It's music

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Xiaoven.

L'ultima volta che ti vidi, dai tuoi capelli cadde un fiore speciale, un fiore a cui mancavano i petali. Fu lì che iniziai la tua stessa routine.

"He loves me, he loves me not" ripetevo quelle due parole ai petali di fiori tutti i giorni. Mi dissero che i fiori sono la porta dell'amore, ed io volevo essere guardato e amato da te.
Eccoti lì, davanti la cattedrale mentre mi aspettavi come tutte le mattine, ed eccomi camminare verso di te prendendoti genuinamente la mano e baciandola con le guance arrossate. Mi girai verso di te e stampai un bacio sulle tue labbra rosse, come le rose che coltivavo in giardino, esclamando il mio solito buongiorno cantato. Era una nostra abitudine, quella di camminare tra i fiori: rose, tulipani, non ti scordar di me, viole e tanti altre corolle che riempivano di colore il verde dell'erba. Io e te seduti sul prato, tu che disegnavi chissà cosa guardandomi ogni tanto, ed io ingenuo che suonavo l'arpa che tanto amavi.
"He loves me, He loves me not" mi chiedesti cosa stavo facendo e ti risposi esattamente con quelle parole: "He loves me, He loves me not". Tu sorridendo rispondesti "He loves you". Sorrisi e come tutte le giornate me ne tornai a casa, dopo averti salutato ed aver sentito riecheggiare nelle mie orecchie quelle parole rassicuranti che avrei voluto sentire per sempre "Venti, ci vediamo questa sera per la passeggiata notturna! Ti amo, buona giornata." Le farfalle nello stomaco come se fosse la prima volta, ma dentro di me sapevo che qualcosa non andava.
Un incendio all'improvviso. Ero al mio giardino ad annaffiare le piante ponendo ancora una volta a quei petali di fiori la stessa domanda "He loves me, He loves me not", e poi delle grosse fiamme offuscarono la mia vista. Non capii nulla, non avevo idea di cosa stesse accadendo, ma tenevo stretto quel fiore che avevo tra le mani come fosse ciò che di più caro avessi al mondo.
Come chi non sa quale sia il suo posto e apre gli occhi senza comprender spazio e tempo, capisco — e non avrei voluto — di trovarmi su una barella. Non ero totalmente cosciente ma continuavo a sentire la tua voce piangente e disperata che chiamava il mio nome, "Venti! Venti, rimani con me" continuavi a ripetere. Ma io stavo per spegnermi come il cambio del sole e la luna, forse non lo sapevi, forse non lo immaginavi. Girai il mio sguardo verso di te e avvicinai il fiore "He loves me, i love him" mi ami, ti amo. E come quella notte, mi spensi, nello stesso silenzio, nello stesso buio.
"He loves me, He loves me not. Xiao loves me, i love him."

Ed eccomi alla tua tomba a differenza di anni, ancora alla tua tomba con lo stesso fiore dell'ultima volta che ti ho visto, ponendoti la stessa domanda. "He loves me, He loves me not." E alla fine ti amo, Venti.

He loves me, he loves me not.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora