"Mano sul cuore e guardo al
Vascello, Park Jimin."
Park Jimin era un uomo troppo grande in una vita troppo angusta, e le sue ambizioni non erano realizzabili in questa realtà.
Le vette più inquiete del mare, cercava questo, e un'insolita tranquillità estranea e fittizia.
Era un fascino insueto ciò che lo attirava, l'ignoto, ed il brivido che dà lo starci in mezzo. Non aveva mai sentito le ossa così fredde come quando era stato vicino alla morte,
una figura che l'era sembrata arrugginita e satura, le aleggiava attorno l'umidità estiva, e sapeva di pioggia, di foglie secche, di fiori pressati nei libri.
Un ragazzo pieno di toppe, che si cuciva la propria storia addosso,
non gli mancava l'eleganza e lo spirito d'Emilio di Roccabruna. E dunque, vai Corsaro Nero, salpa con la tua Folgore e dà voce a vendetta cotanto bramata;
giurasti questo alla vita, di portar la sua testa in dono alla morte, perché null'altro t'aveva dato se non frivola accezione al sogno.
Una realtà che non t'ha mai soddisfatto, in cui eri costretto.
Sbarcherai a Tortuga, tieni alto l'onore e il bicchiere, canta con voce altera la tua stroia, impregnala nel legno del tuo vascello.
Giura fedeltà al Galeone che alle vette ambite condurrà il tuo immenso sperare, sarà la tua Genesi.
Sparisti nel silenzio solito tuo, e l'ignorante nostro pensare di tenerti confinato tra questa sottile menzogna di camera tua ci costò la tua presenza.
So che cantasti per quell'addio, magari l'atipica orchestra del vento fu smossa dal sonoro graffiare della tua gola.
Non lasciasti traccia, né alcun rimorso o esitazione, una sorte già scritta dal Fato,
la penna di Salgari sembrava.
E con consueta gioia nel guardare l'orizzonte, salpasti con l'applauso di nessuno, e l'augurio dello stesso.
La tua scomparsa sembrò allestita dall'Opera Divina, e nessuno osò cercarti più.
Buonanotte Corsaro Nero, insegui le tue voglie. ⠀ ⠀ ⠀ ⠀ "Mano sul Cuore e Guardo al Vascello, Park Jimin".
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