TWO.

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Le strade erano deserte, si sentiva solo il rombo della mia charger RT. Avevo coltivato la passione per le automobili da mio padre, lui era un vero patito. Da piccola mi recavo con lui nella sua officina meccanica dove  mi spiegava ciò che faceva, all'inizio era solo per perditempo, solo per stare un pò insieme ma con il passare degli anni, anche quando lui venne a mancare divenne una vera e propria passione. Mi insegnò tutto sui motori, sul modello delle automobili e compiuti i 18 anni comprai la mia prima auto seguendo i consigli che mi diede alla sola età di otto anni, ne sarebbe stato fiero.
Mi  fermai ad un semaforo rosso, ero così immersa nei miei pensieri che non mi accorsi che una mustang si affiancò a me. Non riuscì a intravedere la figura al suo interno; Iniziò ad accelerare, segno che voleva farsi una bella corsa, l'adrenalina prese il sopravvento, e non potetti non accettare la sfida. Abbassò il finestrino e finalmente potetti scorgere la figura all'interno dell'auto. Vidi due occhi verde smeraldo, i capelli castani, ricci e lunghi e li capì, che era il ragazzo della caffetteria.
"Fino al prossimo semaforo?" Mi disse con un sorrisetto sulle labbra.
"D'accordo" risposi per poi alzare il finestrino e prepararmi a partire.
Pochi secondi dopo  scattò il verde e premetti il piede sull'accelleratore. Il ragazzo era veloce, ma mi bastò poco per superarlo.

Entrai nel mondo delle corse clandestine all'età di 20 anni, a causa del mio ex Scott. Lo conobbi a scuola, lui qualche anno più grande, il classico bad boy che vuole tutte ai suoi piedi. Una sera eravamo ad una festa, prendemmo a giocare al gioco della bottiglia, la sorte scelse noi e dovettimo baciarci. Entrò a far parte della mia comitiva, e dopo pochi mesi di frequentazione, ci fidanzammo. Mi sembrò di conoscere una persona completamente diversa, con me non era il cattivo ragazzo che voleva far credere, era un ragazzo dolce dall'apparenza cattiva.  Dopo qualche anno finimmo le scuole, io iniziai l'accademia mentre lui continuò a lavorare con il padre  -lo faceva anche durante gli anni scolastici, finite le lezione si recava alla sua officina.-  Fortunatamente il gruppo non si sciolse, ma lui iniziò a fare nuove conoscenze, allontanandosi sempre di più da noi. Un giorno con i ragazzi decidemmo di seguirlo, avevo i miei dubbi, era diventato strano e distaccato, volevo a tutti i costi sapere cosa stesse succedendo. Lo seguimmo fuori città, per tutto il tragitto nessuno di noi riuscì a capire dove fossimo diretti. Dopo quasi un'ora di macchina, arrivammo all'entrata di un parcheggio abbandonato, dove già da fuori si potevano scorgere tante auto modificate, non ci volle molto a capire che da li a poco si sarebbe svolta qualche corsa. Ci fermammo più distanti in modo che Scott non potesse vederci. C'erano tante persone, alcune erano li per correre, altri solamente per guardare. Si avvicinò un ragazzo alla macchina, ci chiese se fossimo li per una corsa o come spettatori, non ci pensai due volte e dissi che ero li per correre, mi guardarono tutti perplessi, ma non badai  a loro volevo solo vedere la faccia di Scott, quando avrebbe saputo contro chi avrebbe corso.
"Voglio correre contro Scott" dissi con tutta fierezza.
Il ragazzo mi guardo titubante. Poteva avere sui 30 anni, aveva un abbigliamento casual, pantalone nero e felpa del medesimo colore, aveva il capuccio su per il capo non potetti scorgere il suo viso in pieno.
"Signorina, lei non sa contro chi si sta mettendo.." disse come se fosse quasi preoccupato per me
"Io so contro chi mi sto mettendo, e so anche che Scott avrà una bella sorpresa." Dissi schiettamente.
Il ragazzo alzò un sopracciglio perplesso, poi ci spiegò che lui era l'organizzatore delle corse, che faceva questo da molto tempo e che non aveva mai visto una ragazza così determinata a correre. Dopo un pò si prese i miei nominativi, feci scendere i ragazzi dalla macchina e mi posizionai sulla linea di partenza.  Qualche secondo dopo  al mio fianco apparse Scott, si posizionò anche lui sulla linea di partenza e quando si voltò per vedere chi lo stesso sfidando, sgranò gli occhi, quasi gli uscissero fuori dalle orbite. Pronunciò qualche parola che non riuscì a capire, ma dalla sua espressione, non doveva essere qualcosa di carino. Due ragazze segnarono una linea continua atterra alle nostre auto. L'organizzatore delle corse si posizionò al centro delle due auto e alzò le braccia al cielo, quando le abbassò partimmo. Avevamo pochi metri da percorrere e ovviamente vinse Scott. Non so da quanto tempo corresse, ma so per certo che fosse molto bravo. Da quella sera iniziai a correre anche io e non ho più smesso.
———
Vinsi la corsa contro quel ragazzo. D'altronde non avevo dubbi, nel corso degli anni, gareggiando quasi ogni sera, avevo acquisito molto confidenza con la macchina e con le corse. Facendomi molto amici ma anche tanti nemici.
Il ragazzo mi abbagliò, ma non mi fermai, percorsi la strada verso casa. Già sapevo che se mi fossi fermata, mi avrebbe "acclamata" con le solite frasi: 'sei molto brava per essere una ragazza' oppure 'ti ho solo lasciato vincere'. Ormai ci avevo fatto l'abitudine.
Tornai a casa e mi buttai a letto, il giorno dopo avrei avuto il mio primo giorno di lavoro nell'azienda di famiglia.


SPAZIO AUTRICE:
Sono tornata con un nuovo capitolo. Spero possa piacervi.
Accetto tutte le critiche costruttive.
Grazie per il vostro tempo e buona lettura. 📖🤍

ᴀᴍᴏʀᴇ ᴄʟᴀɴᴅᴇsᴛɪɴᴏ.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora