Alice nuotava. Si lasciava trasportare dalla corrente del mare. Non pensava a niente, solo all'acqua limpida intorno a lei. E ai pesciolini che di tanto in tanto le sfioravano i piedi facendole il solletico.
Nuotava da ormai un'ora, proprio come faceva ogni giorno dell'estate. Alice amava nuotare, da piccola veniva spesso soprannominata "Alicetta la sirenetta" proprio per questo. E lei si sentiva una sirena. Aveva imparato a nuotare a cinque anni e aveva capito subito che quella sarebbe stata la sua passione.
Con una spinta si avvicinò alla riva e uscì piano dall'acqua. Camminò sulla sabbia fino ad arrivare alla roccia dove aveva lasciato, come al solito, i suoi vestiti, il telefono dalla cover blu con sopra lo stiker di una sirena e delle onde del mare e le infradito azzurro mare che sfumava in nero verso il tallone.
Afferrò le infradito con una mano e il telefono con l'altra. Poi si sedette sotto ad un grande e rigoglioso albero. Appoggiò la testa contro il tronco ruvido e chiuse gli occhi. Le onde si infrangevano sugli scogli e il loro rilassante rumore risuonava nelle sue orecchie a tempo con il suo respiro. Dopo qualche minuto si lasciò andare e si addormentò.
All'improvviso un rumore di passi interruppe la quiete del luogo.
Un ragazzo attraversò il selciato per poi fermarsi bruscamente davanti all'albero dove riposava Alice. Era molto alto per la sua età, e anche robusto. Sembrava quasi un gigante. Aveva la pelle abbronzata e i capelli neri legati in un codino alto. Gli occhi erano castani e portava una canottiera nera e dei pantaloni lunghi fino al ginocchio rossi. Ai piedi aveva degli stivaletti neri.
Si avvicinò alla ragazza, le appoggiò una mano sul petto e tirò un sospiro di sollievo sentendo che il cuore batteva regolarmente.
- Si sarà solo addormentata - pensò
- È sempre la solita pigrona, e io che pensavo fosse morta - un piccolo sorriso si formò sulle labbra del corvino.
Stava per riprendere a camminare quando il telefono della ragazza si accese e nell'aria risuonò la sua suoneria. Il ragazzo lo prese. Sullo schermo c'era scritto "Mum✨🐝" a grandi caratteri. Un po' titubante premette sul tasto verde e appoggiò il telefono all'orecchio.
- Pronto? - chiese.
- Pronto? Alice?
- No, sono il suo migliore amico, Josh, Alice sta dormendo.
- Oh, scusa Josh, volevo chiederti se potevi dire ad Alice che deve tornare a casa, è in ritardo di mezz'ora
- Va bene, adesso la sveglio.
- Se non vuoi svegliarla non fa niente, solo cerca di farla venire a casa.
- Certo, tra dieci minuti sarà lì.
- Perfetto, ciao Josh!
- Arrivederci!
Josh riattaccò. Non voleva svegliare la sua migliore amica, ma doveva comunque portarla dai suoi genitori. Allora con delicatezza si avvicinò a lei e senza nemmeno troppa fatica la prese in braccio. I capelli castani della ragazza dondolavano nel vuoto. Josh la guardò e le fece il solletico sul naso. Instintivamente sul volto di Alice comparve un sorriso e poi si raggomitolò, stringendo le sue mani attorno alla sua collana portafortuna con una stella argentata regalatagli dal suo migliore amico. Il ragazzo sorrise insieme a lei. Per lui Alice era la cosa più importante del mondo e avrebbe fatto di tutto per renderla felice. La strinse più forte a se e iniziò a camminare verso la casa della ragazza. La castana sobbalzava leggermente ad ogni suo passo, ma non sembrava turbarla. Insieme erano diversi, ma inseparabili. Un gigante che teneva in braccio una sirena.
(570 parole)|| Angolo scrittrice ||
Allora ragazzi, questa era la one shot per il contest di sailor-viv l-lovely- isxobel s-sagapo (so di essere quasi in ritardo, ma spero vada bene). So che è un po' breve, ma è la mia prima one shot, quindi non sarà perfetta, con il tempo proverò a migliorare. Per ora vi lascio e ci vediamo alla prossima storia, Bye!
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~᯾𝑂𝑛𝑒 𝑠ℎ𝑜𝑡᯾~
Random𝚀𝚞𝚒 𝚙𝚞𝚋𝚋𝚕𝚒𝚌𝚑𝚎𝚛𝚘̀ 𝚕𝚎 𝚖𝚒𝚎 𝚘𝚗𝚎 𝚜𝚑𝚘𝚝, 𝚙𝚎𝚛 𝚒 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚎𝚜𝚝 𝚘 𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚕𝚒𝚋𝚎𝚛𝚎. 𝚂𝚙𝚎𝚛𝚘 𝚟𝚒 𝚙𝚒𝚊𝚌𝚌𝚒𝚊𝚗𝚘 ^^