16/10/2012

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È davvero straziante.

La stanchezza c'è, ma la mia mente di dormire proprio non ne vuole sapere.

Continua a pensare e pensare, non si ferma un attimo.

Nemmeno un attimo di tregua.

È per questo che ogni notte mi ritrovo fino alla mattina seguente ancora con la console in mano o davanti alla PlayStation a giocare.

Voglio fuggire.

Vi starete chiedendo da cosa, una persona come me, vorrebbe fuggire.

La risposta la potete immaginare, non si tratta di intuito né tantomeno di tirare ad indovinare.

È qualcosa che tormenta molte persone e a dir il vero mi ritengo fortunato.

Perché? Perché a me tormenta solo la notte e in momenti di silenzio, ci sono persone sicuramente messe peggio.

Nonostante ciò, però, vorrei fuggire, fuggire dai miei pensieri.

Pensieri così cupi da portarmi a voler auto-distruggere la mia possibilità di continuare a pensare.

Sono le tre del mattino, dormire è diventato quasi impossibile.

Non è per niente fattibile dato che di sonno non c'è nemmeno l'ombra, se provassi a dormire verrei assalito dai miei pensieri, ma va bene così.

Se non penso la notte non avrei la possibilità di farlo al mattino o di pomeriggio, ma vorrei almeno riuscire a controllarli.

La notte, con il buio e il silenzio, è l'unico momento della giornata in cui posso pensare senza la paura di venire visto da qualcuno.

Sono sul mio futon, è freddo e solitario come sempre, quando non ci sei tu al mio fianco è sempre così.

I miei pensieri vagano sulle solite cose, le prime che mi vengono in mente quando c'è troppo silenzio e mi ritrovo a scrivere su questo fottutissimo diario.

Un diario che racchiude tutte le mie paure, il mio dolore, le mie speranze...

Un diario che se qualcuno leggesse, mi manderebbe a piedi stante da uno psicologo.

Uno dei miei primi pensieri, ma non il primo, è l'ignoto.

So che può sembrare strano, ma ci penso molto.

Una volta una persona mi disse:

-"In antologia studiamo di un brano tre tempi:
Passato (inizio), presente (svolgimento) e futuro (conclusione).

Ma nemmeno la scienza sa con certezza da cosa è formato il tempo che ci ritroviamo a vivere.

Devi sapere, che il tempo ci è ignoto, ciò che sappiamo si trova solo nei momenti che abbiamo vissuto.

Più precisamente conosciamo due di tre tempi.

Il passato e il presente, che abbiamo vissuto, li conosciamo con certezza.

Ma il futuro ci è ignoto.

Del futuro solo una cosa è certa e questa cosa è ovviamente la fine di ogni vita, la morte.

Per questo, ricorda, vivi il presente come se non ci fosse un futuro e ricorda il passato come se il presente non fosse il suo continuo"-

Non credo di aver capito completamente questo discorso fattomi tempo fa...

Però so che devo vivere il giorno come se non ci fosse cosa migliore da fare.

E per questo non ho rimpianti, credo di aver seguito il consiglio.

L'ignoto - quello che tu non sai {KuroKen}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora