«Aspetta non puoi farcela da solo» urlai. allungai il braccio nel tentativo di raggiungerlo, di bloccarlo. Le mie ali lottavano contro la tormenta incessante causata dall'Abisso.
«Preoccupatevi di Agron, fermerò questo sortilegio» rispose Nabu duramente. Lo avevo sempre ammirato immensamente, era sempre così sicuro di sé e coraggioso, ma fino a che punto lo avrebbe spinto il suo coraggio? Mi raggiunse Tecna, anche lei lottando contro la tempesta si allungò verso Nabu.
«il cerchio nero è andato distrutto non c'è un oggetto magico tanto potente da poter racchiudere questo sortilegio». Lui chiuse gli occhi ascoltando le parole della mia amica e fu lì che capii cosa aveva intenzione di fare. I miei occhi si spalancarono dal terrore e le sue parole suonarono come ovvie e scontante per me che avevo già compreso il suo piano. Ma sarebbe riuscito lui a compiere quest'azione senza sacrificarsi? La cosapevolezza si fece strada dentro me.
«ASPETTA» urlai per contrastare il rumore del vento. D'un tratto mi venne un'idea. Con uno sforzo tremendo riuscii a contrastare la forza del vento. Probabilmente la mia forza di volontà era tanto forte da non essere frenabile nemmeno dalla magia.
«Il cerchio bianco di Roxy!» provai a ribattere.
«È la vostra chiave per il regno delle fate. Va protetto!» lo sguardo di Nabu si fece rabbioso e mi resi conto che la mia proposta lo aveva offeso. Doveva pur esserci un altro modo pregai internamente. La risposta la sapevo già, non ci sarebbe stato un altro modo e stavo rendendo tutto molto più difficile, dovevo accettare la sua scelta, eppure l'idea che potesse accadergli qualcosa non mi dava tregua. Allo stesso tempo non era giusto condannare la Terra e il regno delle fate solo per il mio egoismo. Le sue trecce si muovevano mosse dal vento incessante, i suoi lineamenti erano duri e concentrati sul gesto che stava per compiere. Mi superò di scatto e mi scansai. Guardai la sua ampia schiena andare mestamente verso l'Abisso.
«Mentre questo - disse riferendosi al suo bastone magico - è un oggetto magico ed è abbastanza potente per combattere con l'Abisso» non si voltò più verso di me.Nabu si inginocchiò e abbassò il bastone magico sull'orlo del cratere. Subito l'ametista viola in cima al suo bastone si illuminò. Tenni la testa alta nonostante mi si stesse spezzando il cuore: Nabu non meritava di avere accanto una codarda, sarei rimasta accanto a lui fino alla fine.
«Pozzo delle Tenebre io ti comando!» lo sentii urlare sopra il vento. Non riuscivo a vedere le altre Winx e nemmeno gli specialisti, riuscivo solo a sentire i loro respiri strozzati. Tutte le mie energie erano rivolte verso Nabu, verso la sua schiena piegata dalla fatica delle sue azioni.
«Sfido la tua oscurità a sfidare il potere della luce» in un attimo fu avvolto da una luce violetta abbagliante. Nonostante mi facessero male gli occhi li tenni fissi sulla sua schiena, anche quando iniziarono a lacrimare dal male. Potevo sopportarlo, per Nabu. Poco sapevo di quello che avrei dovuto sopportare da lì a pochi minuti.
«Piegati alla forza del sole» il tornado che usciva dall'Abisso si tinse di viola mentre il vento iniziò a spingermi indietro con ancora più forza, ma io non mi mossi di un millimetro.Nel momento in cui alzò il bastone magico per assorbire il tornado capii. Capii che non ce l'avrebbe fatta.
«NOOOO NABU» urlai. Per un secondo lo vidi aprire gli occhi chiusi dalla fatica per guardarmi, ma poi si richiusero nuovamente e il suo corpo si piegò per lo sforzo.
«Non vincerai così giura Nabu. Che la luce trionfi» urlò spalancando gli occhi. Aveva un'espressione furente e allo stesso tempo emanava una potenza incomparabile.
Di colpo finì tutto e vidi il corpo di Nabu cadere a terra. Mi gettai verso di lui, correndo come mai avevo fatto in tutta la mia vita. La gola mi bruciava dalle urla ma il dolore quasi non lo sentivo.
«Nabu nooo» mi gettai sul suo corpo.
«Allora - disse tossendo e appoggiandosi contro il mio corpo come a voler trovar rifugio- sono stato bravo? Ce l'ho fatta?» sentii i miei occhi iniziare a riempirsi di lacrime.
«Già. Ce l'hai fatta amore mio, ce l'hai fatta» risposi dolcemente stringendolo forte a me. Il suo corpo tremava e lui continuava a tossire. Il mio cuore era pieno di terrore e sembrava volermi uscire dal petto. Sentii qualcuno parlare alle mie spalle, credo fosse Timmy.
«La magia oscura ha consumato le sue forze» sentii una seconda voce rispondere, Tecna.
«Dobbiamo assolutamente fare qualcosa o sarà troppo tardi». Mi sentivo completamente estraniata da quanto mi circondava. Per me esistevamo solo io e Nabu abbracciati, avvolti in un flebile turbine di terra.
«Ti prego Nabu resisti, non lasciarmi» i suoi occhi incontrarono i miei. Erano dolci e un poco spaventati, potevo leggerci il dolore che stava provando, sia fisico che emotivo. Era uno sguardo debole, di qualcuno che si sta lasciando andare. Singhiozzai fortissimo mentre sentivo il suo corpo farsi sempre più pesante tra le mie braccia. Se ne stava andando. La consapevolezza mi travolse in pieno e il terrore mi pietrificò per un istante. Non poteva essere. Non poteva morire, non dopo la proposta di matrimonio, non dopo tutti i nostri progetti di vita insieme. Con un ultimo sforzo allungò la mano verso il mio viso e il suo viso si contrasse in un'espressione di dolore.
«Non ti lascerò mai, ovunque saremo, in qualsiasi tempo, in qualsiasi mondo, io sarò sempre con te. Non piangere Aisha. Ti voglio bene» e proprio come sussurrava queste parole, la sua mano cadde che prima mi accarezzava il viso cadde a terra, i suoi occhi si chiusero e il suo corpo si abbandonò completamente. Dal suo viso sparì quell'espressione di profondo dolore che mi angosciava, la quale venne rimpiazzata da dei lineamenti rilassati, quelli di chi ha trovato la pace. "Ti amo Nabu" pensai. Il mio corpo si scosse di singhiozzi incontrollabili ai quali si aggiunsero anche quelli di tutti gli Specialisti e delle Winx.
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Il ritorno di Nabu
Short StoryE se Aisha avesse sfruttato il dono della guardiana per riportare in vita Nabu?