Stiles passeggiava nel bosco, come suo solito fare quando era nervoso, oppure quando aveva bisogno di una pausa.
Sin da quando ne aveva memoria era attratto da quel luogo, e non ne aveva mai capito il perché, e forse non l'avrebbe capito mai.
Però, gli piaceva l'idea di farsi trasportare dalle sue sensazioni tra quei sentieri nascosti. Gli piaceva scoprire posti nuovi, o conoscere meglio quelli che già aveva visitato.
Quella notte, era arrivato nel bosco quasi senza rendersene conto.
Aveva abbandonato la sua jeep sul ciglio della strada, e poi aveva iniziato a camminare. Lentamente la sua mente si svuotò da tutto lo stress accumulato in quella giornata, dalla discussione con il padre perché non voleva seguire la sua dieta, dall'insufficienza che gli aveva dato Harris –prima o poi il karma lo avrebbe raggiunto, ne era certo–, e dal solito comportamento di Lydia che pareva non vederlo anche quando si scontravano per sbaglio nel corridoio, facendo collidere le loro spalle –quando gli andava bene–.
Stiles era stanco di tutto quello, ma almeno aveva Scott: il suo migliore amico, suo fratello.
Ma lui non amava andare nel bosco la notte, anche se qualche volta Stiles era riuscito a trascinarlo con sé.
Stiles si riscosse dai suoi pensieri soltanto quando si trovò d'improvviso davanti ad un'enorme radura, dove al centro vi era un'enorme radice di un albero che, sicuramente ai suoi gloriosi giorni, doveva essere gigante.
Stiles si sentì come chiamare dalla base di quell'albero ormai finito chissà dove. La sua superficie, si rese conto avvicinandosi, era coperto a piccole zone di muschio, e fin lì tutto bene. Ma quando i suoi occhi iniziarono a perlustrare la zona, notò una cosa che lo spaventò a morte.
Anzi no, non una cosa, ma una persona. Un ragazzone, per la precisione.
Stava lì, a terra, vicino le radici sporgenti del tronco mozzato, ricoperto di sangue e con i vestiti squarciati in modo disturbante.
«Oddio, stai bene?», e sapeva, sapeva che era una domanda stupida, e che forse il ragazzo non l'avrebbe neanche sentito poiché incosciente -o morto-.
No Stiles, non può essere morto. Smettila di pensare sempre al peggio.
Si avvicinò al ragazzo privo di conoscenza abbastanza da riuscire a scorgere il suo viso, che subito gli procurò mille brividi per tutto il corpo nel realizzare chi fosse.
Derek Hale.
Il ragazzino che aveva perso tutta la sua famiglia in quell'orribile incendio, restando solo.
O, almeno, così lui credeva.
Si ricordava bene di lui, suo padre si era personalmente occupato del suo caso, ma lui personalmente non gli si era mai avvicinato prima.
In modo istintivo si inginocchiò al suo fianco, poggiando una mano sulla sua guancia destra soltanto per riuscire a voltargli delicatamente il viso verso la propria direzione.
Il movimento parve non causare nessuna reazione nell'altro, ed un'enorme ondata di ansia lo colpì d'improvviso.
Le sue mani allora andarono frenetiche sul ragazzo: una sul suo collo, per vedere se riusciva a sentire i suoi battiti, e l'altra sotto il naso per cercare di capire se stesse ancora respirando.
Un respiro di sollievo gli sfuggì dalle labbra nel constatare che, sì, effettivamente era ancora vivo.
Ma poi tornò nello sconforto e nel panico più totale.
Come poteva aiutarlo? Come avrebbe fatto a svegliarlo? Dove lo avrebbe potuto portare? E, soprattutto, chi o cosa era stato a ferirlo in quel modo? Quella cosa, era ancora nelle vicinanze?
«Hale...Hale, svegliati, su», disse, iniziando a scuoterlo gentilmente, stando attento alle sue molteplici ferite.
Ma dal ragazzo non ricevette alcuna reazione, restava immobile e la cosa lo stava spaventando.
«Basta, chiamo un'ambulanza...o-oppure potrei provare a chiamare mio padre, o Scott», parlò più che altro con se stesso, tirando fuori il suo cellulare dalla tasca dei jeans.
Ma goffo com'era, e con l'ansia alle stelle, il cellulare gli scivolò via dalle mani, andando a schiantarsi direttamente sul povero -e perfetto- naso del ragazzo incosciente, svegliandolo bruscamente.
I suoi occhi si mossero rapidamente da una parte all'altra, fino a quando non incontrarono la figura di un ragazzino che lo fissava preoccupato.
La sua preoccupazione mista ad ansia gli invasero le narici, facendogli quasi mancare il respiro.

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Cure For Me || Sterek
WerewolfDove Derek entra nella vita di Stiles in modo del tutto inaspettato. O, forse, era solo destino?