un euforia eccessiva

[17:03, 11/7/2021] Martina: Firenze 2021

Stavo, ancora piangendo, per una ferita che non si è mai rimarginata, un bicchiere pieno di vino mi aspettava sul tavolo della cucina, quella cucina, la stessa dove ho condiviso i momenti più belli con mia moglie, fino al giorno in cui mi ha tradito con la sua segretaria, da quel momento erano passati due mesi, e la mia vita era cambiata molto da quando, avevo appuntamento la sera stessa, con una donna conosciuta su un sito di incontri. Andai al bar dove avevo programmato il primo faccia a faccia con la ragazza che avevo conosciuto su Tinder. Mi sedetti al tavolo ad aspettarla, il posto era enorme, le sedie erano rosa e una canzone mi rimbombava nelle orecchie, tra le grida delle persone intorno a me, finalmente la vidi , al primo incrocio di sguardi ebbi una strana sensazione, come se i miei pensieri si riflettessero nei suoi occhi, aveva la pelle molto chiara, quasi bianca, occhi verdi e capelli nero carbone, "Piacere di conoscerti, mi chiamo Diana" Furono le sue prime parole, che mi rivolse con un sorriso e una stretta di mano forte, rimasi molto colpita dalla forza della sua stretta di mano, e dal fatto che aveva la pelle così fredda, chiacchierammo tutta la sera, tra una birra e l'altra, per un attimo durante la serata , mi sentii euforica, ma era un'euforia eccessiva, che mi provocava angoscia, mi sentivo, quasi sopraffatta dalle sue parole, era una ragazza strana, presa dalla paura dopo la nostra serata, decisi di tornare a casa, ma volette accompagnarmi alla macchina, e siccome rimasi colpita dal suo atteggiamento, accettai , ad un certo punto, tornando in macchina, successe una cosa strana! È stato un po' spaventoso ad essere onesti, siamo passati davanti a un enorme specchio, ma come posso dirlo?

Non sono riuscita a vedere il suo riflesso! La guardai negli occhi incredula e non so come, trovai il coraggio di chiederle: "P ..... perché non ti ho visto allo specchio? Diana si mise sulla difensiva. "Nora "Va tutto bene? Penso che tu sia un po' brilla!" In effetti quella sera avevo bevuto un po' troppo, ma non così tanto era così incomprensibile! Peggio ancora, non riuscivo a capire se fossi pazza o se tutto era vero. Stavo tornando a casa cercando di convincermi che non fosse successo niente.Il giorno dopo avevo un terribile mal di testa, grazie al vino e alla birra bevuta con Diana il giorno prima. A proposito di Diana, ho ricevuto un suo messaggio pochi giorni dopo il nostro misterioso appuntamento: "Ciao Nora, mi sei piaciuta molto e vorrei rivederti, andiamo a cena domani sera?" E forse è stata la curiosità o la paura di restare sola per sempre, ma accettai un secondo appuntamento con lei, questa volta mi invitò in un ristorantino vicino a casa mia, mi sono truccata, ho passato ore a prepararmi, Non so perché, ma sentivo un forte bisogno di piacerle a tutti i costi. Andai a piedi al ristorante e lei era già lì, con la pelle più bianca che mai, era di una bellezza soprannaturale ma quella strana sensazione persisteva, più la guardavo, più sentivo la sua voce, e più avevo paura di lei , per lo spavento le dissi che sarei andata in bagno e di aspettarmi a tavola, ma qualcosa è andò storto, lei mi inseguì e mi morse il collo, mostrando denti lunghi e aguzzi, sentii un dolore inimmaginabile.

Di quel momento, ricordo solo il freddo del suolo mentre ero stesa a terra, e la sua sagoma che scappava. Mi svegliai in ospedale, il dottore venne a parlarmi: "Oh signora, finalmente è sveglia, lei sa perché è qui?" E così urlai tutta la mia paura. "Diana! Mi ha morso il collo! Penso che sia un vampiro"

Il dottore mi guardò stupito "No signora, è svenuta perché ha bevuto troppo, era in coma da sei mesi, è stata trovata nel suo appartamento, priva di sensi!" È stata davvero molto fortunato, potevi morire! Sotto shock non dissi nulla, solo pochi giorni dopo, però, vidi una cicatrice sul collo, era un morso, ancora molto profondo e non completamente guarito.