo? Si chiedono i grandi...
La Natura è offesa, è ferita... l'abbiamo troppo a lungo maltrattata, sporcata, inquinata, sfruttata... ha sopportato tanto senza dire nulla, ma non si può tenere tanto a lungo tanto dolore dentro, ed ora si ribella, fa sentire la sua voce, la sua sofferenza...
Prende il mantello più nero che ha, lo cosparge di veleno, poi cerca la corona più bella che possiede, se la posa sulla testa ... E lì, in tutta la sua maestosa potenza decide di punirci, di trovare un modo
per farci capire quanto le abbiamo fatto del male.
Inizia a volare intorno al mondo, lo farà finché il suo oscuro mantello non si sarà asciugato
dall'ultima goccia di veleno...
Come una grande ombra spaventa e mette in ginocchio tutti i paesi, uno dopo l'altro...
L'unico posto sicuro sono le nostre case, i nostri nidi di cemento... Dobbiamo restare qui, non si sa per quanto, niente scuole, niente lavoro.
E così diventiamo all'improvviso tutti cuccioli indifesi, cuccioli di lepre, di lupo, di tigre, di orso, di aquila, tutti a trovar riparo nelle nostre tane, nei nostri rifugi; dobbiamo fare molta attenzione se abbiamo bisogno di uscire per trovare il cibo, ci sono delle regole per non essere infettati dal veleno, bisogna mantenere una certa distanza, non ci possiamo toccare o abbracciare, se ci prude il naso non possiamo grattarlo, e non ci possiamo toccare la bocca...
Sono poche regole, non sembra
difficile...
Si deve trovare un modo per far passare il tempo...
Qualcuno legge, qualcuno disegna, qualcuno fa qualche fotografia, qualche video, da pubblicare e far vedere agli amici, per mostrare quello che fa... e ci sono tanti spettatori che aspettano di vedere,
sono curiosi... e noi non vediamo l'ora di mostrarglielo, per aspettare di sapere cosa ne pensano...
Ma nessuno dice nulla, solo se gli piace o meno... Niente di più...
Certo, dalle fotografie non si sentono i profumi di un dolce fatto tutti insieme, non si sente
l'emozione di una risata, non è la stessa cosa che vederli dal vivo... però... si può provare ad
immaginarlo...
Eppure sembrano non aspettare altro che vedere quello che facciamo, stanno subito pronti lì, con gli occhi che fremono nell'attesa, chissà che ci fanno con tutte quelle immagini... forse cercano qualcosa che hanno perso...
Tutti lontani, non ci si vede più... c'è chi dorme sotto l'effetto del veleno, e aspetta che passi, c'è chi ha perso il sonno perché ha nostalgia di qualche caro, c'è chi dice una preghiera a modo suo...
...Certo l'abbiamo proprio fatta grossa stavolta, la Regina è arrabbiata sul serio... Ma cosa possiamo
fare per rimediare?...
Bisogna tenere le porte ben chiuse, le finestre almeno possono stare aperte... non si può andare da un paese all'altro, ci sono delle sentinelle che controllano, sono molto severe, è pericoloso hanno
ragione... E allora che fare sempre in casa? Il silenzio è strano... Non ci piace... Accendiamo una televisione, ne accendiamo un'altra, prendiamo un telefono, accendiamo una radio, più rumore, ancora di più, è una sete insaziabile, rumori, immagini, suoni e colori... Qualunque cosa pur di non
sentire i pensieri...
(Sarà la cosa giusta da fare?...Non lo so, è sempre stato così...)
Eccoci qui... tutti in un angolo, ognuno ha il suo, teste basse e sguardo fisso, i volti brillano di una luce fredda quando intorno tutto è spento... che strani, sembriamo tante stelle in una galassia buia, lontani migliaia di chilometri... nessuno riesce a vedere o sentire l'altro per quanto siamo distanti...Come nello spazio, c'è tanto silenzio tutt'intorno...
Ognuno entra nella luce del suo schermo, è una piccola porta verso un mondo infinito di storie,
viene rapito e trasportato da immagini di sogno, su una spiaggia incantata, all'ombra di una palma, e subito dopo sorvola un deserto di sabbie e dune sconfinate, poi ecco che iniziano a sfilare sulle passerelle, i fotografi sono in fermento, le luci abbaglianti, sono bellissime, sembrano perfette, anche se non sorridono mai... chissà perché? Poi guarda che auto pazzesche! Sono grandi, potenti,
costosissime... in un attimo sei alla guida di un bolide di quelli, nessuno può fermarti...
Tutto quello che possiedo sembra non valere più nulla... che buffo...
Un po' più in là... lontano da tutto questo sfarzo e divertimento, ci sono dei personaggi curiosi...
Sembrano sempre pensierosi, con l'aria seria di chi conosce cose sagge e tanti buoni insegnamenti, e
sono sempre lì a scrivere, scrivere e scrivere ancora... scrivono tanti bigliettini di colori diversi, alle
volte scrivono su delle fotografie, sono quelli più bravi secondo me... E dicono tante cose...
sull'amore, sull'amicizia, sulla famiglia, sul rispetto, su come ci si comporta e come no...
E fanno una cosa molto importante, ci fanno pensare, mettono in parole quello che alle volte sentiamo ma non riusciamo a dire...
E lasciano tutti questi bigliettini in giro... e può prenderli chiunque, e scriverci il suo nome sotto... e dire: "Questo l'ho scritto io!"...
