Capitolo 1

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Dopo circa un'ora e mezza di allenamento intenso finalmente la lezione era finita. Ero forte e resistente, ma questo tipo di allenamento mi aveva a dir poco devastata. Le gambe e le braccia tremavano per lo sforzo intenso a cui le avevo sottoposte, tuttavia ero fiera di me, non mi ero arresa neanche per un secondo.

'Ragazzi è qui soltanto da un giorno ed è più performante di tutti voi messi insieme!' urlò ridendo.

Sorrisi, ero contenta di essere portata per qualcosa finalmente: in tutto ciò in cui mi ero cimentata fino allora ero sempre stata discreta ma mai eccellente. Questa volta però non ero semplicemente brava ero qualcosa di più.

Un ragazzo si avvicinò a me: aveva i capelli ricci e biondi, un sorriso da bastardo e due occhi di ghiaccio.

'Sei forte'

'Grazie' dissi sorridendo.

'Comunque piacere Edoardo'

'Piacere Isabella'

Restammo per qualche secondo a guardarci, più che guardarci a squadrarci, fin quando non venne Andrea.

'Già ci provi con la nuova arrivata?' disse con fare serio. Non capì il perché di questo suo atteggiamento, probabilmente aveva solo un istinto di protezione nei confronti della nuova arrivata.

'Forse' disse ridendo e facendomi l'occhiolino.

Risi anche io, pensando tra me e me a quanto fosse idiota.

'Isabella puoi venire un attimo?' disse Andrea continuando ad avere un atteggiamento serio, quasi infastidito.

'Certo' dissi.

Mi fece sedere accanto a lui in una panchina vicino all'ingresso della sala. Non appena ci sedemmo cambiò subito atteggiamento, sembrava più sereno.

'Com'è andata oggi?'

'Bene, mi devo solo abituare a questo nuovo tipo di allenamento'

'Sei portata, mi darai grandi soddisfazioni'

'Lo spero' dissi sorridendo.

Mi sorrise anche lui.

'Ho notato che hai già fatto amicizia...' disse accennando uno sguardo verso Edoardo.

'In realtà si è solo presentato. Non ho ancora avuto modo di conoscere gli altri ragazzi'

'Meglio così' disse ridendo.

'Addirittura' dissi con fare arrogante. Non capivo il perché di questo suo atteggiamento e soprattutto di queste sue attenzioni, tuttavia, anche se non era da me, non mi dispiaceva anzi.

Non mi sentivo bella, ma con gli anni avevo acquisito la consapevolezza di avere un certo fascino, un qualcosa che attirava gli uomini, soprattutto quelli più grandi di me.

'Si sta facendo tardi, devo andare'

'Va bene Bella'

Lo guardai perplessa.

'E' il tuo soprannome no?'

'Sì più o meno' dissi ridendo.

'In ogni caso io ti chiamerò così' disse mordendosi un labbro.

'Come vuoi' dissi con il mio solito atteggiamento da presuntuosa.

Mentre mi stavo alzando per andarmene mi afferrò per un braccio.

'Non mi saluti?'

'Pensavo di averlo fatto'

'Non l'hai fatto'

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⏰ Last updated: Jul 10, 2021 ⏰

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