- capitolo tre -

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Chat Noir Pov's

Era arrivata l'ora del controllo di Parigi e stavo girovagando per le strade da ormai un quarto d'ora, ma di LadyBug ancora nessun segno..

<<Di solito non tarda mai...>> pensai ad alta voce.

Continuai con il mio giro fermandomi poi su un palazzo più alto degli altri per avere una visuale migliore. Controllai attentamente tutto fin quando, dalla mia sinistra, non notai una figura  piuttosto agile quanto goffa, che si lanciava tra un tetto e un altro, avvicinarsi di tutta fretta verso di me, fino a che non si avvicinò così tanto da poter capire che fosse la mia meravigliosa lady.

<<Hey Chat, scusa tanto il ritardo>> disse cercando di inalare più aria possibile.

<<Buona sera m'lady, non ci speravo più sai? -ridacchiai- ora cerca di fare dei respiri profondi o rischi di sentirti male>>

<<Non era la solita LadyBug, quest'aria goffa non le si addiceva. Che sia successo qualcosa?>>

Lei però, alzando leggermente il viso, si limitò a sorridermi leggermente.

E fu quando mi sorrise che capii che c'era qualcosa non andava. Non uno dei suoi soliti sorrisi raggianti ma uno di quelli che si fanno tanto per fare.
Quando alzò lo sguardo verso di me si potevano scorgere qualche lacrima e il rossore nei suoi bellissimi occhi azzurri..

<<M'lady è tutto okay?...>>

<<Certo, è tutto okay, tu come stai?>> disse mentre si stropicciava gli occhi.

<<Benone, grazie. Quindi continuiamo il giro?>> chiesi abbassandomi appena per poterla guardare negli occhi.

<<Scusa micetto ma oggi ho avuto una giornata stancante, ti dispiace continuare da solo?>> 

lo sapevo che c'era qualcosa che non andava.  <<Ne vuoi parlare?>>

<<No tranquillo, sono solo stanca. La vita da supereroina è stancante>> 

<<Va bene, comunque tranquilla vai pure a casa che qui ci penso io>> la rassicurai abbozzando uno dei miei sorrisi migliori.

Sfilò fuori il suo fidato yo-yo iniziandolo a lanciare di tetto in tetto fino a quando la persi completamente di vista, io nel frattempo restai li seduto su quel tetto per un bel po' fino a quando non decisi di rientrare a casa.

C'è una cosa che LadyBug non sa: ogni volta che faccio il turno serale vado a controllare i miei amici per rassicurarmi che stiano bene. Di solito andavo sempre a controllare solo Nino, essendo quello più vicino a casa mia, ma questa sera volevo vedere come se la passava Marinette.

Mentre mi avvicinavo a casa sua potevo scorgere delle grida che diventavano sempre più chiare, parevano i suoi genitori. Mi avvicinai sempre di più vicino casa sua, fino ad arrivare sul suo terrazzo. Li potevo sentire che la sgridavano perchè era rientrata a casa tardi.

<<sarà andata a fare un giro dopo che l'ho riaccompagnata>>

<<Perché non posso avere dei genitori come tutti gli altri? Perché non posso avere dei genitori che mi vogliono bene?>> la sentii urlare con tutti il fiato che aveva in corpo.

Sentii Marinette correre fino ad arrivare in camera sua e scoppiare a piangere, io nel frattempo ero lì ad osservarla dalla finestrella che dava sopra camera sua.

<<Li odio!>> disse correndo verso il suo letto.

Dopo quella scena decisi di intervenire: aprii la finestrella atterrando di fianco al suo corpo tremante a causa dei mille singhiozzi dovuti dal pianto. 

Senza pensarci due volte la presi tra le braccia stringendola in un'abbraccio. 

Il tempo pareva essersi fermato, stemmo abbracciati per un po' fin quando non sentii la corvina rilassarsi, segno che si fosse addormentata. 

L'appoggiai per bene sul letto, rimboccandole le coperte lasciandole solo la testa scoperta. Mentre stavo per uscire qualcosa mi trattenette: la sua mano fredda.

<<Grazie Chat>> disse con voce impastata al sonno e in un lampo da quelle parole ricadde subito in un dolce sonno.

Balzai fuori dalla camera della ragazza, iniziando a dirigermi verso Villa Agreste. 

Rientrai in casa dalla solita finestra di camera mia, sciogliendo poi la trasformazione dando libertà all'esserino magico. 

<<Ti va di parlarne?>> mi chiese Plagg riferendosi alla scena poco allegra a casa Dupain-cheng.

<<No.>> risposi freddo, dirigendomi dritto in bagno per farmi una doccia per cercare di scacciare via le scene appena accadute e dopo essermi asciugato ed essermi messo il pigiama mi fiondai a letto esausto dalla giornata che stava, menomale, per terminare. 

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<<CHAT TI PREGO AIUTO>> delle grida che provenivano da fuori attirarono la mia attenzione. 

Mi alzai di scatto ordinando al mio kwami di trasformarmi e in un attimo il mio alter-ego balzò fuori dalla finestra di camera mia. 

<<CHAT. DA QUESTA PARTE.  AIUTO>> questa voce che mi chiedeva disperatamente aiuto si faceva sempre più distante quando mi pareva finalmente di raggiungerla.

Trovai Marinette sdraiata in una pozza di sangue, girandomi notai i suoi genitori scappare via in una stradina abbandonata.

<<Mari, resta con me ti prego.>> mille lacrime mi iniziarono a scendere lungo le guance arrosate 

<<Cazzo, perchè non me ne hai mai parlato? Ti avrei aiutata io, avrei fatto di tutto pur di non vederti ridotta così.>> dissi mentre stringevo il corpo oramai freddo della ragazza.

Presi in braccio il corpo della corvina iniziandomi a dirigere verso l'ospedale più vicino, iniziai a correre fra i tetti con tutta la forza che mi rimaneva, fino a che non scivolai facendo cadere il corpo oramai morto di Marinette.


angolo scrittrice:

che cosa succederà nel prossimo capitolo secondo voi? mi piace lasciarvi con filo sospeso, vi voglio bene ahaha



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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 21, 2021 ⏰

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