Però c'è un problema... Se queste persone poi non sono capaci di seguire i consigli che sono sui quei messaggi?
Che succede?
Accade che prima o poi qualcuno se ne accorge...
E' come quando, a teatro, gli attori una volta finito di recitare, uno ad uno si tolgono le maschere, e mostrano i loro volti veri, magari un attimo prima erano grandi guerrieri, coraggiosi cavalieri, amabili principesse, e senza quelle belle maschere tornano ad essere
persone comuni, magari meno coraggiose e meno amabili... Solo bravi attori.
E come tutti i teatranti hanno comunque bisogno di un pubblico per mettersi in mostra, per essere applauditi, per sentirsi vivi.
Così si affrettano a cercare qualche altro modo per risvegliare l'interesse dei loro spettatori...
Ecco, trovato! Si riuniscono intorno ad un tavolo, è grande, di un legno pesante, porta ancora incisi i segni
di quando i piccoli di casa imparavano a tenere le posate, di quando brandivano giocattoli come fossero martelli aspettando che la cena fosse pronta... il forno sta scaldando l'atmosfera, almeno lui fa quel che può.
Si cercano fra vecchi fogli consumati ed increspati, segnati da olio e marmellata, le istruzioni per rimanere vicini gli uni agli altri, per il tempo di una mezz'ora o poco più..
Giusto il tempo per mettere in posa un bell'impasto, una crostata, sistemare le luci, un po' di zucchero a velo, e la diva è pronta per il servizio, la vedranno tutti, sarà bellissima, sarà bellissimo...
Il pubblico ne sarà entusiasta!
C'è profumo in casa, furtivo s'infila sotto le porte, riempie il petto di qualcosa di buono, qualcosa che non fa male, non fa paura e rasserena.
Si torna bambini d'un tratto, in punta di piedi ci si allunga per afferrare la maniglia della porta, quell'odore fa sorridere, non ci puoi fare niente, è un ricordo che profuma di bello...
Ci si affretta in cucina, qualcuno ha già messo a scaldare il latte.
Seduti sulla sedia, i piedi non toccano terra, le dita toccano il cielo. Un bambino è felice.
Un bambino lo vede, vede il tempo fra le crepe dell'impasto, la tenerezza nelle onde della
marmellata, la magia nella polvere che imbianca i ponti che solcano quel mare.
Per lui è una creazione meravigliosa...
Per il pubblico, solo l'ennesima crostata, ormai ne ha viste di ogni genere e forma...
Quale è stata la prima paura al l'idea di venir reclusi a tempo indefinito? La noia. L'angoscia per non sapere come come impiegare il tempo, e allora tutti ad improvvisarsi comici, cantanti, pasticceri,
corridori, ribelli fuorilegge ai quali nulla può essere imposto, che evadono dalla protezione delle loro case solo per svago; incoscienti ed egoisti contribuiscono a dare lavoro agli eserciti che ci proteggono dalla furia della Regina.
...Sono bellissimi sai? Hanno armature di tanti colori, sono bianche, azzurre, verdi, quelle dei più importanti dell'armata; sono arancio e brillano di notte quelle dei soldati che ti portano in salvo, dove si prenderanno cura di te, sono velocissimi, non hanno paura di rischiare per te...
Poi ci sono quelli con divise nere e rosse, e altri con divise grigie... sono forti anche loro, che si
accorgono se qualche furbo scappa per fare una passeggiata quando non è necessario...
Poi ad organizzare tutto ci sono quelli con le giacche blu, sono i generali, pensano a tutto loro, e
dirigono le danze, cosa fare e cosa non fare, come proteggerci quando siamo costretti ad uscire...
Poi, una cosa fantastica è che tutti indossano dei guanti e una maschera, come ogni eroe che si rispetti; pensa restano svegli giorni interi senza neanche mangiare per guarire le persone, hanno una forza incredibile, non vanno a riposare finché non hanno salvato qualcuno.
Poi ricominciano, sono instancabili.
Tu sei così piccolo e stai vivendo tutto questo, è un'esperienza pesante, ti mancano i nonni, gli zii, i compagni... ma presto finirà, andrà tutto bene...
Impara il valore del tempo, la forza delle parole, il calore di un abbraccio; quando ci sono vivile fino in fondo, pensale con tutta la forza che hai, non ignorarle, non gettarle, non distrarti quando ti verranno dedicate, scrivile sul cuore e sii sempre grato quando te ne verrà fatto dono. Il tempo non scorre all'indietro, alcuni momenti potrebbero non tornare più, non perdere occasioni, non sprecarlo.
Non dire ciò che non pensi, può ferire; esprimi ciò che senti nel modo che preferisci, toccherà il
cuore di qualcuno. Vivi di emozioni, piangi, ridi, arrabbiati, sii triste, ama, gioca... Sarà fantastico, ti divertirai, vedrai...
Rispetta la Natura, come una grande Regina, siamo tutti ospiti nel suo grande e meraviglioso regno, ci nutre e ci da respiro, ci scalda col sole d'estate, e gli alberi restituiscono alla terra il calore accumulato negli anni quando ardono nei camini d'inverno...
Ora chiudi gli occhi e sogna tutto ciò che potrai fare quando la Regina, ormai stanca, getterà la sua corona a terra, e tornerà a far fiorire alberi e prati. Se avrai colto il suo insegnamento diverrai un
uomo migliore di noi, ce n'è davvero bisogno.

C'era una volta... il lockdownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora